ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 8 novembre 2012

«Dimmi dove ti nascondi», quando la danza racconta la crisi

Per quanto tempo una catastrofe rimane viva nell’immaginario collettivo? In che misura e come può modificare credenze, abitudini, rapporti sociali, stili di vita? Sono queste due domande a fare da filo rosso a «Dimmi dove ti nascondi», ultima produzione della compagnia toscana «Motus», che, nella serata di sabato 17 novembre (alle ore 21.15), debutterà al teatro dei Rinnovati di Siena.
Lo spettacolo, per la coreografia di Simona Cieri e con il soggetto di Rosanna Cieri, vedrà salire sul palco Veronica Abate, Martina Agricoli, Andrè Alma, Maurizio Cannalire e Simona Gori, cinque talentuosi ballerini impegnati a spiegare come crisi e disastri possano trasformarsi in un mezzo di riscatto, in un’importante opportunità di miglioramento.
Il lavoro -realizzato con il sostegno della Regione Toscana e del Comune di Siena, in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo- tradurrà, dunque, in danza tutta la drammaticità e la suggestione della parola «crisi» che, in cinese, si scrive mettendo insieme l’ideogramma che indica «pericolo» con quello che indica «opportunità».
«Nell’era dell’immediatezza e della comunicazione globale, tutti i disastri che si affastellano l’uno sull’altro nei salotti delle nostre case creando una inquietante sensazione di precarietà e minaccia globale, possono così rappresentare – spiegano gli ideatori di «Dimmi dove ti nascondi»- non solo un evento terribile ma anche, paradossalmente, l’occasione per imparare dagli errori in modo da non ripeterli in futuro, conservando dentro di sé una sorta di memoria delle crisi».
«Quando si vivono esperienze così estreme come quelle di una catastrofe di vaste proporzioni, si squarcia all’improvviso il velo di protezione che ci salva dal pensare alla precarietà e alla finitezza umana -spiega Rosanna Cieri- tutti i punti di riferimento vacillano e le sicurezze crollano come i palazzi di via XX settembre all’Aquila. Di fronte alle catastrofi, al di là degli errori e delle negligenze umane, resta una parte che sfugge alle nostre possibilità di controllo, una parte di imprevisto e di contingenza, che ci pone davanti alla nostra vulnerabilità e che ridimensiona le idee di onnipotenza e di totale prevedibilità. Da questa nuova consapevolezza parte l’ispirazione per uno spettacolo che mette in scena tutti i volti della catastrofe». 


Didascalie delle foto
[figg. 1 e 2] Una scena di uno spettacolo della compagnia «Motus» 

Informazioni 
«Dimmi dove ti nascondi», con la compagnia «Motus». Teatro dei Rinnovati, piazza Il Campo – Siena. Sabato 17 novembre 2012, ore 21.15. Ingresso libero. Informazioni: Promozione Motus, Piazzetta Don Perucatti, 5 - Siena, tel. e fax 0577.286980.

martedì 2 ottobre 2012

«The Return», cinquant’anni di Beatles in scena a Lugano

John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison: in una parola i Beatles. Sono passati cinquant’anni da quando i «favolosi quattro» di Liverpool firmavano il loro primo contratto discografico ed usciva nei negozi il 45 giri «Love me do». Era il 5 ottobre 1962. Iniziava così un’avventura destinata a entrare nell’Olimpo della musica con canzoni come «Yesterday», «Michelle», «Ob-la-di, Ob-la-da», «Let It Be».
Per festeggiare quella che, con il suo oltre un milione di dischi venduti, è considerata una delle più grandi leggende del rock mondiale è stato ideato il concerto-spettacolo «Beatles – The Return», che andrà in scena in esclusiva europea a Lugano, al Palazzo dei Congressi, in apertura della programmazione 2012/2013 della stagione «Luganoinscena».
L’appuntamento è per sabato 13 ottobre, alle 20.30, quando Richard Stelling, Shane Landers, Michael Fulop e Adam Thurston, capelli a caschetto e completo nero stile Beatles, saliranno sul palco per ricreare il divertimento, l’energia e l’entusiasmo della cultura pop nata dalla cosiddetta ‘Beatlemania’.
Dopo esibizioni in tutto il mondo, incluso il Cavern di Liverpool e gli Abbey Road Studios di Londra, e nell’ambito di una tournèe internazionale che si protrarrà fino al prossimo maggio, la band americana «The Return» -«la più vicina agli originali!», secondo la definizione del presidente degli Hard Rock Café- renderà il pubblico protagonista di un evento coinvolgente e appassionante: un viaggio in note alla scoperta o alla riscoperta del gruppo rock britannico, che ha cambiato la musica e il nostro modo di vivere e che ha costituito la colonna musicale e il punto di riferimento per intere generazioni.
Dalla musica alle voci, dalle movenze al look, «Beatles – The Return» sarà la copia esatta dei concerti dei «favolosi quattro», le cui canzoni sono, oggi, considerate dei ‘classici’ e sono oggetto di arrangiamenti e riscritture negli ambiti più diversi, come dimostra anche il recente omaggio Lennon-McCartney reso dalla prestigiosa Royal Philarmonic Orchestra.
Da «Help» ad «I Want to Hold your Hand», passando per «A Hard Day’s Night», «Ticket to Ride», «Can’t Buy Me Love» e non solo: la prima parte dello spettacolo sarà un omaggio ai brani più famosi degli esordi. Mentre la seconda proporrà pezzi composti dopo il ritiro dalle scene e mai suonati dal vivo come «Sgt. Peppers», «Hello Goodbye», «Penny Lane», «Here Comes the Sun», «Come Together». Si tratta di canzoni che per l’originalità delle invenzioni melodiche e strumentali hanno aperto nuove vie alla musica pop-rock, proponendo contaminazioni con la world music (con la musica indiana, per esempio, che proprio grazie a Beatles conosce una diffusione planetaria), la musica sinfonica, l’elettronica.
Un debutto, dunque, in grande stile per la sezione «Musicalmente» di «Luganoinscena», che, durante l'anno, delizierà il pubblico con eventi come «Piano Twelve», un concerto da Mozart a Sting con un’orchestra di dodici pianoforti a coda, o come «Afro-Blues», performance del grande musicista africano Baba Sissoko, o come ancora l'esibizione di Emir Kosturica e della sua «No Smoking Orchestra» e una curiosa rivisitazione del «Don Giovanni» di Mozart.

