ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 2 ottobre 2021

«Play with food», da undici anni il cibo va in scena a Torino

Il teatro incontra il mondo del cibo e della convivialità. Succede in Piemonte dove, dal 2010, va in scena il festival «Play with food – La scena del cibo», nato da un’idea di Davide Barbato per i Cuochivolanti e organizzato dall’associazione Cuochilab.
Undici giorni di programmazione, tredici compagnie, di cui due straniere, e ventisei appuntamenti dislocati in tutta la città, con quattro prime assolute, una prima nazionale e quattro prime regionali sono i numeri della nuova edizione, la numero dieci, in programma dal 2 al 10 ottobre a Torino.
Come suggerisce la nuova immagine di Cesco Rossi, la kermesse in programma nei prossimi giorni sarà un banchetto allegro e barocco, sorprendente e pantagruelico, importante non solo per i numeri, ma anche per qualità artistica. Non è un caso che il festival, alla cui ultima open call hanno partecipato centotrentotto compagnie, ha ottenuto un recente riconoscimento dal Ministero della cultura, che lo sosterrà attraverso il Fondo unico per lo spettacolo 2021.
A segnare il debutto della nuova edizione sarà, al Circolo dei lettori, la compagnia Cuocolo/Bosetti– Iraa Theatre con «R.L..» (sabato 2 ottobre, ore 19 e ore 21), uno spettacolo in cuffia, intimo e sconvolgente, tratto da un racconto della celebre scrittrice canadese e premio Nobel Alice Munro. La storia è quella di una donna in un momento di massima vulnerabilità, vissuto sul filo del rasoio durante un banale momento conviviale.
Domenica 3 ottobre si inizierà presto, alle ore 9, con «Incontrarsi in natura - Forest Bathing», appuntamento in compagnia di Fabio Castello e Fabio Berardi, all'Azienda agricola Ram – Radici di Moncalieri, per scoprire lo Shinrin-Yoku, pratica nata in Giappone nel 1982. Con questo incontro molto particolare, il pubblico potrà sperimentare - in un percorso di quattro ore in mezzo alla natura - la camminata sensibile, l’abbraccio dell’albero, la meditazione dello sguardo. Alla fine, è previsto un pranzo in fattoria con i frutti della terra raccolti dai partecipanti.
La prima domenica del festival vedrà in scena anche, alla Casa del teatro ragazzi, la prima regionale dello spettacolo «La grande guerra degli orsetti gommosi» della compagnia sarda Batisfera, in un evento co-programmato insieme a «Incanti». Si tratta di un «piccolo kolossal da tavolo», con protagonisti i celeberrimi orsetti commestibili, selezionato per rappresentare la scena italiana al festival «In scena!» di New York nel 2022. Per accontentare un pubblico il più ampio possibile sono state organizzate quattro repliche, in programma alle ore 16, 17, 18 e 19.
Il giorno successivo, alle ore 20, andrà in scena, sempre alla Casa teatro ragazzi, un’altra prima regionale: «La grande abbuffata», prima versione teatrale italiana dell’iconica pellicola di Marco Ferreri, per la regia di Michele Sinisi. In scena in questo spettacolo, che punta i riflettori sulla storia di quattro amici che decidono di suicidarsi mangiando fino alla morte, ci sarà Ninni Bruschetta, volto noto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche e televisive, tra cui quella dell'indimenticabile direttore della fotografia Duccio Patanè nella serie cult «Boris».
È, poi, in programma, nelle giornate di martedì 5 e mercoledì 6, una intensa due giorni nel neonato Spazio Kairòs di Onda Larsen. Si inizierà con la prima assoluta de «Il talismano della felicità» del Collettivo LunAzione (ore 19 e ore 21), un atto unico che intreccia due inediti monologhi al femminile, dove il cibo è protagonista di vicende spiazzanti e grottesche. Ne «L’arrosto» di Alberto Milazzo, una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino; mentre in «Arcano I» di Iwan Paolini a parlare è la celeberrima assassina Leonarda Cianciulli, che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda. Lo spettacolo, coprodotto da «Play with Food» e Torino Fringe Festival, è l’esito finale di «Abbiamo fame di storie», un progetto biennale intrapreso dai due festival in collaborazione con la rivista letteraria indipendente «Crack» a sostegno della scrittura per il teatro e delle giovani compagnie.
