ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 4 ottobre 2019

Dieci anni di ColornoPhotoLife, tra «effimero ed eterno»

Sembra ieri che Gigi Montali, circondato e spinto dall’entusiasmo dei soci del gruppo fotografico «Color’s Light», inaugurava il ColornoPhotoLife. Da allora, invece, sono passati due lustri e il prossimo 18 ottobre la manifestazione spegne le sue prime dieci candeline.
«L’effimero e L’eterno», due termini strettamente legati al mondo dell’obiettivo fin dai tempi del dagherrotipo, fanno da filo rosso a questa edizione, che porterà nella splendida location della Reggia di Colorno, in provincia di Parma, il lavoro di importanti autori della scena nazionale e internazionale.
Tra le mostre più attese c’è «Luigi Ghirri. Tracce nel labirinto», una selezione di quarantuno fotografie vintage, utilizzate dall’artista reggiano nel 1991 per il progetto «Dentro un antico labirinto», nato dalla proposta di Arturo Carlo Quintavalle di realizzare insieme un libro ampiamente illustrato, concepito come una lettura del paesaggio italiano attraverso la storia dell’arte, la letteratura e, ovviamente, l’opera di Ghirri stesso.
L’esposizione del fotografo di Scandiano è, però, solo uno dei tanti motivi per recarsi in questi giorni d’autunno alla Reggia di Colorno.
Nello spazio del piano nobile della dimora emiliana sarà, infatti, possibile ammirare anche «Celebrità», settanta splendide fotografie a colori e in bianco e nero che ritraggono volti e atteggiamenti di notissimi attori, registi, scrittori e personaggi dello spettacolo, immortalati da Chiara Samugheo tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’80.
Tra gli appuntamenti in cantiere merita una segnalazione anche l’esposizione «Polvere» della milanese Sara Munari, classe 1972, che è andata in Sardegna, armata di mappe e indicazioni, alla ricerca di tracce legate alla preistoria.
Sempre al piano nobile della Reggia sarà, poi, possibile vedere anche una piccola raccolta di Giovanni Chiaramonte, apprezzato autore del progetto «Interno perduto», un viaggio nella Bassa Modenese tra le cose perse a seguito della scossa di terremoto del 29 maggio 2012, che ha colpito il cuore dell’Emilia.
Le crepe sui muri, le strutture cadute, gli edifici transennati e la totale assenza di esseri umani trasformano i luoghi immortalati dal fotografo in scenografie quasi metafisiche, che ci fanno meditare sulla fragilità del nostro territorio.
Sempre alla Reggia di Colorno, negli spazi dell’appartamento del Duca, sarà, poi possibile vedere il reportage di un talento emergente come il ventottenne Lorenzo Zoppolato che è stato in Messico, in occasione del dias de los muertos, riti che nelle culture sudamericane hanno così preziose peculiarità da suscitare le attenzioni dell’Unesco, che li tutela come patrimonio dell’umanità. Ne è nato un incontro-racconto, intitolato «La luce necessaria», che indaga -spiega Pippo Pappalardo- «il senso della scomparsa e quello dell’assenza, il legame che si vuol far sopravvivere, la nostra fedeltà alla memoria, la volontà di riprendere il filo di qualcosa, magari muovendo dalle tracce intraviste in un attimo di festa, di attesa dell’anima».
Nell’appartamento del Duca espone anche il friulano Francesco Comello (Udine, 1963), protagonista con il suo reportage cubano «Yo soy Fidel», insieme ad altri autori interessanti del panorama nazionale.
Sempre alla Reggia, nello spazio Venaria, meritano un occhio di riguardo la rassegna sulla casa di Gabriele D’Annunzio, a cura del gruppo «Color’s Light», e la serie di scatti proposta da Antonio Mascolo, quarantacinque anni di giornalismo alle spalle e un grande amore per la sua città, Parma, o meglio per la zona dell’Oltretorrente, percorsa a piedi in lungo e in largo per oltre due anni e immortalata in più di cinquemila scatti. Mentre Stefano Anzola, allo Spazio Mupac Aranciaia, ci racconta le diverse modalità e tipologie di gioco dei bambini nel mondo.
«ColornoPhotoLife» fa tappa anche a Parma con una mostra che incontrerà sicuramente il favore di chi ama celebrare gli anniversari più importanti della nostra storia.
Allo spazio BDC28, chiesa sconsacrata nel centro storico della città emiliana, verranno celebrati, dal 17 al 24 novembre, i cinquant’anni dall’allunaggio con «The Bright Side of the Moon - fotografie vintage dagli archivi Nasa».
Oltre a due roadbook di Apollo 13 e Apollo 15, centosettanta fotografie vintage relative ai primissimi lanci e training (1950 - 1966) e alle missioni dei programmi Mercury (1960 - 1963), Gemini (1964 - 1966) e Apollo (1966 - 1972) raccontano le varie fasi dell’impresa di Neil Armstrong e soci sulla Luna, «piccolo passo per l’uomo, grande passo per l’umanità», ancora oggi considerato letteralmente incredibile dai dietrologi dello spazio.
L’autenticità degli scatti, provenienti dagli archivi della Nasa, è comprovata non solo dalla tipologia di pellicola scelta e dal carattere fotografico usato, ma anche avvalorata dal timbro dell’ente spaziale.
In bianco e nero o a colori, queste fotografie sono tutte testimonianze dal pregio inestimabile, perché raccontano nel dettaglio il periodo di preparazione dell’operazione spaziale e la fase del lancio e della missione, che tenne milioni e milioni di spettatori letteralmente attaccati allo schermo televisivo.
Oltre a vantare un indiscutibile valore scientifico, storico e culturale, questi scatti possiedono, inoltre, un’intrinseca e intramontabile qualità artistica che documenta la bellezza della Terra e degli altri oggetti celesti, catturando allo stesso tempo il coraggio e l’audacia dello spirito umano.
Sempre a Parma, negli spazi di Palazzo Pigorini, è già possibile ammirare il progetto di Marco Gualazzini per Contrasto: «Resilient», una serie di reportage realizzati in Africa dal 2009 al 2018. L’esposizione, aperta fino al prossimo 27 ottobre, testimonia, attraverso quaranta fotografie, in che modo il continente africano reagisca ai problemi e alle crisi che lo flagellano con una capacità di resilienza straordinaria e insieme drammatica.
Quelle che scorrono lungo le pareti sono storie poco raccontate e che nessuno vorrebbe sentire. È il caso delle immagini provenienti dal Congo, Paese piegato dalle credenze popolari e dal rapporto tra religione e stregoneria, dove chi soffre di malattie mentali viene tuttora considerato un indemoniato e lo stupro è usato come arma di guerra.
Gualazzini punta il suo obiettivo anche sui problemi del Mali, tormentato dalla guerra e dalle infiltrazioni islamiste nell’Africa subsahariana. Guarda alle condizioni del Sudan del Sud e della Somalia, uno tra i Paesi più pericolosi e meno accessibili per stranieri e giornalisti. Racconta la crisi umanitaria in corso lungo il bacino del lago Ciad, che il cambiamento climatico sta portando alla desertificazione.
Anche quest’anno, ColornoPhotoLife può contare, infine, sulla qualificata collaborazione dello CSAC -Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma, per dare vita a momenti di approfondimento, che spaziano dal concorso con lettura di portfolio agli incontri con autori e protagonisti della fotografia italiana, senza dimenticare i workshop con Sara Munari, Marco Gualazzini e Francesco Comello, dedicati rispettivamente ai temi «Portfolio fotografico, idee, perché, come», «Il lavoro fotogiornalistico» e «Trovare la storia».
Un cartellone, dunque, ricco di spunti quello proposto dal festival fotografico di Colorno, che per due giorni,dal 18 al 20 ottobre, trasformerà la Reggia nella capitale italiana della fotografia, offrendo ai visitatori l'opportunità di guardare alla nostra realtà di tutti i giorni con occhi nuovi, per «cogliere l’eterno nel disperatamente effimero», che è poi -raccontano gli organizzatori- la «grande magia della vita».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1, 2 e 3] ColornoPhotoLife. Colorno. Fotografia di Gigi Montali; [fig. 4] Luigi Ghirri, Uno scatto della serie «Dentro un antico labirinto». Credit: Eredi di Luigi Ghirri; [fig. 5] Lorenzo Zoppolato, uno scatto della serie  «La luce necessaria»; [fig. 6] Chiara Samugheo, Sandra Milo; [fig. 7] Immagine esposta nella mostra «The Bright Side of the Moon - fotografie vintage dagli archivi Nasa». Copyright: Nasa; [fig. 8] Enrico Volpi per la mostra «A casa del Vate», dedicato a Gabriele D'Annunzio; [fig. 9] Sara Munari, uno scatto del progetto «Polvere»; [Fig. 10] Chiara Samugheo, Joan Collis