Didascalie delle immagini
[figg. 1, 2, 3] Immagini promozionali del  concerto-spettacolo «Beatles – The Return»

Informazioni utili 
«Beatles – The Return». Palazzo dei Congressi, piazza Indipendenza, 4 - Lugano (Svizzera). Ingresso:  da ChF 57,60 a ChF 35,20 (prezzi disponibili su TicketCorner.ch). Informazioni: Dicastero Attività culturali, viale S. Franscini, 9 - Lugano, tel. +41(0)58.8667280 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 16.00), Prevendita: www.luganoinscena.com, www.ticketcorner.ch o presso tutti i punti vendita Ticketcorner (Manor, La Posta, Stazioni FFS). Quando: sabato 13 ottobre 2012, ore 20.30.

venerdì 28 settembre 2012

Vicenza ritrova uno dei suoi simboli: la Basilica Palladiana

Vicenza ritrova la sua Basilica Palladiana. Sabato 6 ottobre riaprirà, infatti, al pubblico, dopo cinque anni di restauro, l’elegante edificio che si affaccia su piazza dei Signori, capolavoro dell'architettura pubblica di Andrea Palladio, inserita dall’Unesco tra i beni patrimonio dell’Umanità.
La campagna di riqualificazione, promossa dal Comune e finanziata quasi integralmente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (21milioni di euro il costo dell’intera operazione), non si è limitata a riportare a nuova luce la livrea esterna dell'edificio, ovvero quel meraviglioso rivestimento in pietra bianca inventato dall’architetto padovano per dare nuova veste al medievale Palazzo della Ragione, ma ha anche coinvolto le strutture preesistenti all’«invenzione» palladiana, liberandole dagli effetti dei numerosi interventi succedutesi nei secoli.
I lavori, coordinati dal professor Eugenio Vassallo dell'Università di Venezia, hanno coinvolto tutto lo storico complesso, compreso il tetto ricostruito com'era in origine, con strutture lignee appoggiate sui possenti muri in mattoni. Questi, ripuliti hanno ritrovato i colori caldi che secoli di polvere avevano offuscato e, con i legni del meraviglioso tetto-soffitto offrono un colpo d'occhio davvero suggestivo. La riqualificazione della copertura ha permesso anche di liberare la struttura dall’intervento conservativo del 1948, quello realizzato all'indomani della secondo conflitto mondiale, quando il celeberrimo tetto a carena di nave rovesciata, ricoperto da lastre di rame, disintegrato dalla caduta di una bomba venne ricostruito ricorrendo non al legno, com'era in origine, ma al cemento armato.
Il complesso intervento di restauro e pulitura consente, ora, di fruire dell'edificio secondo le norme e le necessità contemporanee, impiantistica compresa, a partire dalla climatizzazione prima inesistente e dall'illuminazione interna ed esterna, entrambe studiate secondo criteri innovativi di valorizzazione dell'edificio.
Per l'illuminazione esterna (un impianto di illuminotecnica a basso impatto ambientale, donato alla città dal gruppo Gemmo che ne ha curato progettazione e realizzazione) è stato scelto un lieve «chiaro di luna», che dona una immagine fiabesca allo straordinario edificio palladiano.
Ascensori (per l’accesso delle persone disabili e non) e nuove scale consentono, inoltre, di godere di tutte le porzioni dell'edificio, compreso l'elegante loggiato che circonda il Palazzo della Ragione e la terrazza che sovrasta la struttura palladiana a livello del tetto in rame e dalla quale si gode una superba vista sulla città e sui colli che la circondano.
Gli spazi sono stati rivisitati anche per accogliere mostre temporanee. Ecco così che, in un cortile interno, sono state ricavati servizi indispensabili per l’accoglienza dei visitatori, dai bagni al guardaroba, dal book-shop alla biglietteria e a un punto accoglienza.
Ad inaugurare la stagione espositiva della Basilica Palladiana, edificio simbolo della città di Vincenza, sarà la mostra «Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure», curata da Marco Goldin. Una novantina di quadri, esposti non in ordine cronologico ma in uno stimolante gioco di assonanze, ripercorreranno la storia dell’arte del ritratto, offrendo al visitatore un lungo e stimolante percorso che dal senso di perfezione delle forme di epoca rinascimentale giunge fino alla rottura di quella stessa forma, con la ricerca cubista novecentesca. Botticelli, Mantegna, Raffaello, Tiziano, Veronese, Dürer, Rubens, Caravaggio, Rembrandt, Velázquez, Van Gogh, Renoir, Gauguin, Cézanne, Picasso, Matisse, Modigliani e Bacon sono solo alcuni degli artisti che comporranno questo viaggio tra vita quotidiana e celebrazione di sé nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e rappresentazione della propria immagine negli autoritratti. Un viaggio che è destinato, quest’autunno, a far diventare Vincenza una delle mete più frequentate dagli amanti dell’arte.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Basilica Palladiana di Vicenza; [fig. 2] Raffaello, «Ritratto di Pietro Bembo», 1504-1506 circa olio su tavola, cm 54 × 39 Budapest, Szépmuvészeti Muzeum - Museum of Fine Arts; [fig. 3] Pablo Picasso, «L’italiana», 1917 olio su tela, cm 149 x 101.5 Zürich, Stiftung Sammlung E.G. Bührle