A seguire (alle ore 20 e alle ore 21), il giovane collettivo «L’Amalgama» proporrà, in prima assoluta, la performance interattiva «L’indispensabile»: partendo dalla domanda su che cosa sia rimasto di indispensabile oggi nel cibo, i partecipanti a quest'incontro/intervista one to one si troveranno a riflettere e a discutere su che cosa sia indispensabile nella loro vita.
La due giorni in via Mottalciata si chiuderà con «Manifesto of a bread maker» di Vita Malahova (solo mercoledì 6, alle ore 21:15). L'attrice, prima artista straniera ospite del festival, racconterà la vita della nonna in campagna, il suo rapporto con il lavoro, la natura e la guerra.
Giovedì 7 ottobre, alle ore 20, ci si sposterà, quindi, al Qubì per una serata all’insegna della leggerezza e della convivialità con la talentuosa Giulia Cerruti di «Crack24» e la prima regionale di «Monologo di donna con lievito madre», una stand-up tragicomica, figlia del lockdown, in cui si parla di solitudine, convivenza forzata, noia, bisogno di riempire il tempo, complottismo, paura del contagio e ottimismo.
Venerdì 8 ottobre, alle ore 21, sarà, invece, il CineTeatro Baretti, a fare da scenario allo spettacolo «Il pelo nell’uovo – Primo studio» della compagnia «La Ribalta». Cosa c’è nel piatto? Casa è stato prima e da dove viene? Com’è possibile modificare rapidamente le nostre abitudini alimentari?: sono alcune delle domande che tessono la trama di questo appuntamento teatrale, un invito a riflettere sul tema dello sviluppo sostenibile.
Sabato 9 ottobre, al teatro Colosseo, andrà, poi, in scena la seconda realtà straniera presente in questa edizione del festival: il collettivo londinese «state of the [art]», che presenterà la prima assoluta di «Piece of cake», un gioco di ruolo dal vivo che ricrea una festa di matrimonio usando tutti gli spazi del teatro, dal foyer ai camerini. Gli spettatori, veri e unici protagonisti, potranno essere chef, camerieri, fotografi, ospiti e assumere addirittura il ruolo della coppia che dirà il fatidico sì. L'evento (con ingressi scaglionati alle ore 11, 13 e 16) dialogherà con le opere della mostra «Street Art in Blue 3, allestita all'interno del teatro.
Sempre sabato 9 ottobre, alle ore 20, all’Unione culturale Franco Antonicelli», andrà in scena la prima assoluta di «Nato cinghiale», spettacolo del giovane artista umbro Alessandro Sesti, con la musica dal vivo di Debora Contini, che racconta la storia di un padre e di un figlio, del loro rapporto vissuto tra fragilità, paure, contrasti e amore, il tutto preparando per il pubblico delle tagliatelle al ragù di cinghiale.
L’ultima giornata di festival avrà, invece, per protagonista Roberta Calia con il suo spettacolo «La taverna del disgusto» (domenica 10 ottobre, alle ore 10 e alle ore 16, a Casa Fools), storia di un ristorante rinomato tra i mostri, dove ricette ripugnanti hanno sempre fatto la felicità di tutti i clienti, che da qualche tempo si ritrova ad attraversare qualche piccolo disguido. Mentre a chiudere il festival sarà la prima regionale di «RedReading #Piatti forti» della compagnia romana Bartolini/Baronio, al suo debutto a Torino (domenica 10 ottobre, alle ore 20, al Qubì).
Non mancheranno appuntamenti speciali come i momenti conviviali con i food partner (Agribiscotto, Birrificio San Michele, Camellia, Green Italy, La Masera, Macelleria Gadaleta, Enoteca Rabezzana, Pastificio Bolognese), Agrisalumeria Luiset, Cuochivolanti, Ristorante San Giors) o il progetto «How I met my theatre buddy» (sabato 2 ottobre, alle ore 19:30 e lunedì 4 ottobre, alle ore 19), originale format di dating teatrale per trovare il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Collettivo LunAzione, «Il talismano della felicità»; [fig. 2]  «La grande abbuffata». Foto di Luca Del Pia; [fig. 3] Alessandro Sesti in «Nato cinghiale»; [fig. 4] «La taverna del disgusto. Foto di Lorenzo Calla; [fig. 5] «La grande guerra degli orsetti gommosi» di Batisfera. Foto di Sabina Murru; [fig. 6] «Il pelo nell'uovo». Foto di Arianna Iacono; [fig. 7] «Rl» di Cuocolo/Bosetti– Iraa Theatre 
 
