ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 6 maggio 2011

Torino, quattro nuovi percorsi tra le collezioni della Gam

Era l'autunno del 2009 quando la Gam di Torino rivoluzionava completamente la disposizione delle sue collezioni, abbandonando l’ordine cronologico a favore di un criterio tematico. «Genere, Veduta, Infanzia e Specularità» furono gli argomenti scelti per quel primo allestimento, che suscitò consensi e discussioni tra il pubblico e la critica.
Nel marzo 2011, lo spazio espositivo torinese si è modificato nuovamente, esponendo nelle sale del primo e del secondo piano più di 160 opere, alcune delle quali frutto di recenti acquisizioni. A fare da fil rouge tra questi lavori sono quattro nuovi temi, scelti da altrettanti docenti universitari: «Anima, Informazione, Malinconia e Linguaggio».
Vito Mancuso, professore ordinario di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, ha inteso soffermarsi -si legge nella nota stampa- «sulle difficoltà contemporanee nel riconoscere l’anima come entità persino all’interno degli organi ecclesiastici, e sulla necessità, quindi, di rielaborarne il senso sulla scorta del nuovo contesto scientifico e filosofico». Nel suo percorso al primo piano, si passa così dalla religiosità cristiana delle opere ottocentesche di Andrea Gastaldi e Innocenzo Spinazzi ai paesaggi d'anima di Antonio Fontanesi, fino alla concezione di anima come spiritualità assoluta, partecipazione al mondo, che si fa letteraria in Gino De Dominicis, rituale in Hermann Nitsch o poetica in Anselm Kiefer, di cui si presenta il capolavoro «Einschüsse», grande opera recentemente acquisita dalla Gam.
Di tutt’altro tenore il tema dell’informazione, sempre al primo piano, scelto da Mario Rasetti, professore ordinario di fisica teorica, modelli e metodi matematici al Politecnico di Torino.
«L’informazione, nel campo della fisica, è intesa -precisano gli organizzatori- come una grandezza paragonabile a massa, energia, velocità. Si riferisce alla capacità delle molecole di essere portatrici di simboli, codici e segnali, di operare cioè come un messaggio necessario alla propagazione della vita». La concezione dell’uomo e della natura è per questo motivo analizzata confrontando diverse interpretazioni: la ciclicità delle stagioni nella serie di Luigi Baldassarre Reviglio, i segni biomorfi di Carla Accardi, la visione analitica dello spazio di Dadamaino e l’elemento naturale che trova una ridefinizione nelle ricerche dell’Arte povera, con le energie cosmiche di Giovanni Anselmo, l’aspetto alchemico di Gilberto Zorio e la crescita naturale di Giuseppe Penone.
Al secondo piano del museo incontriamo la «Malinconia», tema scelto da Eugenio Borgna, primario emerito di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara e libero docente in Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Milano. La malinconia è intesa qui come condizione umana e mentale, come ben raccontano il tragico «Asfissia!» di Angelo Morbelli, le nature morte di Giorgio de Chirico e Filippo De Pisis, i paesaggi sospesi di Carlo Carrà.
Sempre al secondo piano della Gam è possibile confrontarsi con le scelte di Sebastiano Maffettone, professore ordinario di Filosofia politica presso la Facoltà di Scienze politiche della Luiss «Guido Carli». A fare da filo conduttore è il tema del linguaggio. Dopo un prologo che evidenzia il rapporto dell’arte con la letteratura nelle opere ottocentesche di Antonio Canova, Massimo D’Azeglio, Carlo Arienti, il percorso si sofferma sulla nascita ed evoluzione dei linguaggi artistici, dalle diverse avanguardie di Giacomo Balla e Lucio Fontana, al neorealismo pop italiano di Tano Festa e Mario Schifano in dialogo con quello internazionale di Andy Warhol e Mark Dion, per chiudersi con il ritorno alla letteratura nell’utilizzo del carattere tipografico di Nanni Balestrini.
Alcune novità differenziano questo allestimento dal precedente. In alcuni casi si è trattato di scelte curatoriali, come la decisione di identificare ogni artista con un solo percorso, ponendone in evidenza l’intera poetica invece che ogni singola opera, in altre una normale evoluzione di avvicinamento al pubblico, per cui si è deciso di fornire ad ogni visitatore una brevissima guida che spieghi le motivazioni che hanno condotto alla definizione dei percorsi.
La Gam di Torino, in questi giorni, si è, inoltre, arricchita di una nuova opera: «In limine» di Giuseppe Penone, una scultura monumentale, composta di marmo di Carrara, bronzo, tiglio ed edera, posta all'ingresso dell'edificio per iniziativa Fondazione De Fornaris in occasione dei 150 anni dell'Italia unita.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Anselm Kiefer, «Einschüsse», 2010. Olio, emulsioni, acrilico e tecnica mista su tela, cm 380(h) x 380(b). Acquisto da White Cube, Londra, 2010 [fig. 2] Atanasio Soldati, «Composizione», 1940. Olio su tela, 55(h) x 55(b). Acquisto presso la IV Mostra pittori d'oggi Francia-Italia, 1955, Torino; [fig. 3] Angelo Morbelli, «Asfissia»,1884. Olio su tela, cm199 x 159.; [fig. 4] Lucio Fontana, «Attese», 1968. Smalto opaco su tela con cornice laccata, 73 x 89 x 6.5 cm. Dono del prof. Eugenio Battisti, Genova, 1966; [fig. 5] Giuseppe Penone, «In limine, matita, inchiostro, pittura acrilica, vernice dorata su carta giapponese, 33 x 48 cm. Disegni preparatori all’opera In Limine alla Gam di Torino. Foto © Archivio Penone

