ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 16 ottobre 2020

Da Bergamo a Siena, quattro mostre raccontano il mondo ai tempi del Covid-19

Se nove mesi fa qualcuno ci avesse detto che un virus avrebbe stravolto la nostra vita, non gli avremmo creduto. Non avremmo mai potuto immaginare la strana primavera del 2020 con la chiusura forzata in casa, le strade delle città deserte, le code davanti ai supermercati, la mascherina sul viso, i guanti sulle mani, gli abbracci negati e quel bollettino quotidiano con i morti che sembravano sempre tanti, troppi. «Non potevamo immaginare l'inimmaginabile». Ed è questo il titolo che il Siena Awards 2020, la festa della fotografia in programma dal 23 ottobre al 29 novembre nella «città del palio», ha scelto per la mostra open air e itinerante, in cartellone fino al prossimo 29 novembre, dedicata al mondo nei giorni del lockdown.
Nelle strade e nelle piazze del centro storico senese l'agenzia di comunicazione Giango ha posizionato ventiquattro pannelli con ritratti di uomini e donne fotografati in contesti e con stili fotografici differenti.
Tutti sulla bocca al posto della mascherina hanno un QR Code; aprendolo sarà possibile vedere l’immagine originale e un video inedito girato durante la quarantena da alcuni protagonisti di questa edizione del festival fotografico senese.
«Le mascherine sotto forma di QR Code presenti in ogni pannello -racconta Luca Venturi, ideatore e direttore del Siena Awards- diventeranno così un modo per unire la città a tutto il mondo nonostante il Covid-19 e per tenere alto lo spirito di questa manifestazione, nata e cresciuta negli anni come una grande festa della fotografia internazionale con la partecipazione di centinaia di fotografi in arrivo da tutto il mondo, con grandi nomi pluripremiati».
Per questa edizione del festival sono state, inoltre, ideate otto mostre. Negli spazi espositivi dell’ex distilleria dello Stellino si terranno, per esempio, la rassegna «Imagine all the People Sharing all the World», con gli scatti più belli di questa edizione del concorso, e «Burning Dreams», personale della freelance italiana Carolina Rapezzi dedicata al deposito rottami di Agbogbloshie -ad Accra, capitale del Ghana-, diventato una delle discariche di rifiuti elettronici a cielo aperto più grandi del mondo. Nel chiostro della basilica di San Domenico, a pochi passi da piazza del Campo, sarà, invece, possibile vedere le mostre «Hong Kong Democracy Protests» di Kiran Ridley, sulla «lotta per la libertà» dei manifestanti di Hong Kong a seguito del progetto di legge per l'estrazione in Cina, e «Saving Orangutans», reportage di Alain Schroeder realizzato a Sumatra, in Indonesia, che documenta le contraddizioni del comportamento umano rispetto all’ambiente. Mentre gli spazi della storica Accademia dei Fisiocritici, tra i più importanti musei scientifici della Toscana, faranno da cornice a «Above us only Sky», con le più belle immagini aeree dell’edizione 2020 del «Drone Photo Awards», concorso riservato alla fotografia aerea unico al mondo nel suo genere. I bastioni della Fortezza medicea di Siena ospiteranno, poi, «I Wonder if You Can», una mostra di fotografia Fine Art con collage che esplora le meraviglie nascoste del mondo che ci circonda. L’Area Verde Camollia 85, infine, farà da scenario alla mostra del fotografo cileno Pedro Jarque Krebs, intitolata «The Other Refugees» e dedicata al dramma silenzioso che colpisce la vita di innumerevoli scimpanzè che subiscono abusi nei circhi o vengono sfruttati in campagne pubblicitarie.
