ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 27 giugno 2011

A Bergamo e provincia un’estate all’insegna di Lorenzo Lotto

E’ all’insegna di Lorenzo Lotto l’estate di Bergamo. In occasione della mostra «Vincere il tempo. I collezionisti: la passione per l’arte e il dono alla città», attualmente allestita al Palazzo della Ragione, l’Accademia di Carrara presenta al pubblico tutte le opere del maestro veneziano, conservate presso la sua pinacoteca. Ma propone anche, dal 9 luglio al 26 agosto, visite guidate gratuite sul territorio, alla scoperta dei colori e della luce di quello che in molti considerano il periodo più felice e sereno della carriera (e probabilmente anche della vita) del pittore rinascimentale, noto, tra l’altro, per la sontuosa «Madonna del Rosario» di Cingoli e per la raffinata «Annunciazione» di Recanati (la celebre tela con il gattino terrorizzato dall’apparizione dell’angelo).
Bergamo, infatti, ha un significato particolare nella parabola artistica e personale di Lorenzo Lotto, perché in questa città, che lo vide soggiornare dal 1513 al 1525, il «genio inquieto del Rinascimento» conobbe un periodo di serenità esistenziale e professionale, incontrando il favore incontrastato di committenti generosi, libero così di lasciar spaziare la propria creatività. Uno stato d’animo, questo, che si rispecchia nei colori vivaci e brillanti, nelle «invenzioni», nel gusto per la luce, nell’indipendenza dalle regole e nella galleria umanissima di umori e «caratteri» presenti nelle numerose opere realizzate per il territorio (molte delle quali, oggi, disseminate nei musei di tutto il mondo), dai ritratti alle pale d’altare e ai cicli di affreschi.
Al Palazzo della Ragione sarà possibile ammirare, tra l’altro, due capolavori della ritrattistica: il «Ritratto di giovinetto» e il «Ritratto di Lucina Brembati», tela celebre non solo per l’indagine sul volto della donna, lontano da ogni intento di idealizzazione, ma anche per il carattere sottilmente allusivo dei dettagli e per la luna che costruisce, nel fondo, un curioso rebus sul nome della dama raffigurata.
L’originalità e la grazia con cui Lorenzo Lotto narra la storia sacra si rivela, invece, nella strabiliante ricchezza di colore delle «Nozze mistiche di santa Caterina» o nella luce e nella tensione drammatica delle tre tavole che compongono la predella della grande «Pala Martinengo», raffiguranti il «Martirio di santo Stefano», la «Deposizione di Cristo» e il «Miracolo di san Domenico».
Con la mente intrisa delle luci e dei colori di questi capolavori, si può, quindi, partire alla scoperta delle tele lottesche, presenti sul territorio. Proprio dietro il Palazzo della Ragione si trova, per esempio, la basilica di santa Maria Maggiore, con le splendide tarsie disegnate dall’artista ed eseguite dal maestro intagliatore Francesco Capoferri. Scendendo per via Porta dipinta, è, invece, possibile visitare la chiesa di san Michele al Pozzo Bianco, dove sono conservate le «Storie della Vergine»; mentre lungo via Pignolo è possibile fare tappa al Museo Diocesano, dove è custodita «La Trinità», e alla chiesa di san Bernardino, al cui interno si trova il dipinto del famoso angelo «scrivano».
All’incrocio con via Tasso, il turista incontra, poi, la chiesa di santo Spirito, dove splende la pala «Madonna in trono e santi» e, proseguendo verso largo Belotti, può visitare la chiesa di san Bartolomeo, dove è custodita la grandiosa «Pala Martinengo» (l’opera che segnò, nel 1513, l’arrivo di Lotto a Bergamo).
La visita in città si chiude alla chiesa di sant’Alessandro in Colonna, al cui interno si trova la delicata tempera del «Compianto sul Cristo morto». Da qui è possibile partire in direzione val Brembana. D’obbligo è una sosta alla parrocchiale di Ponteranica, dove è conservato il dipinto con l’angelo annunciante in rosa, vera e propria “icona” della pittura dell’artista; mentre nella chiesa di Sedrina è possibile ammirare l’ultima tela del periodo bergamasco: la pala con la «Madonna in gloria e santi».
La val Cavallina incanta, invece, i turisti con gli affreschi dell’oratorio Suardi di Trescore Balneario, che rappresentano, per ampiezza e complessità di tematiche, una delle opere più significative del percorso artistico di Lotto. Celebre la grande figura del Cristo-vite, che campeggia sulla parete dove l’artista narra, con il gusto del racconto popolare e della sacra rappresentazione, gli episodi della vita di santa Barbara.
Proseguendo fino alla chiesa di san Giorgio a Credaro si può, poi, visitare la cappella affrescata dal pittore con una bella Natività e vedere il dipinto «San Giorgio che uccide il drago».
Ultima tappa sulle orme di Lorenzo Lotto è la splendida «Assunzione della Vergine», custodita nella parrocchiale di Celana di Caprino Bergamasco, nella zona collinare della val san Martino.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Lorenzo Lotto, «Nozze mistiche di santa Caterina e il committente Nicolò Bonghi», olio su tela. Bergamo, Accademia di Carrara; [fig. 2] Lorenzo Lotto, «Ritratto di Lucina Brembati», olio su tavola. Bergamo, Accademia di Carrara; [fig. 3] Lorenzo Lotto, particolare degli affreschi per l’oratorio Suardi a Trescore Balneario (Bergamo), 1524; [fig. 4] Lorenzo Lotto, particolare del Polittico per la chiesa parrocchiale dei santi Alessandro e Vincenzo, a Ponteranica (Bergamo), 1522.