Informazioni utili
www.playwithfood.it

venerdì 1 ottobre 2021

Al via il festival «Incanti»: in scena a Torino il meglio del teatro di figura

È il tema del viaggio, inteso come esperienza di passaggio e superamento, sia di confini che di differenze, a fare da filo rosso alla ventottesima edizione di «Incanti», storica rassegna internazionale dedicata all’arte millenaria del teatro di figura, in programma dal 1° al 7 ottobre a Torino, per iniziativa dall’associazione Controluce – Teatro d’Ombre e con la direzione generale di Alberto Jona.
Tredici spettacoli, dedicati a grandi e bambini, saranno in scena nella sede storica della manifestazione, la Casa teatro ragazzi, ma anche in spazi meno convenzionali come Orti generali, il Mufant - Museo Lab del fantastico e della fantascienza e Casa Fools - teatro Vanchiglia.
A tenere a battesimo il festival, la cui immagine guida è stata realizzata da Erica Demarco nell’ambito di una sinergia virtuosa con la Scuola internazionale di Comics di Torino, sarà, nella serata di venerdì 1° ottobre (dalle ore 19:30), «L’ultimo ballo di Brigitte», dove la danza dell’anziano pupazzo protagonista è metafora del viaggio eterno che ci attende al termine della vita. Vincitrice di numerosi premi, tra cui quello come miglior spettacolo al festival francese Mimos de Perigeux, la rappresentazione, in scena alla Casa teatro ragazzi, è realizzata da Zero en Conducta, una delle più interessanti compagnie emergenti del panorama spagnolo, fra le cinque realtà del Paese presenti a «Incanti» grazie alla sinergia con il Ministero della cultura di Spagna - AC/E Acción Cultural Española.
L’edizione 2021 avrà, infatti, un vero e proprio focus sul teatro di figura iberico contemporaneo. Venerdì 1° ottobre, alle ore 21, sarà, per esempio, in scena la compagnia Ymedioteatro con «EcO», uno spettacolo comico che parla di libertà e della poesia che ci lega alla vita. Mentre sabato 2 ottobre, alle ore 16, ritornerà in scena Zero en Conducta con una prima nazionale dedicata ai bambini: «TRASHHHH», dove protagonista principale è un sacco della spazzatura, che insegnerà, in modo divertente e creativo, come spesso la magia si nasconde nelle cose che si buttano via. Si terrà quindi, alle ore 21, «La Identidad de Vesania», spettacolo onirico e surreale di e con Vinka Delgado, dove maschere, burattini, teatro fisico e circo sono il mezzo espressivo per riflettere sulla salute mentale e sul disturbo bipolare. 
Prima di questo appuntamento andrà in scena una divertente iniziativa realizzata in collaborazione con il festival «Play With Food – La scena del cibo»: «How I met my Theatre buddy», originale format di dating teatrale per trovare il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro. L’evento è stato ideato da un team di studenti e studentesse dei corsi di Management dei beni culturali e Gestione del patrimonio culturale dell’Università di Torino. Attraverso degli origami, uguali a coppie e donati al pubblico, verranno creati dei match per trascorrere in compagnia l’aperitivo e il momento prima dello spettacolo e trovare, se possibile, il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro.
Sempre in collaborazione con «Play With Food», si terrà nel pomeriggio di domenica 3 ottobre, a Casa Fools - Teatro Vanchiglia, «La grande guerra degli orsetti gommosi» di Batisfera, «uno spettacolo di teatro d’oggetti audace e bizzarro, realizzato su un tavolo», selezionato per rappresentare la scena italiana al festival «InScena» 2022 di New York.
