ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 2 ottobre 2021

La lezione di Strehler e la nuova drammaturgia internazionale, due stelle polari per la nuova stagione del Piccolo di Milano

È pronto a riaprire il sipario anche il Piccolo Teatro di Milano, che in questo scorcio di fine anno vive l’incrociarsi di due anniversari importanti per la sua storia: il centenario della nascita di Giorgio Strehler (nel 2021) e il settantacinquesimo della sua fondazione (nel 2022). Guardarsi indietro per trovare le «mappe utili per navigare il futuro» è quello che ha fatto il direttore Claudio Longhi nel progettare il primo tratto della stagione 2021-2022, quello che va da ottobre a dicembre. Ripartire, dopo i lunghi mesi di confinamento che ha vissuto la cultura a causa della pandemia da Sars-Cov-2, significa, infatti, per la sala milanese ritornare a essere «un teatro d’arte per tutti», ovvero un luogo – per usare le parole dello stesso Claudio Longhi - «sempre pronto a registrare le trasformazioni dei tempi, sempre attento a prendere posizione a petto della mutevole complessità del reale».
Guardare al passato significa, dunque, riproporre uno spettacolo-manifesto per la storia dell’istituzione milanese come l’intramontabile «Arlecchino servitore di due padroni» (dal 12 al 31 ottobre, al teatro Grassi), «mirabile sintesi del divenire della poetica strehleriana e del rapporto del regista con il gioco inesauribile e prodigioso dell’attore», ma vuol dire anche focalizzare la propria attenzione sulla nuova drammaturgia.
Non è, dunque, un caso che a inaugurare la stagione sia la creazione di una delle figure di di punta del teatro argentino, ma non solo: Claudio Tolcachir, già apprezzato dal pubblico milanese per «Il caso della famiglia Coleman» ed «Emilia». Sabato 2 ottobre, allo Studio Melato, debutta così, in prima nazionale, «Edificio 3», spettacolo provato lo scorso novembre alle soglie del secondo lockdown e ora finalmente consegnato all’abbraccio del pubblico, che rimarrà in cartellone fino al prossimo 7 novembre. Rosario Lisma, Stella Piccioni, Valentina Picello, Giorgia Senesi ed Emanuele Turetta ci porteranno all’interno dell’ufficio di una grande azienda per raccontare la struggente complessità delle dinamiche relazionali e l’infinita distanza che ci separa tutti dal nostro prossimo, l’incolmabile baratro tra l’intima identità di ciascuno di noi e il personaggio pubblico che diamo in pasto alla gente.
Tra i protagonisti del «nuovo inizio» ci sarà anche Stefano Massini con le sue «Storie», per ben due volte simbolo del ritorno in presenza: dopo il lockdown, all’aperto, nel giugno del 2020, e nell’ottobre dello stesso anno, in sala, prima che la pandemia costringesse di nuovo alla chiusura dei teatri. Con la complicità musicale di Paolo Jannacci, al pianoforte, e di Daniele Moretto, alla tromba, l’attore e drammaturgo toscano riprenderà il suo viaggio attraverso le pagine della letteratura europea allo Studio Melato, dove sarà in scena dal 9 al 14 novembre.
Il desiderio di una riflessione condivisa, tra il Piccolo e il Politecnico di Milano, intorno a uno dei temi più caldi del nostro tempo, la gestione e protezione dei dati che ognuno di noi affida alla rete, ispirerà, invece, lo spettacolo «Big Data B&B», con Laura Curino, in prima nazionale, al teatro Studio Melato, dal 25 novembre al 12 dicembre. Infine, a chiudere il cartellone delle produzioni interne sarà, sempre nella cornice del teatro Studio Melato, Carmelo Rifici con «Doppio sogno», spettacolo tratto da Arthur Schnitzler, con un cast di giovani attrici e attori, ai quali spetterà il compito di focalizzare l’attenzione sui temi del rapporto di coppia, della gestione della violenza all’interno delle relazioni e della costruzione del concetto di identità attraverso il continuo «specchiarsi» nell’altro. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale il 27 novembre, per replicare fino al 23 dicembre.