Informazioni utili
Vincere il tempo. I collezionisti: la passione per l’arte il dono alla città ospita Lorenzo Lotto. Palazzo della Ragione, Sala delle Capriate Piazza Vecchia - Bergamo Alta. Orari: da giugno a settembre, martedì-domenica 10.00-21.00 e sabato 10.00- 23.00; da ottobre a maggio: martedì - venerdì 9,30-17,30 e sabato e domenica 10.00-18.00. Ingresso: intero € 5,00; ridotto e gruppi € 3,00; scuole, giovani card e family card € 1,50. Prenotazioni e visite guidate: tel. +39.035.218041. Informazioni: tel. +39.035.399677. Sito web: www.accademiacarrara.bergamo.it. Fino al 25 settembre 2011.
Lorenzo Lotto. Visite guidate sul territorio. Calendario: 9 luglio, ore 10 (in lingua inglese); 16 luglio, ore 10 (in italiano); 23 luglio, ore 10 (in lingua inglese); 13 agosto, ore 10 (in lingua inglese); 26 agosto, ore 10 (in italiano). Informazioni e prenotazioni: tel. 035.218041 e tel. 035.399677.
Inserisci link

venerdì 24 giugno 2011

Fai, tre «Concerti sotto le stelle» nella cornice di villa Panza

Evocano il dialogo tra musica e teatro i tre appuntamenti serali della rassegna «Concerti sotto le stelle», promossi dal Fai – Fondo per l’ambiente italiano, con il sostegno della «Borletti-Buitoni Trust» e con il patrocinio delle amministrazioni comunale e provinciale di Varese. Scenario della manifestazione, che si avvale della direzione artistica di Fabio Sartorelli, sarà la cornice del cortile d’onore della settecentesca villa Panza.
A «dare il la» alla rassegna, giunta alla sua undicesima edizione, toccherà, nella serata di mercoledì 29 giugno, al soprano Elena Xanthoudakis, vincitrice di oltre ottanta premi internazionali, tra i quali il «Borletti-Buitoni Trust Awards 2011» e il «Maria Callas» di Atene. Il programma del concerto, che avrà inizio intorno alle 21.15, affronterà un repertorio quanto mai vario, comprendente alcune «arie antiche» da salotto, come «Alma del core» di Antonio Caldara e «Le Violette» di Alessandro Scarlatti, ma anche pagine immortali di Georg Friedrich Haendel, Wolfgang Amadeus Mozart e Maurice Ravel.
Grande spazio verrà dato, inoltre, all’opera lirica italiana, della quale verranno, per esempio, presentate due arie di Gaetano Donizetti: «Quel guardo il cavaliere» e «Regnava nel silenzio», tratte rispettivamente dal «Don Pasquale» e da «Lucia di Lammermoor»; mentre Giacomo Puccini sarà ricordato con la riproposizione di una delle più celebri romanze della «Turandot», «Signore ascolta», e con il brano «O mio babbino caro», dall’opera «Gianni Schicchi», ma anche con «Sole e amore», raffinata aria da camera per voce e pianoforte, ispirata ai versi della poesia «Mattinata» di Giosuè Carducci.
