ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 30 aprile 2021

A Bologna la cultura riparte da «Art City»

La cultura a Bologna riparte da «Art City», programma istituzionale di mostre e iniziative speciali, che, di consuetudine, viene presentato in occasione di Arte Fiera. La pandemia ha costretto l’Amministrazione comunale a rivedere i suoi piani e, mentre l’evento mercantile felsineo è stato posticipato direttamente al 2022, la grande festa delle mostre, dei musei e dell’arte del presente, che ogni anno anima la città alla fine di gennaio, verrà proposto come evento primaverile, nel fine settimana dal 7 al 9 maggio, inaugurando il cartellone di Bologna Estate 2021. La manifestazione, una delle più amate della città, vuole così rappresentare un’occasione di rinascita per la vita culturale bolognese che ha attraversato e sta vivendo tuttora un periodo di difficoltà e di sfide estremamente impegnative. «Art City» si configura, dunque, -raccontano gli organizzatori - «come una beneaugurante scintilla di ripartenza della socialità e della fruizione in presenza della creatività artistica, fermo restando il rispetto delle condizioni di sicurezza dettate dallo stato dell'emergenza sanitaria per il Covid-19».
Con la direzione artistica di Lorenzo Balbi e il coordinamento dell'Istituzione Bologna Musei, la nona edizione di «Art City» sarà costruita come una grande visita della «città che non c’è»: una Bologna insolita, vista attraverso la lente trasformatrice dei linguaggi contemporanei. Spazi pubblici e privati anche molto differenti - dal teatro storico di villa Aldrovandi-Mazzacorati all’ex Gam, dal cimitero della Certosa alle serre dei Giardini Margherita, fino al suggestivo rifugio antiaereo di villa Revedin – saranno messi a disposizione per eventi artistici, insieme ai musei cittadini e alle gallerie private del territorio.
La ricerca di percorsi inaspettati e la possibilità di accedere a luoghi particolari, inusuali e normalmente fuori dai circuiti canonici della fruizione culturale caratterizzeranno, dunque, questa edizione della kermesse, che avrà anche un’immagine coordinata completamente rinnovata. L’ideazione e lo sviluppo sono stati affidati a Filippo Tappi (direttore artistico) e Marco Casella (visual and design) che sono partiti dal personaggio di Peter Pan, non tanto quello disneyano quanto l’originale creato da James Matthew Barrie nel 1902: non un eterno bambino, ma un ibrido tra un uccello e un essere umano, in perenne e immobile transizione di identità. A partire da queste suggestioni, l’idea grafica si basa sull’essere più cose contemporaneamente come appunto appare la sfaccettata figura di Peter Pan, accompagnata nella cartellonistica da una o più stelle, piccoli timonieri da seguire durante il proprio percorso di visita, che può essere agevolmente progettato a casa con la guida di questa edizione, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, pensata per una fruizione più lenta, partecipata e non frenetica degli eventi espositivi.
In occasione di «Art City» 2021, rassegna riservata principalmente al pubblico di prossimità, con l’intento di coinvolgere i bolognesi in una «riappropriazione gioiosa» di luoghi noti e meno noti del territorio in cui vivono, è stato, inoltre, pensato un sistema centralizzato di prenotazione - telefonico (ai numeri 051.6496632 e 051.6496637 con i seguenti orari: 3 e 4 maggio, ore 16:00 - 20:00; 5, 6, 7, 8 e 9 maggio, ore 10:00 - 20:00) e on-line - che consentirà di riservare l’accesso alle diverse sedi in giornate e fasce orarie precise, con ingresso per slot numerici in base alla capienza degli spazi.  Per il sabato e la domenica la prenotazione è sempre obbligatoria e deve essere effettuata entro il giorno precedente la visita. 
Scena artistica italiana, intergenerazionalità, intermedialità sono i tre concetti chiave di questa nuova edizione di «Art City», che spazierà tra i linguaggi più vari: video, installazioni, performance, disegni, opere radiofoniche e sonore, allestimenti site-specific.