Tra le ospitalità, italiane e straniere, si inizierà con «Everywoman», ultima creazione firmata dal regista Milo Rau per la Schaubühne di Berlino: una struggente riflessione su passato e futuro, su vita e morte, su solitudine e comunità, con Milo Rau e Ursina Lardi, in scena dal 14 al 16 ottobre nella sala grande dello Strehler. Questo spettacolo – racconta Claudio Longhi nell sua lettera agli spettatori - «ci ricorda che, in assoluta continuità con la tenace fede europeista di Strehler, il nostro teatro non è solo la scena della nostra città, ma vuole essere anche uno dei crocevia dell’Europa teatrale».
Sarà, poi, la volta di Eros Pagni, diretto da Daniele Salvo, in «La notte dell’Innominato» (teatro Strehler, 19-31 ottobre), e di Renato Carpentieri e Imma Villa in «Piazza degli eroi» (teatro Strehler, 3-14 novembre), ultimo capolavoro di Thomas Bernhard, per la regia di Roberto Andò, ma anche di Lino Musella in «Tavola tavola chiodo chiodo» (teatro Grassi, 3-7 novembre), racconto delle battaglie donchisciottesche di Eduardo De Filippo per il teatro. Toccherà, quindi, salire sul palco del Grassi a Liv Ferracchiati con «La tragedia è finita, Platonov» (9-14 novembre), originale rilettura di Anton Čechov. Mentre subito dopo, allo Strehler, i riflettori saranno puntati su Marco Paolini con il suo ultimo spettacolo: «Sani!» (16 novembre-5 dicembre), espressione usata per dare il saluto nella valle del Piave, nel quale è racchiusa il senso di un teatro che unisce e crea ponti.
Sempre allo Strehler, il 29 novembre è in programma una serata speciale con Renato Sarti e Angela Finocchiaro che suggeriranno, a partire dagli scritti dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, un punto di vista diverso sui naufragi nel Mediterraneo con il loro «Naufraghi senza volto».
Tra gli spettacoli ospiti della prima parte della stagione ci sarà anche «Arsenico e vecchi merletti» (teatro Grassi, 14-23 dicembre), con due signore della scena come Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini.
Il Natale chiuderà il sipario sul primo tratto di stagione con due classici: la Compagnia Carlo Colla e Figli proporrà «Pinocchio» da Collodi, versione per marionette nata da un’idea di Eugenio Monti Colla (teatro Grassi, 28 dicembre-9 gennaio), mentre la Scuola di ballo dell’Accademia alla Scala riscalderà le feste del pubblico con il suo balletto «Lo schiaccianoci» (teatro Strehler, 14-22 dicembre).
«Il magistero di Strehler, la nuova drammaturgia, il repertorio, il grande teatro internazionale» sono, dunque, i fili rossi della nuova stagione del Piccolo teatro di Milano, che porterà il pubblico a capire il mondo che ci circonda nelle sue infinite sfaccettature, per aiutarlo ad affrontare consapevolmente le sfide che ci aspettano.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Arlecchino servitore di due padroni. Foto: Ciminaghi - Piccolo Teatro di Milano; [fig. 2] Edificio 3. Foto di Masiar Pasquali; [fig. 3] Marco Paolini. Foto di Valeria Fioranti; [fig. 4] Everywoman – Ursina Lardi. F oto di Armin Smailovic; [fig. 5] Pinocchio. Compagnia Carlo Colla e figli 
 
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«Play with food», da undici anni il cibo va in scena a Torino

Il teatro incontra il mondo del cibo e della convivialità. Succede in Piemonte dove, dal 2010, va in scena il festival «Play with food – La scena del cibo», nato da un’idea di Davide Barbato per i Cuochivolanti e organizzato dall’associazione Cuochilab.