Informazioni utili
«Anima, Informazione, Malinconia e Linguaggio». Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, via Magenta, 31 - Torino. Orari: martedì-domenica, 10.00-18.00, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima. Ingresso: intero € 7,50, ridotto € 6,00. Informazioni per il pubblico: tel. 011.4429518. Sito Internet: www.gamtorino.it.

Venezia, una nuova stagione artistica per Palazzo Zenobio

Si apre nel segno dell'artista americana Marion Greenstone la nuova stagione espositiva di Palazzo Zenobio a Venezia. Fino al prossimo 18 maggio, le sale dell'imponente edificio barocco, disegnato da Antonio Gaspari (allievo e collaboratore di Baldassare Longhena), aprono, infatti, le porte alla prima mostra voluta dal nuovo direttore artistico dell'elegante spazio culturale, posto accanto alla chiesa di santa Maria dei Carmini e conosciuto ai più come sede del Collegio Armeno: l'eclettico Marco Agostinelli.
La retrospettiva, curata da Archie Rand, allinea oltre cinquanta quadri, completa «ricostituzione -affermano gli organizzatori- di un brano della storia dell’arte del secolo scorso che sembrava fosse andato irrimediabilmente perduto».
Tutti e tre i grandi periodi della produzione pittorica della newyorkese, scomparsa nel 2005, vengono, infatti, omaggiati nella rassegna veneziana: l’informale e astratto degli anni Quaranta e Cinquanta, la pop art degli anni Sessanta e la produzione di collage e dipinti di ampie dimensioni con fiori, piante, conchiglie, che, dai primi anni Settanta fino al Duemila, hanno caratterizzato i lavori dell’artista. Del primo periodo sono esposte opere realizzate sotto la guida di Vaclav Vytlacil, maestro anche di Twombly, Rauschenberg e di Louise Bourgeois. Mentre della fase decisamente pop vengono proposte venti tele di varie dimensioni, composizioni che spesso escono dal formato tipico del quadro per diventare quasi scultura. Dell’ultimo periodo sono, invece, allineate opere di intesa liricità e delicatezza, che possono ricordare in parte certi dipinti della O’Keefe.
Chiude il percorso espositivo un documentario di Marco Agostinelli, «Alla ricerca di Marion Greenstone», una specie di road movie sulle tracce delle opere dell’artista (fatto insieme alla sorella Cora), sparse tra musei, biblioteche e case private d’America.
La stagione espositiva di Palazzo Zenobio proseguirà, in giugno, con l'ospitalità dei padiglioni nazionali di Libano, Armenia e Islanda per la 54° Esposizione internazionale d'arte di Venezia, e con la rassegna «The New Forest Pavilion», l’usale padiglione che la galleria inglese Artsway, della New Forest, presenta in occasione della vernice “biennalesca”.
Per il prossimo 8 settembre, invece, si annuncia un vero e proprio open day con l’apertura in contemporanea di otto mostre, tre installazioni in giardino, la presentazione di un libro, l’assegnazione del primo «Premio Ca' Zenobio» e un concerto a fine serata.
Per i prossimi mesi i visitatori dello spazio di Fondamenta del Soccorso incontreranno, dunque, «un’offerta d’arte e cultura -affermano gli organizzatori- che spazierà dalla sperimentazione dei nuovi linguaggi contemporanei ai grandi maestri del Novecento, dalla performance alla fotografia, dalla letteratura alla musica». Un’occasione in più, questa, per visitare l’elegante edificio barocco, con la Sala da ballo affrescata magistralmente dal pittore francese Louis Dorigny (sembra con l'aiuto di un giovane Giambattista Tiepolo), i dipinti del celebre vedutista Luca Carlevarijs nella preziosa Sala degli specchi, dalla foggia tiepolesca, e l'ampio giardino all'italiana, solitamente chiuso al pubblico e di solito visibile solo nei giorni della Biennale.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Affresco di Louis Dorigny nella sala da ballo di in Palazzo Zenobio a Venezia; [fig. 2] Veduta della Sala degli specchi in Palazzo Zenobio a Venezia; [fig. 3] Marion Greenstone, «Omaggio a Magritte», collage, [s.d]; [fig. 4] Marion Greenstone, «Landscape», olio su tela, 1960.