Nell’anno dei centocinquanta anni dell’Italia unita, non poteva, infine, mancare un corposo omaggio a Giuseppe Verdi, autore simbolo del Risorgimento musicale, del quale verranno proposte le arie «E’ strano! E’ strano!» e «Sempre libera», dalla «Traviata», e «Caro nome che il mio cor», dal «Rigoletto».
Altre giovani stelle del firmamento musicale internazionale brilleranno a villa Panza, nella notte di mercoledì 13 luglio (sempre alle 21.15), quando ad occupare la scena sarà il «Quartetto Navarra», vincitore della «Borletti-Buitoni Trust Fellowship 2007» e protagonista di collaborazioni trasversali con musicisti, pittori e con il gruppo di danza del coreografo Wayne MacGregor (artista famoso per il suo «Swan Lake», tutto maschile). Il loro concerto proporrà ai presenti, oltre a brani di Franz Joseph Haydn e a Ludwig van Beethoven, il «Quartetto per archi n.13 in la minore D.804» di Franz Schubert, meglio conosciuto come «Rosamunde» e così intitolato per la presenza di un tema tratto dalle musiche di scena per un omonimo lavoro teatrale.
Chiuderà la rassegna dal Fai – Fondo per l’ambiente italiano il pianista francese David Kadouch, vero e proprio genio della tastiera (a soli 13 anni, l’artista ha suonato, sotto la direzione del grande violinista Itzhak Perlman, alla Metropolitan Hall di New York e l’anno successivo ha riempito, con le sue note, la sala Grande del Conservatorio «Čajkovskij» di Mosca).
Il suo concerto, in programma martedì 26 luglio (sempre alle ore 21.15), proporrà la «Hob.XVII.6» di Franz Joseph Haydn e due brani di Franz Liszt : una variazione del brano «Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen…» di Johann Sebastian Bach e la trascrizione del «Coro delle filatrici», tratto dall’opera «L’olandese volante» di Richard Wagner. Il gran finale toccherà, invece, agli scintillanti «Quadri di una esposizione» di Modest Petrovič Musorgskij, omaggio quanto mai pertinente con la natura espositiva di villa Panza.
Il ricavato delle serate, il cui biglietto di ingresso è fissato ad euro 25,00 per ogni concerto, verrà utilizzato per sostenere il Fai nella sua missione di tutela dell’arte, della natura e del paesaggio italiani e nella sua attività di sensibilizzazione dei cittadini al bello.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Veduta di villa Panza di Varese. Foto di Giorgio Majno; [fig. 2] Ritratto di Elena Xanthoudakis; [fig. 3] Ritratto di David Kadouch.