Al mondo dei più piccoli guarda anche «Baby Macbeth», attesa prima nazionale di e con l’artista belga Agnès Limbos, nome di punta del teatro di figura che da oltre trent’anni, con la sua compagnia Gare Centrale, crea un teatro popolare di qualità, ricco di emozioni e basato sulla forza dell’istinto. I bambini, a partire dai 12 mesi, saranno i veri protagonisti di questo magico lavoro teatrale, in programma nel pomeriggio di domenica 3 ottobre alla Casa teatro ragazzi, dove Agnès Limbos, attraverso un grammelot ispirato all’inglese shakespeariano, guiderà il pubblico a vestire i panni di Otello, Desdemona, Macbeth o Giulietta.
Sempre al pubblico più giovane, a partire dai 10 anni, è dedicato «La sposa blu» (martedì 5 ottobre, alle ore 21, alla Casa teatro ragazzi): lavoro multidisciplinare fra danza e teatro di figura liberamente ispirato alla favola di Barbablù, realizzato dall’autrice e performer Silvia Battaglio e prodotto dalla compagnia Zerogrammi di Torino. Lo spettacolo rientra nell’ambito del Progetto Cantiere, ideato e realizzato da «Incanti»: l’unico progetto in Italia che supporta le giovani compagnie che decidono di sperimentare il teatro di figura, con l’obiettivo di creare un passaggio culturale tra le compagnie storiche e le nuove generazioni.
Nell’ambito del Progetto Cantiere sono stati realizzati anche altri spettacoli come «L’origine dell’occhio» (lunedì 4 ottobre, alle ore 19:30, alla Casa teatro ragazzi) di Martina Mirante, «Hilar» (martedì 5 ottobre, alle ore 19:30, alla Casa teatro ragazzi), «coreografia per danzatrice in carne e fili» di Antonella D’Ascenzi, «Relazioni necessarie» (mercoledì 6 ottobre, alle ore 19:30 al Mufant) di e con Valentina Lisi e, infine, «Caro lupo» (giovedì 7 ottobre, alle 20:30, alla Casa teatro ragazzi) della Drogheria Rebelot, una favola delicata, pensata per i bambini dai 3 anni in su, per far superare loro le paure più recondite, realizzata con la tecnica dell’animazione su nero.
Completano il cartellone teatrale «Recuerda» (lunedì 4 ottobre, alle 21, alla Casa teatro ragazzi) della compagnia spagnola La Tartana, che racconta il complesso territorio della memoria attraverso i ricordi, gli amori e le emozioni di un burattinaio, e «Q» (mercoledì 6 ottobre, alle ore 21, al Mufant) di Claudio Montagna, che guida lo spettatore nel viaggio della vita ricco di sorprese e riflessioni di un adolescente.
Saranno numerose, poi, le iniziative collaterali di questa XXVIII edizione. Il pubblico potrà, infatti, entrare a contatto diretto con gli artisti attraverso «Dietro le Quinte», una serie di video, visibili on-line sul sito di «Incanti», che consentiranno al pubblico di sbirciare dentro i laboratori degli artisti, e «Dialoghi con», cinque momenti per incontrare, virtualmente sulla pagina facebook del festival, le compagnie, dialogando direttamente con i protagonisti sulla scena.
Si rinnovano anche i momenti di formazione della kermesse. Sabato 2 e domenica 3 ottobre il pubblico potrà partecipare a «La Mecanica del Movimiento», laboratorio per imparare a costruire e mettere in movimento un burattino. Nei giorni del festival, si terrà anche «Scrivere con il teatro», laboratorio di scrittura teatrale organizzato in collaborazione con la Scuola Holden, tre incontri per introdursi alle tecniche di scrittura legate al racconto delle esperienze e della visione, nonché alla restituzione della performance di teatro di figura.