Per saperne di più
www.collegioarmeno.com
www.mariongreenstone.com

Informazioni utili
Marion Greenstone. Retrospettiva. Palazzo Zenobio - Collegio Armeno, Fondamenta del Soccorso, Dorsoduro 2596 - Venezia. Orari: martedì-domenica 10.00-18.00; chiusura lunedì. Ingresso libero. Informazioni: tel. 041.5228770. Fino al 18 maggio 2011.

giovedì 5 maggio 2011

Dai «Viva Maria» ai Palii di fine ‘800: in mostra tutti i volti del Risorgimento senese

Sono quattro le mostre con le quali i Musei civici senesi, nell'ambito del progetto «150 Storie d'unita, il Risorgimento nelle terre di Siena», intendono approfondire il ruolo assunto dalla patria di Simone Martini e Duccio di Boninsegna nella creazione dell’Italia unita.
Il percorso, che si può compiere fino a domenica 3 luglio, parte da Asciano, dove è allestita la mostra «Amos Cassioli e il Risorgimento» cura di Francesca Petrucci e Milena Pagni. Attraverso documenti inediti, fotografie, disegni e gio
Sono varie le esposizioni che compongono l’interessante rassegna «Risorgimento nelle Terre di Siena», promossa dalla Fondazione rnali è possibile approfondire il ruolo che l’artista toscano ebbe nella realizzazione di una delle imprese decorative più importanti realizzate in Italia per celebrare i fatti del Risorgimento, la sala Vittorio Emanuele II nel Palazzo pubblico di Siena, sala nella quale lavorarono anche Luigi Mussini, Cesare Maccari e Pietro Aldi.
Amos Cassioli venne incaricato di realizzare gli unici due affreschi con scene di battaglia presenti nella stanza, quelli dedicati a Palestro (combattuta il 31 maggio 1859) e a San Martino (combattuta il 24 giugno 1859). Opere, queste, conosciute ed apprezzate insieme con altre due tele al centro della mostra di Asciano: «Il Giuramento di Pontida», del quale è esposto un bozzetto, e «La Battaglia di Legnano», della quale vengono presentati rari documenti.
A Buonconvento, negli spazi del Museo della Mezzadria, va, invece, in scena la mostra «L’anti-Risorgimento nelle campagne senesi. Dal «Viva Maria» al plebiscito», a cura di Gianfranco Molteni. Il percorso espositivo, frutto di un’attenta ricerca d’archivio, racconta le reazioni del «popolo delle campagne» di fronte al processo di unificazione nazionale, focalizzando l’attenzione sul fenomeno del «Viva Maria», così chiamato per lo stendardo che ne era il simbolo, sul quale campeggiava l’immagine della Madonna del Conforto. Un fenomeno, questo, in difesa delle tradizioni religiose e dello Stato pontificio, che per lungo tempo, fino al plebiscito del 1860, oppose contadini e mezzadri senesi alle truppe di Napoleone, ma anche alle armate “italiche”.
Infine, Siena propone, negli spazi del Complesso museale Santa Maria della Scala, la mostra «Insieme sotto il tricolore. Studenti e professori in battaglia. L’Università di Siena nel Risorgimento», con documenti inediti, volumi, dipinti, timbri, bandiere, uniformi, manifesti e giornali, selezionati da Alessandro Leoncini e presentati in un raffinato allestimento a cura di Andrea Milani.
Otto le sezioni espositive, che trovano il loro cuore pulsante nella parte dedicata alla partecipazione degli studenti senesi alla celebre battaglia di Curtatone e Montanara, nella Prima guerra d’indipendenza. Tra i cimeli esposti si segnalano la divisa indossata da Carlo Corradino Chigi, una litografia appartenuta a Cesare De Laugier de Bellecur, la medaglia col ritratto del granduca Leopoldo II di Lorena, assegnata ai reduci dell’impresa bellica e donata all’Ateneo da Augusto Barazzuoli, ma anche la bandiera della Guardia universitaria (unico tricolore conservato a Siena con lo stemma granducale inserito nel campo bianco) e il celebre stendardo dei «Croda Frates». Non poteva mancare, inoltre, un omaggio al Palio, del quale, grazie alla particolare disponibilità degli Onorandi Priori, saranno esposti alcuni dei drappelloni vinti in quegli anni, dai quali emerge chiaramente l’effetto di una nuova iconografia pre-unitaria, i bozzetti e le monture “alla piemontese”, realizzate tra il 1851 e il 1856 secondo la moda dell’epoca.
In contemporanea, il Complesso museale Santa Maria della Scala apre le porte, fino al 19 giugno, alla mostra «L’anima e la musica», a cura di Sergio Carrubba, Orietta Rossi Pinelli e Roberto Venuti: un percorso multisensoriale, tra arte e nuove tecnologie, che propone opere di Ingres, Blechen, Friedrich, Constable, Vernet e Caffi, ma che racconta anche la rivoluzione dei gusti e della cultura di un periodo, quello del Romanticismo, attraverso il prisma dei generi musicali propri dell’epoca (notturni, mazurche, ballate, polacche, valzer, preludi, concerti) e del loro intreccio con temi quali il contrasto tra ingenuo e sentimentale, la scoperta dei miti e delle leggende, il ruolo del sogno, il grottesco, il sublime, il senso della patria.
«Il viaggio nel mondo romantico e risorgimentale avverrà –si legge nella nota stampa- attraverso una grande esperienza virtuale il cui sfondo e contesto saranno le sale di una casa ottocentesca che permetterà di rivivere i personaggi, i quadri, le musiche, le parole legate insieme attorno ai temi del viaggio, del popolo, della nazione, dei notturni, dell’amore. Il visitatore si troverà immerso nella biblioteca, nel salotto, in un giardino d'inverno e nell’«alcova dell'amore» di questa suggestiva casa ottocentesca, mentre schizzi e appunti di viaggio, lo accompagneranno come in un viaggio, di cui la musica sarà il filo conduttore. E proprio la musica avrà un ruolo centrale nel percorso espositivo perché diffusa in ogni sala e in alcune sale, le campane sonore riprodurranno voci narranti di viaggi e brani tratti da opere di poeti e viaggiatori del tempo».