Informazioni utili
«Concerti sotto le stelle 2011». Villa Panza, piazzale Litta, 1 – Varese. Ingresso: € 25,00, iscritti Fai e possessori Tigros Card € 22,00. Informazioni: tel. 0332.283960; faibiumo@fondoambiente.it. Sito web: www.fondoambiente.it. Note: in caso di cattivo tempo i concerti si terranno alla sala Napoleonica delle ville Ponti, adiacente a villa Panza. Programma dei concerti: mercoledì 29 giugno 2011, ore 21.15 - Elena Xanthoudakis, soprano; mercoledì 13 luglio 2011, ore 21.15 - Quartetto Navarra; martedì 26 luglio 2011, ore 21.15 - David Kadouch, pianista. Fino a mercoledì 13 luglio 2011.

giovedì 23 giugno 2011

Toscana, santa Caterina da Siena in una tavola inedita del ‘400

E’ con una piccola mostra che il Museo Diocesano di Pienza, in Toscana, celebra il cinquecentocinquantesimo anniversario della canonizzazione di santa Caterina da Siena, dottoressa della Chiesa e patrona d’Italia e d’Europa, insieme con san Francesco d’Assisi.
Da sabato 25 giugno e fino a domenica 4 settembre, la sede museale diretta da Gabriele Fattorini esporrà un’inedita tavola quattrocentesca raffigurante la domenicana senese in atto di benedire un devoto. L’opera, provenente da una collezione fiorentina, rappresenta una rilevante acquisizione per l’iconografia cateriniana quattrocentesca ed è stata attribuita da Andrea De Marchi al poco conosciuto pittore bolognese Cristoforo di Benedetto (documentato dal 1456 al 1497). Un artista, questo, che, nella seconda metà del Quattrocento, seppe arricchire il sostrato tardogotico del suo stile, aggiornandosi sulle novità rinascimentali “padovane”, diffuse nell’ambiente artistico felsineo da Marco Zoppo e dai veneziani Antonio e Bartolomeo Vivarini.
Il dipinto, come evidenziato da Matteo Mazzalupi, doveva essere destinato a un piccolo altare o al sepolcro del giovane uomo che vi è effigiato di profilo.
Per quanto fosse una terziaria, santa Caterina (la cui canonizzazione avvenne nel 1461, per volontà di papa Pio II; l’elevazione a patrona è, invece, del 1939) veste l’abito delle monache domenicane, ma tale sostituzione è comune già nel Quattrocento. La mano destra benedice il suo devoto, mentre nella sinistra sono visibili i due consueti attributi del Crocifisso e del cuore. Poco in basso, raccolto in un vaso di gusto antiquario, si trova, invece, il giglio, fiore che –spiega il biblista senese Benedetto Rossi, nel pieghevole che accompagna la mostra- vuole essere simbolo della purezza, fisica e di cuore, della santa.
In occasione dell’inaugurazione (prevista per il tardo pomeriggio di sabato 25 giugno, alla chiesa di San Francesco a Pienza), verrà presentata anche la mostra «I caratteri di Caterina», allestita nel vicino Museo della Fabbriceria della Cattedrale, per volontà della Società bibliografica Toscana. L’esposizione, curata da Mario De Gregorio ed Ettore Pellegrini, allinea libri antichi e incisioni cateriniane, databili tra il XV e il XVIII secolo.

Didascalia delle immagini
[fig. 1] Cristoforo di Benedetto, «Santa Caterina da Siena e un devoto inginocchiato», tempera e oro su tavola, cm 107 x 55. Firenze, Antichità Dei Bardi; [fig. 2] Un libro esposto nella mostra «I caratteri di Caterina» al Museo della Fabbriceria di Pienza.
Informazioni utili
«Santa Caterina da Siena e un devoto inginocchiato». Museo Diocesano, corso Rossellino 30 – Pienza. Orari: mercoledi-lunedì, ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00. Ingresso: € 4,10, ridotto € 2,60 (comprensivo della visita al museo). Informazioni: tel. 0578.749905. Da sabato 25 giugno (inaugurazione: ore 17.00) a domenica 4 settembre 2011.