Il progetto speciale del 2021 si apre all’internazionalità con l’installazione ambientale dell’artista tedesco Gregor Schneider (Rheydt, 1969) all’Ex Gam: i visitatori, inoltrandosi uno alla volta all'interno della casa di N. Schmidt, personaggio misterioso presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2001, avranno l’opportunità di provare a ricostruirne l’identità di quest’uomo, il suo spazio intimo e domestico.
Il main program offre, invece, una selezione di progetti di artisti italiani, giovani, mid-career e affermati, attraversando più generazioni. Si va dalla giovanissima Beatrice Favaretto (Venezia, 1992) a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) a Palazzo Boncompagni, passando per Annamaria Ajmone (Lodi, 1981) e Felicity Mangan (Geelong Australia, 1978) al cimitero monumentale della Certosa, Carola Bonfili (Roma, 1981) nel rifugio antiaereo di Villa Revedin, Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) al LabOratorio degli Angeli, Matteo Nasini (Roma, 1976) in live streaming su Radioimmaginaria, Riccardo Baruzzi (Lugo, Ravenna, 1976) al teatro storico di villa Aldrovandi-Mazzacorati, Chiara Camoni (Piacenza, 1974) a Palazzo Bentivoglio, Margherita Morgantin (Venezia, 1971) agli Orti comunali - Boschetto lungo Reno, Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964) all’Oratorio di San Filippo Neri, Alessandro Pessoli (Cervia, 1963) a Palazzo Vizzani, Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961) in piazza Costituzione e Norma Jeane (Los Angeles, 1962) alle serre dei Giardini Margherita.
Unico main project dedicato a un artista storico è quello su Vincenzo Agnetti al Padiglione de l’Esprit Nouveau, sostenuto da Banca di Bologna, con al centro l’opera «Neg».
Anche nel programma istituzionale prevalente è lo spazio riservato agli interventi di artisti italiani: Aldo Giannotti esporrà nella Sala delle Ciminiere del Mambo, Helen Dowling a Villa delle Rose, Giorgio Morandi al Museo Morandi, Maurizio Donzelli al Museo civico medievale, Flavio Favelli, Nanni Menetti e Dario Bellini alle Collezioni comunali d’arte, Virginia Zanetti nelle sale espositive del secondo piano di Palazzo d’Accursio, Franco Vimercati a Casa Morandi, Nino Migliori all’Archiginnasio e al Teatro comunale di Bologna, Mimmo Paladino alla Biblioteca Salaborsa, Giulia Marchi alla Biblioteca Jorge Luis Borges, Giacomo Verde nella Cappella di Santa Maria dei Carcerati di Palazzo Re Enzo, Nicola Samorì a Palazzo Fava, Angelo Bellobono al Parco di Villa Ghigi, Simone Carraro al Parco del Cavaticcio, Matteo Nasini al Cubo Unipol e Trac - Tresoldi Academy nell’area Ex Mercatone Uno.
Tra i progetti collettivi si segnalano, invece, «Contenere lo spazio» nella Project Room del Mambo, «Carapelli for Art - Premio arti visive. III edizione» al Museo internazionale e biblioteca della musica, «41. Un secolo di disegno in Italia» nella sede espositiva della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, «All Stars» al mtn | museo temporaneo navile, «Impronte. Giovani artisti in residenza - Open studio» alla Raccolta Lercaro, «Open-Close. Mostra dei vincitori del concorso Zucchelli 2021» allo Zu.Art giardino delle arti di Fondazione Zucchelli.
Nel programma, in costante aggiornamento sul sito artcity.bologna.it, confluiranno anche altre iniziative allestite in spazi pubblici, privati e indipendenti della città, che ogni anno punteggiano l'inverno bolognese con i linguaggi del contemporaneo. Il 2021 ci regalerà, quindi, un «Art City» inedita: «un’edizione – afferma Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei- che sorprende, emoziona, ricca di creatività, diversa e innovata rispetto alle precedenti, che accompagna i bolognesi e i turisti in un cammino di riappropriazione del piacere e gusto di riavvicinarsi all’arte in presenza e totale sicurezza».

Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Immagine coordinata dell'edizione 2021 di Art City; [fig. 3] Guida dell'edizione 2021 di Art City; [fig. 4] Samorì, Sofonisba, 2021. Opera esposta nella mostra Samorì. Sfregi al Palazzo Fava di Bologna; [fig. 5] 1. Carol Rama, Senza titolo, 1996, tecnica mista su carta stampata, 24x34 cm. Collezione privata, Bologna, foto credit Alessandro Ruggeri. Opera esposta nella mostra «41. Un secolo di disegno in Italia» alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; [fig. 6] Bruno Munari, Tensostruttura, 1935, disegno a china su carta, 27x17 cm. Courtesy Galleria Corraini. Opera esposta nella mostra «41. Un secolo di disegno in Italia» alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 

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giovedì 29 aprile 2021

Cinque anni di successi per la Fondazione Giancarlo Ligabue di Venezia. Tra i prossimi appuntamenti la mostra «Power and Prestige»


«Cinque anni dedicati alla cultura, per conoscere e far conoscere»: così la Fondazione Giancarlo Ligabue inizia il bilancio sul suo primo lustro di attività con lo sguardo sulla sua città, Venezia, ma anche sul resto del mondo.
Il desiderio iniziale era di non disperdere ma anzi di valorizzare e di rendere fruibile l’enorme patrimonio di opere, documenti e testimonianze che l’imprenditore e paleontologo Giancarlo Ligabue aveva raccolto in tanti anni di spedizioni e di amore per il collezionismo, aprendo questi beni a nuove prospettive, a nuove visioni, a nuove sfide.
Quell’«arca della conoscenza capace di affascinare e sorprendere chiunque abbia sete di sapere», come l’aveva definita Alberto Angela il giorno dell’inaugurazione, salpava così, nel 2016, verso un nuovo viaggio, con l’intento di far scoprire al più ampio numero possibile di persone culture e civiltà diverse, ma anche con la volontà di interrogarsi sui tanti fronti del sapere e dell’umanità, della scienza e dell’arte, operando per la tolleranza, il dialogo, la scoperta.
Cinque anni dopo, a parlare del successo della fondazione diretta da Inti Ligabue, il figlio di Giancarlo, che ha dato nuova linfa al Centro studi e ricerche Ligabue, nato nel 1973, sono i numeri degli eventi organizzati, a partire da quattro mostre di grande successo, che hanno dato vita a otto momenti espositivi, visitati da oltre 250mila persone, con trecento laboratori per bambini e quattrocento visite guidate per gruppi, ma anche con ventisei conferenze tematiche e oltre 18mila copie di cataloghi venduti.
Sei sono stati, invece, i dialoghi che hanno portato a Venezia personalità del mondo scientifico, storico e culturale come Piergiorgio Odifreddi, Philippe Daverio, Alberto Angela, Carlo Vanoni, Samantha Cristoforetti, coinvolgendo oltre tre mila spettatori.
In questi anni è stata portata avanti anche l’attività del «Ligabue Magazine», diretto da Alessandro Marzo Magno e con la direzione editoriale di Alberto Angela: un appuntamento semestrale con l’arte, la scienza, la cultura e i viaggi verso luoghi remoti del mondo. Nell'ultima pubblicazione, la numero settanta, Emiliano Guanella ci parla dell’importanza del patrimonio culturale che risiede negli anziani di alcune tribù nella foresta Amazzonica. Luca Mercalli ripercorre la storia dei cambiamenti climatici nelle epoche passate, portando alla luce alcuni curiosi episodi della storia del climate change. Alessandra Viola racconta, poi, l’importanza degli alberi, organismi capaci di sopravvivere nei secoli anche nelle condizioni più estreme e agli eventi più devastanti della nostra storia, dalle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki al disastro del Vajont, senza dimenticare l’attentato delle Torri Gemelle. Mentre l’ultimo articolo è dedicato al tempo con un viaggio tra gli orologi presenti in Laguna.
Parallelamente alla pubblicazione cartacea del semestrale «Ligabue Magazine», che nel 2022 compirà quarant’anni, prosegue il progetto 50x50, con il quale la Fondazione Giancarlo Ligabue rende disponibili gratuitamente i propri archivi on-line, regalando ai lettori la possibilità di consultare i primi cinquanta numeri della rivista, attiva dal 1° ottobre 1982.