Un altro festival che racconterà la nostra vita ai tempi del Coronavirus è «Fotografica» a Bergamo, che per questo autunno ha in cantiere un’edizione speciale. Dal 16 ottobre all’8 novembre ProgettoZero presenterà in due luoghi simboli come piazza Vittorio Veneto e l’ospedale Papa Giovanni XXIII «CoviDiaries». Si tratta di un vero e proprio diario da sfogliare per rivivere i giorni più duri della lotta contro il Covid-19, un «nemico invisibile», ma terribilmente reale, che abbiamo affrontato, e ancora oggi stiamo affrontando, con un misto di fatalismo e di incredulità, ma anche con la voglia di guardare oltre.
Il racconto si articola in due tappe. In piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante della città, sarà esposta la mostra «Le nostre vite sospese» con una trentina di scatti che narrano in ordine cronologico i giorni del lockdown, dal 21 febbraio, quando viene scoperto il primo caso italiano, al 3 giugno, quando il Paese torna a vivere una «nuova normalità» fatta di mascherine e distanziamento sociale. Le messe in streaming, le città di Roma o Venezia che cominciano a diventare deserte, le fabbriche che chiudono o convertono le loro produzioni, il collasso degli ospedali, le video-chiamate, gli striscioni sui balconi, l'Inno nazionale cantato dalle finestre sono alcuni dei soggetti ritratti.
Sotto la grande pergola esterna all’ingresso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, emblema nazionale della lotta contro il Covid, sarà, invece, allestita la mostra «Faccia a faccia con il virus», con sedici scatti che ritraggono i reparti di terapia intensiva, i «sopravvissuti» e il personale medico bergamasco, immortalato durante le estenuanti giornate lavorative della scorsa primavera. «Questo spazio - raccontano gli organizzatori- diventerà una grande volta celeste, nella quale le foto verranno disposte a creare la cosiddetta costellazione del medico: sei grandi stelle che formano una freccia. Un nastro dorato con affisse le immagini ne traccerà i punti cardine».
«Un diario della pandemia»
è in mostra anche a Comabbio, in provincia di Varese. A Casa Lucio Fontana sono esposti, fino al prossimo 1° novembre, una quarantina di disegni a penna selezionati dal curatore Massimo Cassani tra le centodiciotto opere che l’artista milanese Giovanni Cerri, classe 1969, ha realizzato nei giorni della quarantena. 
Su questi lavori, l’autore ha scritto appunti, ha annotato frasi sparse, ha segnato pensieri e nomi, ha fissato sensazioni ed emozioni.
Ci sono omaggi a opere d’arte che questa primavera sono state recluse nei musei serrati, come il «Cristo morto» di Andrea Mantegna o il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Non mancano citazioni letterarie che raccontano di altre epidemie.
È il caso del romanzo «I promessi sposi» di Alessandro Manzoni, con il cenno al Lazzaretto, luogo simbolico della peste del 1630. Ci sono, poi, riferimenti precisi, e in alcuni casi addirittura databili. Alcune ‘carte’ sono dedicate a papa Francesco, in quel 27 marzo tetro e piovoso della preghiera Urbi et Orbi, colto nella solitudine nel grande spazio deserto del sagrato di piazza San Pietro. Altre ricordano l’immagine che più di tutte ci ha raccontato la pandemia: la lunga fila di camion dell’esercito che, nel buio della sera, porta le bare fuori dalla città di Bergamo verso i crematori del nord Italia. 