Undici giorni di programmazione, tredici compagnie, di cui due straniere, e ventisei appuntamenti dislocati in tutta la città, con quattro prime assolute, una prima nazionale e quattro prime regionali sono i numeri della nuova edizione, la numero dieci, in programma dal 2 al 10 ottobre a Torino.
Come suggerisce la nuova immagine di Cesco Rossi, la kermesse in programma nei prossimi giorni sarà un banchetto allegro e barocco, sorprendente e pantagruelico, importante non solo per i numeri, ma anche per qualità artistica. Non è un caso che il festival, alla cui ultima open call hanno partecipato centotrentotto compagnie, ha ottenuto un recente riconoscimento dal Ministero della cultura, che lo sosterrà attraverso il Fondo unico per lo spettacolo 2021.
A segnare il debutto della nuova edizione sarà, al Circolo dei lettori, la compagnia Cuocolo/Bosetti– Iraa Theatre con «R.L..» (sabato 2 ottobre, ore 19 e ore 21), uno spettacolo in cuffia, intimo e sconvolgente, tratto da un racconto della celebre scrittrice canadese e premio Nobel Alice Munro. La storia è quella di una donna in un momento di massima vulnerabilità, vissuto sul filo del rasoio durante un banale momento conviviale.
Domenica 3 ottobre si inizierà presto, alle ore 9, con «Incontrarsi in natura - Forest Bathing», appuntamento in compagnia di Fabio Castello e Fabio Berardi, all'Azienda agricola Ram – Radici di Moncalieri, per scoprire lo Shinrin-Yoku, pratica nata in Giappone nel 1982. Con questo incontro molto particolare, il pubblico potrà sperimentare - in un percorso di quattro ore in mezzo alla natura - la camminata sensibile, l’abbraccio dell’albero, la meditazione dello sguardo. Alla fine, è previsto un pranzo in fattoria con i frutti della terra raccolti dai partecipanti.
La prima domenica del festival vedrà in scena anche, alla Casa del teatro ragazzi, la prima regionale dello spettacolo «La grande guerra degli orsetti gommosi» della compagnia sarda Batisfera, in un evento co-programmato insieme a «Incanti». Si tratta di un «piccolo kolossal da tavolo», con protagonisti i celeberrimi orsetti commestibili, selezionato per rappresentare la scena italiana al festival «In scena!» di New York nel 2022. Per accontentare un pubblico il più ampio possibile sono state organizzate quattro repliche, in programma alle ore 16, 17, 18 e 19.
Il giorno successivo, alle ore 20, andrà in scena, sempre alla Casa teatro ragazzi, un’altra prima regionale: «La grande abbuffata», prima versione teatrale italiana dell’iconica pellicola di Marco Ferreri, per la regia di Michele Sinisi. In scena in questo spettacolo, che punta i riflettori sulla storia di quattro amici che decidono di suicidarsi mangiando fino alla morte, ci sarà Ninni Bruschetta, volto noto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche e televisive, tra cui quella dell'indimenticabile direttore della fotografia Duccio Patanè nella serie cult «Boris».
È, poi, in programma, nelle giornate di martedì 5 e mercoledì 6, una intensa due giorni nel neonato Spazio Kairòs di Onda Larsen. Si inizierà con la prima assoluta de «Il talismano della felicità» del Collettivo LunAzione (ore 19 e ore 21), un atto unico che intreccia due inediti monologhi al femminile, dove il cibo è protagonista di vicende spiazzanti e grottesche. Ne «L’arrosto» di Alberto Milazzo, una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino; mentre in «Arcano I» di Iwan Paolini a parlare è la celeberrima assassina Leonarda Cianciulli, che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda. Lo spettacolo, coprodotto da «Play with Food» e Torino Fringe Festival, è l’esito finale di «Abbiamo fame di storie», un progetto biennale intrapreso dai due festival in collaborazione con la rivista letteraria indipendente «Crack» a sostegno della scrittura per il teatro e delle giovani compagnie.