La difficoltà di spostarsi in questi mesi, causata dalla pandemia, aumenta ancora di più il valore di questo progetto che permette di viaggiare - attraverso le pagine del magazine – alla scoperta di nuovi luoghi e civiltà.
Il compleanno della fondazione – segnato dall’intitolazione nel 2020, da parte del Comune di Venezia, del Museo di storia naturale a Giancarlo Ligabue - diventa anche l’occasione per presentare i nuovi progetti, a partire dalla mostra «Power and Prestige. L’arte dei bastoni del potere in Oceania», in programma dal prossimo 15 ottobre a Palazzo Cavalli Franchetti. Curata da Steven Hooper, professore e direttore della Sainsbury Research Unit per le arti dell’Africa, Oceania e Americhe, all’Università dell’East Anglia nel Regno Unito, l’esposizione riunirà, per la prima volta in Italia e in Europa, oltre centocinquanta bastoni del potere realizzati nel XVIII e XIX secolo, una decina dei quali appartenenti alla collezione Ligabue.
Lungo il percorso espositivo saranno proposti pezzi rari e importanti, provenienti dalle principali collezioni del Regno Unito e dell’Europa continentale; manufatti incredibili, a lungo considerati armi di selvaggi e relegati a un ruolo minore, mostrati ora nella loro stupefacente bellezza scultorea e nei loro significati culturali di opere d’arte, rappresentazioni di divinità, status symbol, armi impressionanti, pregiati oggetti di scambio e accessori per le cerimonie.
Mentre il 2022 vedrà la fondazione impegnata nell’organizzazione della mostra «De visi mostruosi. Caricature da Leonardo a Tiepolo», che ruoterà attorno a una decina di notevoli disegni inediti della collezione Ligabue, tra cui una «Testa di vecchia» attribuita a Leonardo da Vinci, che verrà presentata al pubblico per la prima volta. Lungo il percorso espositivo saranno esposte una selezione di «teste caricate», ovvero di ritratti grotteschi e caricature provenienti da importanti musei internazionali, realizzati dalla fine del XV al XVIII secolo. Si tratta di disegni originali, incisioni, acquarelli e preziosi libri a stampa che documenteranno la continuità di una tradizione artistica presente nell’Italia settentrionale che, da Leonardo Da Vinci, prosegue nel corso dei secoli.
Quindi, nel 2023, la scena sarà per «Animal Art». In un anno importante - in cui verrà anche ricordato mezzo secolo di impegno della famiglia Ligabue nella cultura - il programma prevede una mostra di forte interesse, centrata sulle rappresentazioni zoomorfe dal III millennio alla Roma antica nell’area del Mediterraneo, con alcuni richiami e focus a culture extraeuropee di indubbio fascino.
Infine tra gli obiettivi ambiziosi per il futuro, c’è l’apertura di Palazzo Erizzo-Ligabue ai visitatori per la visita a piccoli gruppi. Senza rinunciare alla flessibilità espositiva per le mostre temporanee, si intende, infatti, rafforzare il legame tra il pubblico e il prestigioso edificio che è sede della fondazione sul Canal Grande, in modo che la collezione esposta a rotazione diventi accessibile, su prenotazione e a numero chiuso, attraverso visioni continuamente nuove. L’idea è quella di avere un visiting curator differente ogni anno, che possa soffermarsi su opere e nuclei collezionistici offrendo, di questo patrimonio d’arte e storia, chiavi interpretative sempre differenti e stimolanti.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una immagine della mostra Idoli, organizzata dalla Fondazione Ligabue di Venezia; [fig. 2] [Fig. 2] Bastone cerimoniale: Club Culacula. Cultura locale Isole Fijan, XIX secolo d.C..Legno Altezza 106 cm. Venezia, Collezione Ligabue; [fig. 3] Cratere a colonnette. Cultura Corinzia. Cerveteri, Italia, V secolo a.C.; Ceramica, Altezza 28,9 cm. Collezione Ligabue; [fig. 4] Rhyton. Cultura Achemenide. Iran, IV secolo a.C..Argento dorato; Altezza 25 cm. Collezione Ligabue; [fog. 4] Giambattista Tiepolo, Caricatura di Gentiluomo con tricorno, 1696-1770. Disegno: penna e acquerello seppia, 201 x 139 mm. Collezione Ligabue 