Informazioni utili
https://www.festivalincanti.it/brochure-incanti-2021-sfogliabile/

sabato 25 settembre 2021

#notizieinpillole, cronache della settimana dal 20 al 26 settembre 2021

DAL MUSEO AL WEB MUSEUM: IKEA LANCIA LA PRIMA ENCICLOPEDIA ON-LINE SUL SUO DESIGN

Dalla Svezia al Web. Il Museo Ikea di Älmhult, inaugurato nel 2016, lancia Ikea Museum Digital, piattaforma digitale che ripercorre le tappe principali della storia del marchio con racconti sul fondatore Ingvar Kamprad e su alcuni dei prodotti più iconici e memorabili realizzati tra gli anni Quaranta e oggi.
«Raccontiamo molti dietro le quinte che finora Ikea non aveva mai svelato pubblicamente. Che siano trionfi, clamorosi errori, avventure pericolose o collassi rivoluzionari, abbiamo cercato sempre di dire le cose come stanno», spiega Jutta Viheriä, responsabile delle iniziative strategiche del Museo Ikea.
La nuova piattaforma digitale, con contenuti disponibili in svedese e inglese, comprende oltre cento reportage, video e interviste con le persone coinvolte lungo «il percorso - si legge nella nota stampa - che ha visto Ikea trasformarsi da una piccola impresa locale a un marchio globale dell’home furnishing con oltre 210.000 collaboratori e 456 negozi in 61 mercati del mondo».
A narrare le storie sono le voci dei diretti protagonisti, ciascuno dal proprio punto di vista, con il supporto di documenti e testimonianze storiche. «Ogni tassello – si legge ancora nella nota stampa - contribuisce a ricostruire la storia di Ikea, una storia di cui ancora oggi si stanno scrivendo nuovi capitoli».
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito https://ikeamuseum.com/en/.

TOURING CLUB ITALIANO, AL VIA UNA COMPAGNA SOLIDALE PER IL PROGETTO «APERTI PER VOI» 
«Riaprire le porte delle meraviglie artistiche e culturali del Paese, aiutando l’Italia a ripartire anche attraverso la bellezza»: è questa la missione della campagna solidale lanciata dal Touring club italiano nell’ambito del progetto «Aperti per Voi», volto a garantire tutto l’anno, grazie alla preziosa collaborazione di migliaia di soci volontari, l’accesso a siti culturali - musei, aree archeologiche, palazzi storici e chiese - altrimenti chiusi al pubblico.
Per sostenere l’iniziativa, che si avvale anche del prezioso aiuto di Rai per il Sociale, basta mandare un sms o fare una chiamata da rete fissa al numero solidale 45590 fino al prossimo al 26 settembre.
Attualmente «Aperti per Voi» - ottimo esempio di cittadinanza attiva, che dal 2005 ha accolto quasi 19milioni di visitatori - vede il coinvolgimento di 2200 persone e di 82 siti culturali, distribuiti in 33 città di 13 regioni italiane. Si spazia dalla Chiesa di San Maurizio ai tesori della Ca’ Granda in Milano, da Palazzo Borromeo a Roma (Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede) al teatro di Corte della Reggia di Caserta, dalle chiese della SS. Trinità e di Santa Maria Maddalena a Cremona a Santa Maria de’ Lama a Salerno fino a Palazzo Betta-Grillo a Rovereto (nella foto), ultimo luogo acquisito dal progetto.
Per maggiori informazioni sul progetto è possibile consultare le pagine www.touringclub.it/sms/ e www.touringclub.it/apertipervoi.