«Molti disegni, infine, -affermano gli organizzatori - raccontano l’assenza, il silenzio irreale di quei giorni: un carrello della spesa abbandonato, i parchi giochi senza bambini, le vie deserte, le piante e gli arbusti che crescevano liberamente per la mancata presenza degli uomini ‘invasori’, la desolazione di spazi inanimati». Uno scenario «inimmaginabile», questo, che sta al nostro buonsenso e alla nostra buona volontà non tornare a vivere.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] 8 Aprile 2020 - Alla fine di marzo arriva nel porto di Genova la MSC Splendid. A bordo non ci sono turisti ma personale sanitario (come l’infermiera Francesca Simonetta, nella foto), camere attrezzate e tutti gli strumenti medici per gestire la pandemia: la nave traghetto infatti è stata trasformata in ospedale galleggiante, adatto all’assistenza dei pazienti in convalescenza o positivi al Covid-19. Da giorni Francesca lavora a bordo della Splendid e alla fine di uno stressante turno nell’area a rischio contagio rimuove con attenzione, come da protocollo, tutti i dispositivi di protezione, compresa la mascherina. Nel Regno Unito, il primo ministro britannico Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva ed è stato riportato al reparto generale al St Thomas Hospital, dove riceverà "un attento monitoraggio", riferisce Downing Street. Foto di Sergio Ramazzotti/Parallelozero. La foto è esposta a Bergamo nella mostra Covidiaries; [fig. 2] 27 Febbraio 2020 - Due passeggeri nella metropolitana di Milano. Nella capitale economica d’Italia si comincia a temere l’arrivo del contagio. Sempre più persone escono con la mascherina, e si diffonde una certa incredulità di fronte alla situazione. Il governo informa che le assenze degli alunni nei periodi di sospensione forzata delle attività didattiche non saranno conteggiate ai fini della validità dell'anno scolastico. Allo stesso modo, l'anno scolastico è comunque valido, anche qualora non dovesse raggiungere il minimo di 200 giorni previsti. Foto di Sergio Ramazzotti/Parallelozero. La foto è esposta a Bergamo nella mostra Covidiaries;
[fig.3] 5 Aprile 2020 - Siamo a Roma, nel quartiere Esquilino, ma potremmo essere ovunque. Perché nel giorno in cui la curva dei contagi comincia a calare, il lockdown è ancora attivo e i tetti dei palazzi diventano sempre di più i luoghi della libertà, dell’incontro fugace, della chiacchiera all’aperto con il vicino. Ma all’orizzonte si inizia a intravedere una luce e il professor Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità dichiara oggi che “se questi dati si confermeranno dovremo cominciare a pensare alla fase 2”. Intanto, nel giorno in cui i morti superano quota 15mila, in Lombardia si impone di uscire solo con la mascherina. Foto di Daniele Zendroni/Parallelozero. La foto è esposta a Bergamo nella mostra Covidiaries; [fig. 4 e fig. 5]  «Non potevamo immaginare l'inimmaginabile» nel centro storico di Siena; [fig. 6, fig. 7 e fig. 8] Giovanni Cerri, Diario della pandemia, 2020, penna su carta, cm. 35x50 

