ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 6 maggio 2021

«Parma 360», il Festival della creatività contemporanea compie cinque anni e riflette sul tempo che «si muove, altera, trasforma»

Cracking Art, «Tempo di lupi», 2021 Parma, sedi varie
Compie cinque anni «Parma 360 - Festival della creatività contemporanea», evento dedicato alle massime espressioni delle arti visive del nostro tempo. Ancora una volta motore del festival, inserito nel programma di Parma Capitale italiana della cultura 2020 + 2021, è il dialogo tra gli artisti e il contesto storico-architettonico della città emiliana che, con i suoi monumenti, i palazzi e le piazze ispira le opere e le installazioni dei protagonisti di questa edizione e le ravviva di nuovi significati espressivi. 
«Il Tempo muove, altera, trasforma…» è il claim scelto per il programma del 2021, che vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo e di Silvano Orlandini come direttore di produzione. Mostre ed eventi diffusi in città caratterizzano come consuetudine la proposta del festival, in programma dall’8 maggio all’8 agosto.
Cracking Art, «Tempo di lupi», 2021 Parma, sedi varie
Tra i progetti in calendario c’è la mostra multimediale e interattiva «La via delle forme. Viaggio tra i mestieri di Parma» alla Galleria San Ludovico. La grande tradizione artigiana della città, ereditata dai secoli passati grazie alla presenza della Corte ducale ha favorito nel tempo la nascita di professionalità di alto livello. 
Nella mostra l’artigianato e la piccola impresa di Parma vengono raccontati attraverso i mestieri del presente e del futuro, ovvero quello che noi chiamiamo la «cultura del fare», anche grazie a innovativi sistemi multimediali e interattivi, ideati da Antica Proietteria. 
Sei personaggi della storia cittadina – il pittore manierista Parmigianino, l’architetto di corte Ennemond Alexandre Petitot, il re dei tipografi Giambattista Bodoni, il compositore Giuseppe Verdi, il regista Bernardo Bertolucci e le sorelle Fontana, affermate protagoniste della moda – guidano il visitatore in un viaggio alla scoperta dell’artigianato parmense, che si dipana tra le sezioni dedicate all’enogastronomia, all’architettura, all’editoria, ai trasporti e alla logistica, alle lavorazioni tecnologiche e al mondo della moda.
David Cesaria, Disagio, 2019. Legno con luci led, 180x100cm
Il percorso dell’edizione 2021 di «Parma 360» si sviluppa, poi, in un progetto espositivo dedicato ai temi della bellezza, della rigenerazione e dell’immaterialità del nostro patrimonio storico-artistico e ambientale. Protagonisti sono i Cracking Art, artisti noti per le loro installazioni urbane caratterizzate da animali giganti in plastica rigenerata, che porteranno in città l’opera «Tempo di lupi».
Il lavoro, costituito da ventinove lupi gialli più uno grigio, verrà collocato nella sua interezza all’interno dello specchio d’acqua di piazzale della Pace, in occasione delle Giornate Fai di primavera. Successivamente i lupi gialli verranno spostati all’interno della stazione di Parma in un triplo allestimento che vedrà interessate le aree del secondo piano dello spazio viaggiatori, del mezzanino e del piano interrato. 
L’opera propone un simbolico riferimento al lupo grigio (il Canis lupus italicus) che abita i territori montani e collinari dell’Appenino tosco-emiliano e che sempre più spesso si avvicina ai centri abitati. I ventinove lupi gialli, dello stesso colore delle abitazioni di Parma, vogliono, invece, rievocare la dimensione domestica e protettiva del luogo. I Cracking Art, in questo modo, intendono rilanciare la conoscenza di una tradizione che racchiude in sé la storia culturale e ambientale del nostro Paese, la cui reciproca armonia è indispensabile per il nostro futuro.
Opera esposta nella mostra «Güéngo – Evoluzione della specie» di Vanessa Macagnino a Parma (8 maggio-8 agosto 2021)
In stazione, grazie alla collaborazione con Rete ferroviaria italiana, sarà possibile vedere anche le mostre «Mapping The Stars» di Vincenzo Marsiglia e «Light and Shadow» di David Cesaria
La prima esposizione è incentrata sul connubio tra arte e tecnologia e offre una modalità di fruizione del tutto innovativa  della cultura, un modello di edutainment che genera un'esperienza coinvolgente e personalizzata. Attraverso HoloLens 2 di Microsoft, il fruitore può osservare, esplorare e scoprire i beni storico-artistici della città di Parma vivendo in prima persona un viaggio visionario in cui la realtà risulta implementata dall’arte di Vincenzo Marsiglia. 
La texture stellata, tipica delle opere realizzate dall’artista di Belvedere Marittimo, sarà presente anche nello spazio architettonico della stazione con l’installazione «Wrap #5», una struttura geometrica costituita da nastri in tessuto acrilico illuminati a luce di wood per far esaltarne il colore fluorescente e l’immersione in un ambiente dal riverbero cangiante e dall’atmosfera color blu.