AL MEIS - MUSEO NAZIONALE DELL’EBRAISMO ITALIANO E DELLA SHOAH DI FERRARA LA FESTA DEL LIBRO EBRAICO
Presentazioni di libri, incontri, performance live, proiezioni e concerti: è ricco il calendario della dodicesima edizione della Festa del libro ebraico, in calendario dal 23 al 26 settembre al Meis - Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara.
Nel giardino dell’istituzione emiliana, sotto la sukkah, la tradizionale capanna costruita in occasione della festa ebraica di Sukkot, simbolo della precarietà della vita e del valore dell’accoglienza, si susseguiranno decine di ospiti prestigiosi: dallo scrittore israeliano Eshkol Nevo (domenica 26, ore 18) al politico ed economista Romano Prodi (venerdì 24, ore 12) senza dimenticare gli scrittori Edith Bruck (venerdì 24, ore 16) Igiaba Scego (domenica 26, ore 16.30) e Alessandro Piperno (domenica 26, ore 18).
Il tema conduttore di questa edizione è la casa, «un luogo ma anche uno stato d’animo, un rifugio o una trappola» - si legge nella nota stampa -, che «può significare famiglia, stabilità, sicurezza, ma alle volte anche oppressione e insofferenza».
«Per l’Ebraismo, la casa – raccontano ancora da Ferrara è sempre stato uno strumento di elezione per la trasmissione dell’identità e dei valori. Il vocabolo in ebraico usato per indicarla è Bayit, la cui lettera iniziale – Bet – è la prima consonante dell’alfabeto e ha una forma chiusa su tre lati, simbolo di protezione ma anche di permeabilità culturale».
Tutti gli incontri sono gratuiti. È consigliata la prenotazione al numero 342.5476621 o all’e-mail meis@coopculture.it.
Alcuni eventi saranno visibili anche in streaming sul canale Facebook del Meis, tra i quali si segnala I-Tal-Ya Books – Catalogo del libro ebraico in Italia (domenica 26, alle ore 11:30).
Per maggiori informazioni: @MEISmuseum o https://meis.museum/fle2021/

FONDAZIONE CINI, UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO PER IL PROGETTO «ATLANTE DELLE XILOGRAFIE ITALIANE DEL RINASCIMENTO»
È un importante riconoscimento quello appena ricevuto dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, selezionata, insieme ad altre diciotto prestigiose istituzioni internazionali, dalla Getty Foundation di Los Angeles nell’ambito del programma «The Paper Project: Prints and Drawings Curatorship in the 21st Century», che sovvenziona progetti di formazione, curatela, catalogazione di materiali grafici.
Grazie al contributo ricevuto, verrà realizzata, nel 2023, ai Musei civici di Pavia, una mostra su parte dei materiali schedati nell’«Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento».
L’archivio digitale - a cura di Laura Aldovini, David Landau e Silvia Urbini – è stato pubblicato on-line dall’Istituto di Storia dell’arte della Fondazione Cini nel 2020; e rintraccia, studia e cataloga le xilografie su fogli sciolti e le matrici a partire dai primi esemplari noti dell'inizio del Quattrocento fino al 1550 circa. Si configura, dunque, come «una sorta di meta-museo destinato alla xilografia italiana del Rinascimento», un genere fra i meno studiati della grafica italiana di quel periodo storico. «Altre tecniche a stampa, come i bulini e le acqueforti, - raccontano, a tal proposito, dalla Fondazione Cini - erano a partire del secondo decennio del sedicesimo secolo spesso destinate a riprodurre disegni e opere di artisti noti, ovvero sono ‘stampe di riproduzione’: ad esempio, grande fu la fortuna di stampe derivate da opere di Raffaello Sanzio. Le xilografie invece sono quasi sempre ‘stampe di invenzione’, ovvero opere disegnate da un artista noto – come Tiziano Vecellio - o anonimo, specificamente per quella stampa, senza riferimento ad un’altra opera esistente».
Per maggiori informazioni: www.cini.it.