Informazioni utili
Non potevamo immaginare l'inimmaginabile. Siena Award 2020. Centro storico - Siena. Quando: tutti i giorni, tutto il giorno. Ingresso libero.  Sito internet:  www.festival.sienawards.com. Fino al 29 novembre 2020. 

CoviDiaries. Piazza Vittorio Veneto e Ospedale Papa Giovanni XXIII - Bergamo.  Quando: tutti i giorni, tutto il giorno.Ingresso libero. Sito internet: www.covidiaries.it | www.fotograficafestival.it. Dal 16 ottobre all'8 novembre 2020. 

Giovanni Cerri. Diario della pandemia. Quaranta disegni durante l’isolamento. Casa Lucio Fontana, via Lucio Fontana, 450 - Comabbio (Varese). Orari di apertura al pubblico: sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 16.00 alle 18.30. Ingresso libero con obbligo di mascherina. Per informazioni: info@ilborgodiluciofontana.it. Sito internet: https://www.ilborgodiluciofontana.it/. Fino al 1° novembre 2020. 

giovedì 15 ottobre 2020

«Immaginario_20», al Parco Nord Milano un percorso di allenamento all’immaginazione

Due mesi di quarantena chiusi in casa hanno fatto riscoprire agli italiani il piacere di stare all’aria aperta, in mezzo alla natura. I parchi cittadini sono diventati così luoghi cruciali di ristoro psicofisico. È possibile che diventino anche luoghi di allenamento dell’immaginazione, palestre per intravedere uno scenario di rinascita dopo il Covid-19? È questa la domanda che si è posta l’artista milanese Nadia Nespoli, nota per la sua ricerca impegnata tra segno pittorico e cancellazione dell’immagine, alla quale è stato affidato nel 2012 il Laboratorio Artemisia nella Casa di reclusione di Bollate e che recentemente ha firmato l’installazione «Azzurro contemporaneo», realizzata in collaborazione con la Diocesi di Milano. 
 È nato così «Immaginario_20», un percorso open air per allenare il corpo e la mente, a cura di Margherita Zanoletti, composto da due installazioni - «Rivelazione» e «Dunnage» -, che verranno presentate al pubblico nella giornata di domenica 18 ottobre attraverso due visite guidate su prenotazione (in agenda alle ore 11 e alle ore 16). 
Scenario dell’intervento è il Parco Nord Milano, polmone verde di circa 640 ettari, al cui interno si trovano anche complessi di interesse storico artistico come la Villa Torretta di Sesto San Giovanni e la Villa Manzoni di Cormano.
«Rivelazione» posta sul prato che degrada verso il lago di Niguarda, è nata all’inizio dell’anno di quest’anno ed è stata ridisegnata emotivamente nei giorni più duri dell’emergenza sanitaria. Fonte di ispirazione è l’«Apocalisse», libro che la tradizione cristiana attribuisce a Giovanni evangelista, che lo avrebbe redatto durante un periodo di solitudine, nei giorni della persecuzione. Visioni, simboli, numeri, colori, astri e animali mostruosi animano il testo, che Nadia Nespoli ha raccontato attraverso un collage di carte, colori e segni.
«Rivelazione» è composta da quattro lavori di grandi dimensioni ispirati a quattro specifici episodi dell’«Apocalisse», collocati sul prato del Parco Nord. Si tratta di teli di carta montata su garza, che coniugano tecniche e supporti diversi a esaltare il vuoto sospeso di questo periodo. «Alcuni elementi, densi di valore estetico e simbolico, -racconta l’artista- aiutano la contemplazione: il bianco che illumina lo spazio, la cancellazione, l’acqua e le continue increspature, il segno, l’incisione, il collage che integra tutti gli elementi. Tema centrale è la feroce lotta del bene contro il male, ma sempre con la garanzia della salvezza per i giusti».
«Dunnage», collocata tra gli alberi che contornano il viale che affianca il laghetto, è un’installazione artistica composta da quattro cuscini protettivi tanti quanti sono i «grandi angeli»,: Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele. 
«L’angelo custode racconta Nadia Nespoli- è nell’immaginario collettivo la mediazione tra l’universo umano e quello spirituale, e appare nelle sue molteplici forme come strumento e mezzo di relazione con il divino. L’angelo custode è riflessione silenziosa, è il potere del bene sul male, è la vittoria dell’ottimismo che vive nella fede. In «Dunnage», il colore traccia l’elemento simbolo di ogni angelo ed esprime le segrete speranze dell’uomo in preghiera. «Tra gli alberi del Parco Nord, -racconta ancora l’artista- questi «grandi angeli» sono un circuito di bianco, colore e spiritualità da cui occorre farsi guardare, avvolgere e guidare».
Il Parco Nord Milano diventa così, grazie al lavoro di Nadia Nespoli, non solo luogo d’arte, ma anche spazio di meditazione, che ci fa dialogare con l’infinito e con il nostro io spirituale.

Vedi anche

Informazioni utili 
Nadia Nespoli, Immaginario_20. Parco Nord Milano, Lago di Niguarda – Milano. Domenica 18 ottobre 2020, dalle ore 9.30 alle ore 19. Visite guidate alle ore 11 e alle ore 16 | ritrovo c/o Sun Strac, Piazzetta del Lago di Niguarda, Via Ornato ang. Via Aldo Moro Milano | prenotazione 346.3757244.

mercoledì 14 ottobre 2020

Si apre con la «Sacra conversazione» di Lotto il ciclo espositivo «Un capolavoro per Venezia»