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Bandiera della Guardia universitaria. Opera esposta nella mostra «Insieme sotto il tricolore. Studenti e professori in battaglia. L’Università di Siena nel Risorgimento»; [fig. 2] Pietro Senno, «I Toscani a Curtatone», 1861, olio su tela, Collezione Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Opera esposta nella mostra «Insieme sotto il tricolore. Studenti e professori in battaglia. L’Università di Siena nel Risorgimento»; [fig. 3] Amos Cassioli, «La battaglia di Palestro», 1864. Affresco per la sala Vittorio Emanuele II nel Palazzo pubblico di Siena; [fig. 4] Luca Abete, «L'esercito del «Viva Maria» marcia verso Siena». Opera esposta nella mostra «L’anti-Risorgimento nelle campagne senesi. Dal «Viva Maria» al plebiscito»; [fig. 5] John Henry Füssli,
«Amleto e il fantasma del padre», 1793, olio su tela, Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma). Opera esposta nella mostra «L'anima e la musica. L'esperienza romantica e l'età del Risorgimento».

Informazioni utili

«Amos Cassioli e il Risorgimento». Museo Cassoli, via Goffredo Mameli -Asciano (Siena). Orari: giovedì-domenica ore 10.30-13.00 e 15.00-18.00. Ingresso: intero € 4,50, ridotto € 3,00. Informazioni: tel. 0577.718745 o museocassioli@gmail.com. Fino al 3 luglio 2011.

«L’anti-Risorgimento nelle campagne senesi. Dal «Viva Maria» al plebiscito». Museo della mezzadria senese, piazzale Garibaldi, 1 - Buonconvento (Siena). Orari: martedì-venerdì, ore 10.00-13.00; sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e 15.00 -18.00. Informazioni: tel. 0577.809075 e tel. 0577.530164. Sito web: www.museisenesi.org. Fino al 3 luglio 2011.

«Insieme sotto il tricolore. Studenti e professori in battaglia. L’Università di Siena nel Risorgimento». Complesso museale Santa Maria della Scala - Siena. Orari: 10.00-18.30. Ingresso: intero € 6,00, ridotto € 4,50. Informazioni: tel. 0577.534571. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Sito web: www.santamariadellascala.com. Fino al 3 luglio 2011.

«L'anima e la musica. L'esperienza romantica e l'età del Risorgimento». Complesso museale Santa Maria della Scala - Siena. Orari: 10.30-19.30. Ingresso: intero € 8,00, ridotto € 6,00 (gruppi minimo 15 massimo 25 persone, minori di 18 anni e maggiori di 65), convenzioni € 4,00 (detentori di appositi coupon e possessori di tessera Aci, Tci, Coop, Unpli), studenti € 2,00, Informazioni: tel. 0577.534571. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Sito web: www.santamariadellascala.com. Fino al 19 giugno 2011.