[Nella foto:Benedetto Bordon (attr.) da Baccio Baldini, «Trionfo di Giove» (particolare). Pavia, Musei Civici, dettaglio]

«LECCE LEGGE DANTE» CON RAIZ E NICOLA LAGIOIA
Brunetto Lantini
, Sordello da Goito e Giustiniano: sono queste le tre figure che l’Adi – Associazione degli italianisti ha scelto per il suo nuovo omaggio alla «Divina Commedia» di Dante Alighieri, scrittore del quale ricorrono quest’anno i settecento anni dalla morte. L’appuntamento è fissato per lunedì 27 settembre, alle ore 21, a Lecce, negli spazi del Chiostro dei Teatini, dove il cantautore e attore Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, e lo scrittore Nicola Lagioia ripercorreranno le biografie dei tre protagonisti delle cantiche dantesche e spiegheranno il significato del loro apparire nell’opera.
Al centro della serata, a ingresso gratuito con prenotazione e green pass obbligatori (tel. 0832.246517, e-mail castellocarlov@gmail.com), ci saranno, dunque, i Canti XV dell’«Inferno» e VI del «Purgatorio» e del «Paradiso», letti dalla storica voce degli «Almamegretta» e commentati dal direttore del Salone internazionale del libro di Torino, con la conduzione di Alberto Rollo. La serata, inserita nel progetto itinerante «Città che legge Dante», vedrà anche la partecipazione dei musicisti del Conservatorio «Tito Schipa» di Lecce.
Iniziato a Taormina e passato per Roma, Reggio Calabria e Padova, dopo la tappa di Lecce, il progetto itinerante «Città che legge Dante» si chiuderà alla Rocca di Lonato del Garda con un appuntamento in programma a ottobre, che vedrà la presenza di Galatea Ranzi e Angelo Piero Cappello.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito https://cepell.it/citta-che-legge/.

KOSMOS, IL MUSEO DI STORIA NATURALE DELL’UNIVESITÀ DI PAVIA, APRE I SUOI DEPOSITI
L’Università di Pavia apre i nuovi depositi di Kosmos, il Museo di storia naturale di piazza Botta 9. L’inaugurazione, a inviti, è fissata per sabato 25 settembre, alle ore 17, alla presenza del Magnifico Rettore Francesco Svelto.
I depositi, accessibili da domenica 26 settembre al pubblico su prenotazione e con visita guidata, ospitano il nucleo storico delle collezioni di zoologia e anatomia comparata dei vertebrati, proprietà del museo pavese. Si tratta di quasi 3000 esemplari, risultato delle acquisizioni fatte dalle origini settecentesche dell’istituzione sino ai primi anni del Novecento.
I reperti, che negli ultimi venticinque anni sono stati rideterminati, catalogati e restaurati, risultano oggi disposti secondo l’ordine sistematico ricavato dai cataloghi storici del 1904.
Il progetto di ristrutturazione garantisce la conservazione preventiva dei reperti grazie a un sistema di climatizzazione. Gli armadi metallici, con doppia anta in vetro temperato, sono provvisti di illuminazione interna abbinata a sensori di movimento. L’ambiente è suddiviso in quattro sale: le prime due ospitano le collezioni di zoologia e le successive sono dedicate alla collezione di anatomia comparata con scheletri interi e crani.
La visita, riservata a otto persone per volta, avrà un costo di dieci euro.
Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 0382.986220 o scrivere a kosmos@unipv.it. Il sito web di riferimento è https://museokosmos.eu/.