A seguire (alle ore 20 e alle ore 21), il giovane collettivo «L’Amalgama» proporrà, in prima assoluta, la performance interattiva «L’indispensabile»: partendo dalla domanda su che cosa sia rimasto di indispensabile oggi nel cibo, i partecipanti a quest'incontro/intervista one to one si troveranno a riflettere e a discutere su che cosa sia indispensabile nella loro vita.
La due giorni in via Mottalciata si chiuderà con «Manifesto of a bread maker» di Vita Malahova (solo mercoledì 6, alle ore 21:15). L'attrice, prima artista straniera ospite del festival, racconterà la vita della nonna in campagna, il suo rapporto con il lavoro, la natura e la guerra.
Giovedì 7 ottobre, alle ore 20, ci si sposterà, quindi, al Qubì per una serata all’insegna della leggerezza e della convivialità con la talentuosa Giulia Cerruti di «Crack24» e la prima regionale di «Monologo di donna con lievito madre», una stand-up tragicomica, figlia del lockdown, in cui si parla di solitudine, convivenza forzata, noia, bisogno di riempire il tempo, complottismo, paura del contagio e ottimismo.
Venerdì 8 ottobre, alle ore 21, sarà, invece, il CineTeatro Baretti, a fare da scenario allo spettacolo «Il pelo nell’uovo – Primo studio» della compagnia «La Ribalta». Cosa c’è nel piatto? Casa è stato prima e da dove viene? Com’è possibile modificare rapidamente le nostre abitudini alimentari?: sono alcune delle domande che tessono la trama di questo appuntamento teatrale, un invito a riflettere sul tema dello sviluppo sostenibile.
Sabato 9 ottobre, al teatro Colosseo, andrà, poi, in scena la seconda realtà straniera presente in questa edizione del festival: il collettivo londinese «state of the [art]», che presenterà la prima assoluta di «Piece of cake», un gioco di ruolo dal vivo che ricrea una festa di matrimonio usando tutti gli spazi del teatro, dal foyer ai camerini. Gli spettatori, veri e unici protagonisti, potranno essere chef, camerieri, fotografi, ospiti e assumere addirittura il ruolo della coppia che dirà il fatidico sì. L'evento (con ingressi scaglionati alle ore 11, 13 e 16) dialogherà con le opere della mostra «Street Art in Blue 3, allestita all'interno del teatro.
Sempre sabato 9 ottobre, alle ore 20, all’Unione culturale Franco Antonicelli», andrà in scena la prima assoluta di «Nato cinghiale», spettacolo del giovane artista umbro Alessandro Sesti, con la musica dal vivo di Debora Contini, che racconta la storia di un padre e di un figlio, del loro rapporto vissuto tra fragilità, paure, contrasti e amore, il tutto preparando per il pubblico delle tagliatelle al ragù di cinghiale.
L’ultima giornata di festival avrà, invece, per protagonista Roberta Calia con il suo spettacolo «La taverna del disgusto» (domenica 10 ottobre, alle ore 10 e alle ore 16, a Casa Fools), storia di un ristorante rinomato tra i mostri, dove ricette ripugnanti hanno sempre fatto la felicità di tutti i clienti, che da qualche tempo si ritrova ad attraversare qualche piccolo disguido. Mentre a chiudere il festival sarà la prima regionale di «RedReading #Piatti forti» della compagnia romana Bartolini/Baronio, al suo debutto a Torino (domenica 10 ottobre, alle ore 20, al Qubì).