È Lorenzo Lotto (Venezia, circa 1480 – Loreto, circa 1556), con il suo colorismo raffinato e le sue composizioni di intensa introspezi0ne psicologica, a tenere a battesimo l’iniziativa «Un capolavoro per Venezia», progetto espositivo delle Gallerie dell'Accademia, realizzato con Intesa Sanpaolo in qualità di main partner, che, in tempi di emergenza sanitaria, rivoluziona il concetto tradizionale di mostra e offre ai visitatori nuovi spunti di lettura e di conoscenza. Fino al 21 febbraio il museo lagunare ospiterà la «Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso» (1526-28), opera realizzata dall’artista veneto nel biennio 1526-1528 e proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Si apre così il ciclo di appuntamenti che, nei prossimi mesi, vedrà esposte nelle sale delle Galleria dell’Accademia alcune opere di qualità straordinaria del Rinascimento veneto, provenienti dai maggiori musei internazionali. Si tratta di prestiti eccezionali, di dipinti che solo in rare occasioni hanno lasciato la propria sede espositiva d'origine.
Il progetto nasce con l'intento di riaffermare quel respiro internazionale e quella propensione al dialogo, che da sempre contraddistingue la dimensione sociale e culturale di Venezia, in un periodo in cui la città è stata fortemente colpita, dal punto di vista dei visitatori stranieri, a causa prima dell'acqua alta del 12 novembre 2019 e poi della pandemia mondiale di Covid-19.
I dipinti esposti si ricollegano alla tradizione pittorica rinascimentale veneta e s'inseriscono perfettamente all'interno del contesto museale delle Gallerie dell’Accademia, intessendo una trama di dialoghi, rimandi e confronti con le opere della collezione permanente e con la città lagunare.
La «Sacra conversazione» dialogherà, per esempio, con lo splendido «Ritratto di giovane gentiluomo», sempre di Lotto, appartenente al museo, che rappresenta probabilmente uno dei capolavori assoluti dell'intera produzione del pittore veneziano.
Il primo riferimento al dipinto del Kunsthistorisches Museum risale al 1660, quando lo scrittore, pittore e incisore Marco Boschini (Venezia, 1602 – 1681) lo cita, già a Vienna nelle collezioni imperiali, nella sua «Carta del Navegar Pitoresco», definendolo «un precioso quadro ch’è un vero razo de splendor […]».
La tela, realizzata con ogni probabilità per la devozione privata, è animata da una profonda armonia e raffigura la Madonna, in un soleggiato pomeriggio estivo, seduta sull’erba, mentre sostiene il bambino appoggiato a un ceppo. «L’abito azzurro, ampiamente drappeggiato a formare idealmente una struttura piramidale, sottolinea -raccontano dalle Gallerie dell’Accademia- la solennità del personaggio. A un nastro posto intorno al collo sono legati dei fogli ripiegati con caratteri vergati a mano, illeggibili, interpretati come testi sacri o preghiere. Alle spalle della Madonna, la quercia, che sostituisce il tendaggio della tradizione quattrocentesca, proietta sulle figure ombre irregolari stupendamente naturali. Santa Caterina in un abito di prezioso tessuto verde e mantello rosso, con al fianco la ruota della tortura, è inginocchiata a sinistra di Maria e regge un libro in mano. Al suo fianco San Tommaso tiene appoggiata alla spalla la lancia che trafisse il costato del Cristo. Dalla parte opposta, un angelo incorona la Madonna con una ghirlanda di pervinche, innescando la dinamica della composizione che si snoda da sinistra verso destra».
Come osserva Francesca Del Torre, responsabile del Kunsthistorisches Museum di Vienna per la pittura italiana, in quest’opera «Lotto si serve di un colorismo raffinatissimo e perfettamente calibrato, tra gli azzurri e i verdi delle figure e del paesaggio ed il rosso del manto dei santi, che conferisce naturalezza, ma anche dinamicità alla conversazione». 
A dominare la scena è, inoltre, l’armonioso rapporto tra uomo e natura. «Una natura così vera- osserva ancora Francesca Del Torre- da far pronunciare allo storico dell’arte inglese Philip Pouncey la frase ‘Ah, a Vienna c’è un dipinto in cui si sente il ronzio delle api’».