La seconda esposizione allo spazio viaggiatori presenta, invece, una trentina di opere luminose che si rifanno alla tradizione popolare delle luminarie tipiche del Sud Italia, rivisitata con una estetica neo-pop di stampo americano. A metà strada tra la storia popolare del Salento e le atmosfere di Las Vegas, le opere di David Cesaria approdano a un immaginario fatto di gesti scaramantici, superstizioni popolari e ossessioni contemporanee. In particolare la recente produzione dell’artista ha stigmatizzato le fragilità e le paure generate dal clima di incertezza e sfiducia dovuto all’emergere della pandemia Covid-19.
Camilla Falsini, Luchadora, illustrazione digitale. Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021);
Un doppio appuntamento con l’arte viene offerto anche dallo spazio vetreria di «Italia Veloce», storica officina di Parma, da sempre all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design, che svela in anteprima per il festival la sua nuova officina laboratorio di via Dalmazia, dove verranno create e assemblate una ad una, biciclette d’artigianato d’alta gamma, ricercate ed apprezzate in tutto il mondo.
In questi spazi è possibile vedere «Dinamica», una mostra collettiva con otto tra i migliori e più affermati illustratori italiani selezionati dal giovane brand torinese Illustation: Davide Bonazzi, Francesco Bongiorni, Federica Bordoni, Fernando Cobelo, Camilla Falsini, Chiara Ghigliazza, Giordano Poloni e Shut Up Claudia. Ogni artista scelto presenterà una collezione di dieci tavole, riprodotte in diversi formati, sintesi del proprio percorso artistico, ma anche studio sul concetto di «dinamismo» attraverso illustrazioni concettuali, paesaggi, forme geometriche essenziali, bianco e nero.
Sempre ad «Italia Veloce - spazio vetreria» è allestita la mostra «Güéngo – Evoluzione della specie» dell’artista Vanessa Macagnino (Locri, 1985). I lavori esposti, in grafite e carboncino, sono nati in seguito a un viaggio intenso e avventuroso della pittrice calabrese nel cuore dell’Africa. Ogni opera esposta è inedita e raffigura volti di bambini, bambine e uomini incontrati e fotografati nella maestosità selvaggia della foresta, tra Bangui e Bambari, nella Repubblica Centrafricana.
Chiara Ghigliazza, «Met jazz, Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021)
«Ogni protagonista di questi lavori – si legge nella nota stampa - assume connotati di volatile, animale acquatico, rettile o insetto per urgenza di libertà. Natura e diritto inalienabile dell'uomo alla sopravvivenza sono, dunque, gli elementi fulcro, in continua contaminazione, di queste opere che fondono iperrealismo e fantastico, stili ed attitudini che convivono nell’artista, tanto curiosa nei confronti del dettaglio del reale, quanto avvezza alle acrobazie della fantasia».
Alla Casa del suono, infine, è visibile l’installazione video-sonora «External Landscape», un progetto realizzato nel 2010 dall’artista e fotografo Matteo Mezzadri in Islanda, nel quale viene ripreso un gesto molto semplice, compiuto innumerevoli volte: attraversare il paesaggio, a piedi, esplorando lo spazio con il corpo, la mente e la videocamera.
Il lavoro è stato esposto in musei pubblici e gallerie private, ma per la prima volta, grazie allo spazio espositivo della Casa del suono e alle sofisticate strumentazioni tecniche di cui è dotato, viene presentato nella sua interezza, esattamente come era stato concepito fin dalla sua ideazione.
La mostra è arricchita da scatti fotografici dedicati alla salvaguardia del fragile ecosistema del pianeta. Mai come oggi, nel mezzo di una pandemia che ha mostrato i risvolti più critici della globalizzazione e del cambiamento climatico, l’argomento appare urgente e inderogabile.
Come ogni anno, anche in questa edizione del festival, l’Edicola liberty di piazza della Steccata è stata rivestita con un progetto dedicato all’illustrazione contemporanea. Protagonista è Giulia Neri (Bologna, 1979), illustratrice concettuale che vive e lavora in un piccolo paesino sulle Dolomiti, con l’installazione «… e le case fermarono il vento». Il festival abbraccia, inoltre, tutta la città e si arricchisce del Circuito off 360 Viral, che coinvolge venti spazi cittadini tra gallerie, studi professionali, associazioni, ristoranti, negozi, tutti riuniti da un comune obiettivo: incoraggiare e divulgare l’arte contemporanea e promuovere gli artisti emergenti, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico parmense trasformato in un vero e proprio museo diffuso da vivere a 360 gradi.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Cracking Art, «Tempo di lupi», 2021 Parma, sedi varie; [fig. 3] David Cesaria, «Disagio», 2019. Legno con luci led, 180x100cm; [fig. 4] Opera esposta nella mostra «Güéngo – Evoluzione della specie» di Vanessa Macagnino a Parma (8 maggio-8 agosto 2021); [fig. 5] Camilla Falsini, «Luchadora», illustrazione digitale. Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021); [fig. 6] Chiara Ghigliazza, «Met jazz, Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021); [fig. 7] David Cesaria, Fearmacy, 2020