Non mancheranno appuntamenti speciali come i momenti conviviali con i food partner (Agribiscotto, Birrificio San Michele, Camellia, Green Italy, La Masera, Macelleria Gadaleta, Enoteca Rabezzana, Pastificio Bolognese), Agrisalumeria Luiset, Cuochivolanti, Ristorante San Giors) o il progetto «How I met my theatre buddy» (sabato 2 ottobre, alle ore 19:30 e lunedì 4 ottobre, alle ore 19), originale format di dating teatrale per trovare il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Collettivo LunAzione, «Il talismano della felicità»; [fig. 2]  «La grande abbuffata». Foto di Luca Del Pia; [fig. 3] Alessandro Sesti in «Nato cinghiale»; [fig. 4] «La taverna del disgusto. Foto di Lorenzo Calla; [fig. 5] «La grande guerra degli orsetti gommosi» di Batisfera. Foto di Sabina Murru; [fig. 6] «Il pelo nell'uovo». Foto di Arianna Iacono; [fig. 7] «Rl» di Cuocolo/Bosetti– Iraa Theatre 
 
Informazioni utili
www.playwithfood.it

venerdì 1 ottobre 2021

Al via il festival «Incanti»: in scena a Torino il meglio del teatro di figura

È il tema del viaggio, inteso come esperienza di passaggio e superamento, sia di confini che di differenze, a fare da filo rosso alla ventottesima edizione di «Incanti», storica rassegna internazionale dedicata all’arte millenaria del teatro di figura, in programma dal 1° al 7 ottobre a Torino, per iniziativa dall’associazione Controluce – Teatro d’Ombre e con la direzione generale di Alberto Jona.
Tredici spettacoli, dedicati a grandi e bambini, saranno in scena nella sede storica della manifestazione, la Casa teatro ragazzi, ma anche in spazi meno convenzionali come Orti generali, il Mufant - Museo Lab del fantastico e della fantascienza e Casa Fools - teatro Vanchiglia.
A tenere a battesimo il festival, la cui immagine guida è stata realizzata da Erica Demarco nell’ambito di una sinergia virtuosa con la Scuola internazionale di Comics di Torino, sarà, nella serata di venerdì 1° ottobre (dalle ore 19:30), «L’ultimo ballo di Brigitte», dove la danza dell’anziano pupazzo protagonista è metafora del viaggio eterno che ci attende al termine della vita. Vincitrice di numerosi premi, tra cui quello come miglior spettacolo al festival francese Mimos de Perigeux, la rappresentazione, in scena alla Casa teatro ragazzi, è realizzata da Zero en Conducta, una delle più interessanti compagnie emergenti del panorama spagnolo, fra le cinque realtà del Paese presenti a «Incanti» grazie alla sinergia con il Ministero della cultura di Spagna - AC/E Acción Cultural Española.
L’edizione 2021 avrà, infatti, un vero e proprio focus sul teatro di figura iberico contemporaneo. Venerdì 1° ottobre, alle ore 21, sarà, per esempio, in scena la compagnia Ymedioteatro con «EcO», uno spettacolo comico che parla di libertà e della poesia che ci lega alla vita. Mentre sabato 2 ottobre, alle ore 16, ritornerà in scena Zero en Conducta con una prima nazionale dedicata ai bambini: «TRASHHHH», dove protagonista principale è un sacco della spazzatura, che insegnerà, in modo divertente e creativo, come spesso la magia si nasconde nelle cose che si buttano via. Si terrà quindi, alle ore 21, «La Identidad de Vesania», spettacolo onirico e surreale di e con Vinka Delgado, dove maschere, burattini, teatro fisico e circo sono il mezzo espressivo per riflettere sulla salute mentale e sul disturbo bipolare. 
Prima di questo appuntamento andrà in scena una divertente iniziativa realizzata in collaborazione con il festival «Play With Food – La scena del cibo»: «How I met my Theatre buddy», originale format di dating teatrale per trovare il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro. L’evento è stato ideato da un team di studenti e studentesse dei corsi di Management dei beni culturali e Gestione del patrimonio culturale dell’Università di Torino. Attraverso degli origami, uguali a coppie e donati al pubblico, verranno creati dei match per trascorrere in compagnia l’aperitivo e il momento prima dello spettacolo e trovare, se possibile, il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro.
Sempre in collaborazione con «Play With Food», si terrà nel pomeriggio di domenica 3 ottobre, a Casa Fools - Teatro Vanchiglia, «La grande guerra degli orsetti gommosi» di Batisfera, «uno spettacolo di teatro d’oggetti audace e bizzarro, realizzato su un tavolo», selezionato per rappresentare la scena italiana al festival «InScena» 2022 di New York.