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mercoledì 28 aprile 2021

Dal balletto «Pippi Calzelunghe» al tango argentino: Arte Tv celebra la Giornata mondiale della danza

L’incontro tra musica e movimento o, come affermava Federico García Lorca, il «camminare sull’acqua, ma dentro una fiamma» ha una sua giornata internazionale. Dal 1982, grazie a una decisione dell’Unesco, il 29 aprile di ogni anno si celebra la danza, una delle arti più antiche e quella che permette al corpo umano nella sua interezza di esprimersi con un linguaggio universale che non conosce barriere o confini.
In occasione della trentasettesima edizione, Arte Tv, canale culturale europeo presente anche in Italia, propone nove spettacoli di danza da guardare gratuitamente, che celebrano le diverse sfumature di questa disciplina, in un viaggio che spazia dal tango argentino alla performance contemporanea che sfrutta le potenzialità della tecnologia.
In attesa di poter ammirare nuovamente le performance di artisti e ballerini dal vivo e all’interno dei teatri, luoghi che in Italia hanno appena riaperto al pubblico e che hanno avuto poco tempo per organizzare eventi per questa data, la danza può, dunque, essere celebrata da casa.
Tra le proposte di Arte Tv c’è il balletto classico «Pippi Calzelunghe», andato in scena all’Opera di Helsinki e disponibile sulla piattaforma fino al 25 maggio. Il mondo fantasioso e straordinario della forzuta bambina con le trecce rosse e le lentiggini nata dalla penna dell’autrice svedese Astrid Lindgren è raccontato per l’occasione dal ballerino e coreografo svedese Pär Isberg e dalle musiche di Georg Riedel e Stefan Nilsson.
Tra gli spettacoli da vedere su Arte Tv c’è anche un balletto equestre: «Il Requiem di Mozart», disponibile fino al 17 maggio. Bartabas, celebre regista e coreografo di animali francese, e l’Accademia nazionale di Versailles invitano il pubblico a uno spettacolo pieno di poesia, con Marc Minkowski a dirigere l’orchestra «Les Musiciens du Louvre», il coro Salzburger Bachchor e i solisti Genia Kühmeier, Elisabeth Kulman, Julien Behr e Charles Dekeyser.
Dal mondo equestre si passa a quello della boxe con «La pugile innamorata», uno spettacolo musicale dove musica, danza e sport si incontrano tra emozioni, fisicità e ambiguità. Fonte di ispirazione è «La Boxeuse amoureuse», del cantautore francese Arthur H, una canzone del 2017, accompagnata da un videoclip suggestivo nel quale si affrontavano - simbolicamente - la ballerina étoilée Marie-Agnès Gillot e Roschdy Zem. A distanza di tre anni «La Seine Musicale» è stato adibito a ring per accogliere il ‘combattimento’ tra la stessa Gillot e il pugile professionista Souleymane Cissokho, sottolineato dalle note di H.
Altro balletto da non perdere è «Maria de Buenos Aires», un omaggio ad Astor Piazzolla visibile fino al 31 maggio. Lo spettacolo, che porta all’Opera nazionale del Reno di Strasburgo le musiche e le movenze del tango argentino, è diretto e coreografato da Matias Tripodi, affiancato per l’occasione dall’orchestra «La Grossa», diretta da Nicolas Agullo.
«Nomad», disponibile sulla piattaforma fino al 15 ottobre 2022, è, invece, un viaggio danzante nel deserto con Sidi Larbi Cherkaoui. Nato a Praga, il progetto ha ottenuto una fisionomia definitiva al Teatro nazionale della Bretagna di Rennes grazie alla mente visionaria del coreografo belga che ha unito il ritmo dei canti tradizionali delle musiche sufi, interpretate dalla compagnia Eastman, a quello della musica elettronica di Felix Buxton. Lo spettacolo evoca tutti gli elementi tipici di un ambiente tanto inospitale quanto affascinante e in grado di stimolare tra gli uomini aiuto reciproco, spiritualità e ricerca di libertà.
Dalle dune del deserto ci si può spostare virtualmente davanti alle onde del mare con «Acqua alta», spettacolo del duo francese Adrien M e Claire B (Adrien Mondot e Claire Bardainne) in cui poesia ed estetica si mescolano alla realtà virtuale grazie alle performance di realtà aumentata e dove la danza viene proiettata verso il futuro. Visibile sulla piattaforma fino al 6 gennaio 2022, la performance espone le tribolazioni di un uomo e una donna alle prese con l’alta marea e porta in scena un incontro fiabesco, tra danza e animazioni, e all’insegna del rispetto dell’ambiente.
Tra gli spettacoli da vedere su Arte Tv c’è anche, fino al 14 maggio, una rilettura del «Viaggio d’Inverno» di Franz Schubert, coreografato da Christian Spuck. Lo spettacolo, andato in scena nel 2021 all’Opera di Zurigo, si basa sul riarrangiamento del 1993 di Hans Zender (1936-2019), una versione per tenore e piccola orchestra.
Non manca un omaggio alla musica techno con «Work», visibile fino al 6 ottobre, un lavoro del duo tedesco Modeselektor per il suo quinto album pubblicato nell’aprile 2021. Le nuove tracce sono state, infatti, svelate sotto forma di «album visivo». Il film musicale è un’esperienza, un vero e proprio viaggio artistico che fa da palcoscenico alla surreale performance del ballerino statunitense Corey Scott-Gilbert.
Su Arte Tv si può, infine, vedere, fino al 5 febbraio 2022, «Prix de Lausanne 2021 - La finale», la quarantanovesima edizione di uno tra i più prestigiosi premi internazionali: venti i candidati in lizza provenienti da ogni parte del pianeta, ma pochissimi posti a disposizione per poter realizzare il proprio sogno e fare della danza il proprio lavoro.

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