Informazioni utili 
Parma 360 Festival della creatività contemporanea. Parma, sedi varie. Informazioni utili: www.parma360festival.it | info@parma360festival.it. Dall’8 maggio all’8 agosto 2021

mercoledì 5 maggio 2021

#Dante700, a Firenze una call for artist per la scenografia dello spettacolo «In fuga dall’ingiusta pece»

«[…] Condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, […] a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia». Con questa sentenza del 10 marzo 1302, racchiusa nel «Libro del Chiodo», attualmente conservato all'Archivio di Stato di Firenze, Dante Aligheri, allora appena trentasettenne, iniziava la sua vita da esule. Le accuse erano pretestuose, frutto di una vendetta per la sua attività tra i Guelfi bianchi. Ma lo scrittore, che allora si trovava a Roma per un tranello di papa Bonifacio VIII, vicino agli avversari politici del «Sommo poeta», la fazione dei Neri, che aveva preso il potere della città toscana sul finire del 1301, con il sostegno di Carlo di Valois, non rivide mai più la sua patria. L’autore della «Divina Commedia» preferì non difendersi da quella che considerava una «giustizia ingiusta»; trascorse la sua vita da esule, di corte in corte, sperimentando «come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale» («Paradiso», canto XVII, vv. 55-60); e ancora oggi le sue spoglie mortali sono conservate a Ravenna.
Alla storia di Dante Alighieri esule sarà dedicato lo spettacolo «In fuga dall’ingiusta pece» dell’associazione culturale «Arte e arti» e della compagnia teatrale «Attori e convenuti», inserito tra il centinaio di progetti che compongono il cartellone ufficiale delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte dello scrittore.
Il lavoro consiste in una rievocazione in forma drammaturgico-poetica della vicenda personale e processuale nella quale fu coinvolto Dante, di cui si trovano più volte richiami nella «Divina Commedia»: dall’incontro con Ciacco («Inferno», Canto VI) a quello con Farinata degli Uberti («Inferno», Canto X), dalla profezia di Brunetto Latini («Inferno», Canto XV) a quella di Corrado Malaspina («Purgatorio», Canto VIII), fino al colloquio con l’avo Cacciaguida («Paradiso», Canto XVII).
Nel titolo «In fuga dall’ingiusta pece» sono riassunti i temi trattati nello spettacolo, ovvero la condizione di esule del poeta e l'ingiustizia della  sua condanna; la pece a cui si fa riferimento è quella nella quale lo scrittore immerge, nei Canti XXI e XXII dell’«Inferno», i condannati per baratteria, il reato del quale egli fu accusato.
Nella solitudine dell’esilio, Dante riflette sul suo stato di migrante «forzato», sull’uso distorto della giustizia quale strumento per estromettere gli avversari e sulla sua scelta di non difendersi da false accuse infamanti. Il testo teatrale, che debutterà il prossimo 14 settembre a Ravenna, per poi fare tappa a Firenze e Verona, si sofferma su tutti questi aspetti ed è costituito dall'intreccio dei brani tratti dalle opere dantesche con commenti elaborati da studiosi e critici d'arte.
«In un’atmosfera tra l’onirico e il reale, - spiegano dalla compagnia fiorentina - sulla scena si materializzeranno i personaggi che hanno popolato questa tragica fase della vita di Dante e sono stati trasfigurati o citati nella sua «Commedia»: dai «neri diavoli» dei Canti XXI e XXII dell’«Inferno» - i quali assumono le sembianze dei suoi persecutori -, ai signori che lo hanno accolto e ospitato. Davanti a loro, lo scrittore da accusato si trasforma in accusatore, anche se rimarrà per sempre un confinato».
La call for artist, aperta fino al 20 giugno (informazioni all'indirizzo redazione@artearti.net), nasce con l’intento di creare una scenografia poliedrica ottenuta con la proiezione, anche simultanea, delle immagini realizzate per l’occasione dagli artisti. Il processo a Dante - evento ignorato dai pittori di ogni epoca - diventerà così un gioco caleidoscopico, nel quale le varie opere, che potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica espressiva bidimensionale, si intersecheranno e si dissolveranno l’una nell’altra, disegnando il clima evocato dal testo.
La scelta dell’immagine per la promozione di questo concorso non è casuale ed è caduta su «Giotto dipinge il ritratto di Dante», opera del 1859 di Dante Gabriel Rossetti. «L’acquerello - raccontano gli organizzatori - rappresenta Giotto, con le fattezze dell'artista Rossetti, mentre ritrae il «Sommo poeta». Così come l'artista preraffaellita si è concesso la licenza di dare il suo volto al pittore di Vicchio, così gli artisti contemporanei sono invitati a creare una rappresentazione del processo a Dante, in totale libertà espressiva e adottando metafore, simbologie o licenze artistiche, tanto più che l’evento dell’udienza non vide la presenza dell’Alighieri».
Aldilà dei fatti storicamente accaduti, gli artisti del nostro tempo sono così chiamati a celebrare lo scrittore e la sua opera più famosa, la «Divina Commedia», figlia proprio dell’esilio.