Al mondo dei più piccoli guarda anche «Baby Macbeth», attesa prima nazionale di e con l’artista belga Agnès Limbos, nome di punta del teatro di figura che da oltre trent’anni, con la sua compagnia Gare Centrale, crea un teatro popolare di qualità, ricco di emozioni e basato sulla forza dell’istinto. I bambini, a partire dai 12 mesi, saranno i veri protagonisti di questo magico lavoro teatrale, in programma nel pomeriggio di domenica 3 ottobre alla Casa teatro ragazzi, dove Agnès Limbos, attraverso un grammelot ispirato all’inglese shakespeariano, guiderà il pubblico a vestire i panni di Otello, Desdemona, Macbeth o Giulietta.
Sempre al pubblico più giovane, a partire dai 10 anni, è dedicato «La sposa blu» (martedì 5 ottobre, alle ore 21, alla Casa teatro ragazzi): lavoro multidisciplinare fra danza e teatro di figura liberamente ispirato alla favola di Barbablù, realizzato dall’autrice e performer Silvia Battaglio e prodotto dalla compagnia Zerogrammi di Torino. Lo spettacolo rientra nell’ambito del Progetto Cantiere, ideato e realizzato da «Incanti»: l’unico progetto in Italia che supporta le giovani compagnie che decidono di sperimentare il teatro di figura, con l’obiettivo di creare un passaggio culturale tra le compagnie storiche e le nuove generazioni.
Nell’ambito del Progetto Cantiere sono stati realizzati anche altri spettacoli come «L’origine dell’occhio» (lunedì 4 ottobre, alle ore 19:30, alla Casa teatro ragazzi) di Martina Mirante, «Hilar» (martedì 5 ottobre, alle ore 19:30, alla Casa teatro ragazzi), «coreografia per danzatrice in carne e fili» di Antonella D’Ascenzi, «Relazioni necessarie» (mercoledì 6 ottobre, alle ore 19:30 al Mufant) di e con Valentina Lisi e, infine, «Caro lupo» (giovedì 7 ottobre, alle 20:30, alla Casa teatro ragazzi) della Drogheria Rebelot, una favola delicata, pensata per i bambini dai 3 anni in su, per far superare loro le paure più recondite, realizzata con la tecnica dell’animazione su nero.
Completano il cartellone teatrale «Recuerda» (lunedì 4 ottobre, alle 21, alla Casa teatro ragazzi) della compagnia spagnola La Tartana, che racconta il complesso territorio della memoria attraverso i ricordi, gli amori e le emozioni di un burattinaio, e «Q» (mercoledì 6 ottobre, alle ore 21, al Mufant) di Claudio Montagna, che guida lo spettatore nel viaggio della vita ricco di sorprese e riflessioni di un adolescente.
Saranno numerose, poi, le iniziative collaterali di questa XXVIII edizione. Il pubblico potrà, infatti, entrare a contatto diretto con gli artisti attraverso «Dietro le Quinte», una serie di video, visibili on-line sul sito di «Incanti», che consentiranno al pubblico di sbirciare dentro i laboratori degli artisti, e «Dialoghi con», cinque momenti per incontrare, virtualmente sulla pagina facebook del festival, le compagnie, dialogando direttamente con i protagonisti sulla scena.
Si rinnovano anche i momenti di formazione della kermesse. Sabato 2 e domenica 3 ottobre il pubblico potrà partecipare a «La Mecanica del Movimiento», laboratorio per imparare a costruire e mettere in movimento un burattino. Nei giorni del festival, si terrà anche «Scrivere con il teatro», laboratorio di scrittura teatrale organizzato in collaborazione con la Scuola Holden, tre incontri per introdursi alle tecniche di scrittura legate al racconto delle esperienze e della visione, nonché alla restituzione della performance di teatro di figura.

Informazioni utili
https://www.festivalincanti.it/brochure-incanti-2021-sfogliabile/