Informazioni utili
ColornoPhotoLife 2019. ColornoPhotoLife. Reggia di Colorno – Colorno (Parma). Orari: nei giorni del festival, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Ingresso: gratuito per tutte le mostre tranne per quelle su Luigi Ghirri e Chiara Samugheo, entrambe visitabili al prezzo di € 4,50 con braccialetto identificativo. Informazioni: tel. 0521.312545, reggiadicolorno@provincia.parma.it, info@colornophotolife.it. Sito web: www.colornophotolife.it. Dal 18 al 20 ottobre 2019.

«The Bright Side of the Moon - fotografie vintage dagli archivi Nasa». BDC28, Borgo delle Colonne, 28 – Parma. Orari: venerdì, sabato e domenica, ore 16.00-20.00. Ingresso gratuito. Per informazioni: Spazio BDC28 Borgo delle Colonne, 28 – Parma. Informazioni: tel. 0521.312545, info@bonannidelriocatalog.com. Sito web: bonannidelriocatalog.com. Dal 18 ottobre al 24 novembre 2019.

Resilient. Marco Gualazzini. Palazzo Pigorini, Strada della Repubblica, 29A - Parma. Orari:
mercoledì e giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, dal venerdì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle  ore 15.00 alle ore 19.00 (lunedì e martedì chiuso) Ingresso gratuito. Sito web: www.comune.parma.it/cultura. Dal 20 settembre al 27 ottobre 2019. 

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