Didascalie delle immagini
[Figg.1,2 e 3]  Lorenzo Lotto, «Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso», 1526/1528, Kunsthistorisches Museum, Vienna. Nelle foto 2 e 3 sono ripresi particolari del quadro: la Madonna con il Bambino e Santa Caterina; [fig. 4] Lorenzo Lotto, Ritratto di giovane gentiluomo. Venezia, Gallerie dell'Accademia

Informazioni utili
«Un capolavoro per Venezia»: La Sacra conversazione di Lorenzo Lotto. Gallerie dell'Accademia, Campo della Carità – Venezia. Orari: lunedì, ore 8.15-14.00; martedì-domenica, ore 8.15 - 19.15 (La biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: intero € 12,00, ridotto € 2,00, agevolazioni su https://www.beniculturali.it/agevolazioni. Informazioni: call center 800150666. Sito internet: gallerieaccademia.it. Dal 15 ottobre (presentazione alla stampa alle ore 11.30 con rsvp obbligatorio) al 17 gennaio 2021. La mostra è stata prorogata fino all'11 aprile 2021

Iniziativa Giovedì al museo: giovedì 25 febbraio, mattina alle ore 11 - Cristiana Sburlino - Storia conservativa de La presentazione della Vergine al Tempio con i confratelli della Scuola Grande della Carità di Tiziano Vecellio | Sala XXIV (primo piano); giovedì 25 febbraio, Pomeriggio alle ore 15 - Michele Tavola - Hayez e l'Accademia di Venezia | Sala 11 (piano terra) || giovedì 4 marzo, mattina alle ore 11 - Roberta Battaglia - Giorgione alle Gallerie dell'Accademia | Sala VIII (primo piano); gioberdì 4 marzo, pomeriggio alle ore 15 - Francesca Bartolomeoli - Storia conservativa de Il Convito in casa di Levi di Paolo Veronese | Sala X (primo piano) || giovedì 11 marzo, mattina alle ore 11 - Michele Nicolaci - Jheronymus Bosch alle Gallerie dell'Accademia | Sala VII (primo piano); giovedì 11 marzo, pomeriggio ore 15 - Maria Teresa dal Bò - Il sogno di Orsola: uno spazio onirico rivelatore | Sala XXI (primo piano) || giovedì 18 marzo, mattina alle ore 11 - Silvia Salvini e Serena Bidorini - Canova e l'Accademia: opere, tecnica e restauri | Sala 13 (piano terra); giovedì 18 marzo, pomeriggio alle ore 15 - Silvia Salvini e Serena Bidorini - Canova e l'Accademia: opere, tecnica e restauri | Sala 13 (piano terra) || giovedì 25 marzo, mattina alle ore 11 - direttore Giulio Manieri Elia - Un viaggio attraverso le opere restaurate delle Gallerie; giovedì 25 marzo, pomeriggio alle ore 15 - Stefano Volpin - I Bellini delle sale IV e V alla luce delle indagini scientifiche | Sala IV e V (primo piano) || giovedì 1° aprile, mattina alle ore 11 - Valeria Poletto - Oro e colore nei polittici medievali della sala I | Sala I (primo piano); pomeriggio, alle ore 15 - Karmen Corak e Loretta Salvador - I pastelli di Rosalba Carriera. Storia, tecnica e conservazione | Sala 8 (piano terra) || Tali appuntamenti saranno gratuiti (compresi nel costo del biglietto) e a partenza fissa, con prenotazione direttamente in biglietteria nella giornata degli incontri, solo previo acquisto del biglietto. Non è possibile prenotare nei giorni precedenti. La gestione dei posti disponibili sarà a cura del personale del museo per garantire il rispetto delle norme di sicurezza in vigore