Informazioni utili

martedì 4 maggio 2021

Venezia, una nuova stagione di concerti «a bordo d’acqua» per lo Squero

È uno degli auditorium più belli d’Italia con le sue pareti di vetro e la platea che si affaccia sulla Laguna di Venezia, offrendo allo spettatore la possibilità di vivere l’esperienza unica di un concerto «a bordo d’acqua». Stiamo parlando dello Squero, lo scenografico concert hall dell’Isola di San Giorgio Maggiore, riqualificato in sede di concerti dalla Fondazione Giorgio Cini attraverso un accurato ed elegante intervento conservativo, vincitore nel 2017 della XXXIV Premio «Pietro Torta», che ha messo in luce l’ottima acustica dello spazio, un tempo adibito a officina per la riparazione delle barche.
Sabato 15 maggio la musica torna a invadere la struttura ottocentesca, ispirata alla forma dell’Arsenale, con una stagione concertistica, organizzata da Asolo Musica, che prevede dieci appuntamenti su doppio turno - alle ore 15:00 e alle ore 17:30 -, ma con la capienza dimezzata, rispetto ai consueti duecento posti a sedere, per le disposizioni anti-Covid.
Gli appuntamenti, che vedranno esibirsi i migliori musicisti veneti di ambiente classico e barocco oltre a due apprezzate star del mondo jazz, saranno da non perdere perché - dichiara il direttore artistico Federico Pupo - «l'esperienza dell'ascolto si sposa con quella visiva di una Venezia viva che, al calar del sole, cambia lentamente la sua luce esprimendo i suoi colori più belli».
Come da tradizione ad aprire la rassegna sarà il Quartetto di Venezia, per Bruno Giuranna «fra i pochissimi degni di coprire il ruolo dei grandi quartetti del passato»: i quattro musicisti eseguiranno la «Passacaglia» e «Fuga BWV 582» per organo di Johann Sebastian Bach, trascritta da Jorgensen, e il «Quartetto in Si bemolle maggiore» op. 130 di Ludwig van Beethoven. Il concerto è dedicato, a dieci anni dalla sua scomparsa, a Giovanni Morelli, docente di musicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia oltre che infaticabile organizzatore di convegni musicologici e attività musicali alla Fondazione Cini, della quale ha diretto l'Istituto per la musica dal 1985 fino alla morte.
Il quartetto tornerà ad esibirsi allo Squero sabato 6 novembre, in dialogo con il flauto di Massimo Mercelli in «un programma galante» che comprende quartetti e quintetti di Luigi Boccherini e Wolfgang Amadeus Mozart, e ancora il 27 novembre in un omaggio a Igor Stravinskij nel cinquantesimo anniversario della morte. In quest’occasione sarà possibile ascoltare i «Tre pezzi per quartetto» del compositore russo (1914), opera poco eseguita nella quale l’autore si diverte a sovvertire la tradizionale scrittura per archi, in accostamento con due brani di Franz Joseph Haydn e Pëtr Il'ič Čajkovskij, rispettivamente il quartetto in mib maggiore Hob. III:38 «Der Scherz» e il quartetto in re maggiore n.1 op.11. I quattro musicisti torneranno, infine, allo Squero per l’ultimo concerto della stagione, sabato 18 dicembre, insieme al grande pianista e camerista Maurizio Baglini con un programma tutto dedicato a Johannes Brahms.
Accanto al Quartetto di Venezia la stagione ospiterà un'altra storica compagine venera, L’Arte dell’Arco, fondata nel 1994 da Federico e Giovanni Guglielmo. L’ensemble suonerà sabato 18 settembre, insieme al virtuoso cembalista Roberto Loreggian, in concomitanza con «Homo Faber», la grande mostra internazionale di artigianato artistico organizzato dalla Michelangelo Foundation che si terrà all’isola di San Giorgio dal 9 al 26 settembre. Il programma, interamente dedicato a Johann Sebastian Bach, comprende due concerti per clavicembalo originariamente nati per violino e la prima versione del quinto concerto brandeburghese: un omaggio non solo al musicista, grande «artigiano» della musica, ma anche ai costruttori degli stupendi strumenti musicali che verranno utilizzati per le esecuzioni.
Sempre alla musica del grande compositore di Lipsia saranno dedicati i due concerti di Mario Brunello, ospite fisso allo Squero e quest'anno presente in veste di solista con l'integrale delle «Sonate e Partite per violino solo» eseguite al violoncello piccolo, sabato 20 novembre e sabato 11 dicembre. Questi concerti saranno anticipati sabato 13 novembre dalla presentazione di alcuni degli stessi brani sullo strumento originale da parte dell'acclamata violinista Sonig Tchakerian, invitata nel 2013 a registrare proprio le «Sonate e Partite» per l'etichetta Decca.
Sarebbe dovuto iniziare l’anno scorso, ma a causa del Covid è stata spostata a quest’anno «Squero Jazz» con due pianisti dalla musicalità straordinariamente multiforme e versatile. Sabato 5 giugno sarà possibile ascoltare le note del pianoforte di Danilo Rea, musicista che dal suo debutto nel ’75 ha saputo intrecciare collaborazioni di ogni genere (da Brad Mehldau a Gino Paoli) innovando di continuo il proprio linguaggio, convinto che «per fare jazz bisogna sempre cercare strade nuove, altrimenti non si fa davvero jazz». Sabato 19 giugno, invece, si potrà udire la voce particolarissima di Uri Caine, cresciuto nel mezzo della scena jazzistica di Philadelphia e formatosi poi nella variopinta scena newyorkese degli anni '80: un grande eclettico che sfugge ad ogni tipo di etichetta e ci trasporta, ogni volta, in un viaggio sonoro nuovo ed entusiasmante. 

Informazioni utili 
Lo Squero - Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia. Stagione concertistica 2021: dieci concerti in programma da sabato 15 maggio a sabato 18 dicembre 2021; tutti i concerti avranno inizio alle ore 15:00 e alle ore 17:30. La vendita dei biglietti è aperta su questo sito https://www.boxol.it/asolomusica/. Informazioni: Asolo Musica 0423 950150, info@asolomusica.com. Sito web: www.asolomusica.com