Informazioni utili 
 Basilica Palladiana, piazza Dei Signori – Vicenza. Informazioni: tel. 0444.222114. Sito web: www.museicivicivicenza.it. Da sabato 6 ottobre 2012.

«Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure». Basilica Palladiana, piazza dei Signori - Vicenza. Orari: lunedì-giovedì, ore 9.00-19.00; venerdì-domenica, ore 9.00-20.00, sabato, ore 9.00-21.00. Biglietti: privati con prenotazione intero € 13,00, ridotto € 10,00, ridotto minorenni € 7,00; privati senza prenotazione intero € 12,00, ridotto € 9,00, ridotto minorenni € 6,00;gruppi intero € 10,00, ridotto € 7,00. Catalogo: edizioni Linea d'ombra. Informazioni: tel. +39.0422.429999 o biglietto@lineadombra.it. Dal 6 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013. 

mercoledì 26 settembre 2012

«Fotoleggendo»: immagini del mondo, immagini dal mondo

Mostre, proiezioni, letture portfolio, presentazioni editoriali, premi, incontri con gli autori, workshop e laboratori fotografici anche per i più piccoli: offre una visione a 360 gradi della fotografia italiana e internazionale l’ottava edizione di «Fotoleggendo», manifestazione organizzata e prodotta da Officine fotografiche, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Lazio, della Provincia di Roma e di Roma Capitale.
Una figura astratta ispirata alle macchie di inchiostro di Hermann Rorschach, per l’ideazione grafica di Daniele Zendroni, farà da immagine guida tra le varie location (una decina in tutto) scelte come scenario di questa edizione della rassegna capitolina, diretta per la prima volta da Tiziana Faraoni, responsabile photoeditor del settimanale «L’Espresso», con il sostegno di un comitato scientifico composto da Emilio D’Itri, Marco Pinna, Alberto Placidoli, Marina Rivera e Maurizio Valdarnini.
Prima tappa del festival, che animerà l’inizio autunno capitolino con una riflessione sul valore della fotografia, ora testimonianza cronachistica ora espressione puramente estetica ed emotiva, sarà il Museo di Roma in Trastevere, dove Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi poeti del bianco e nero, presenterà, fino a domenica 11 novembre, la mostra «L’Aquila prima e dopo», a cura di Alessandra Mauro e Suleima Autore: una sessantina di immagini, realizzate nel 1995 e in seguito al sisma del 6 aprile 2009, raccontano di una città ancora ferita, dove strade brulicanti di persone e suoni hanno lasciato il posto alla distruzione, al silenzio.
E’, invece, una riflessione sui problemi che affliggono la società americana, dall’Aids all’abuso di droghe, quello che propone «The Julie project», mostra dell’artista californiana Darcy Padilla, nata in collaborazione con il Festival della fotografia etica di Lodi, che, da venerdì 28 settembre a venerdì 2 novembre, raccoglierà negli spazi 10b Photography gallery una cinquantina di scatti in bianco e nero.
I vernissage di «Fotoleggendo» proseguiranno nella giornata di giovedì 4 ottobre, presso Officine fotografiche, con l’inaugurazione dell’esposizione «Brooklyn Buzz» di Alessandro Cosmelli e Gaia Light, ritratto vivace del più popoloso dei cinque boroughs della città di New York, attraverso il finestrino di un bus. Mentre venerdì 5 ottobre ci si sposterà all’Isa – Istituto superiore antincendi, vero e proprio cuore pulsante dell’intera manifestazione romana, per l’anteprima italiana della mostra «Urban Quilombo» di Sebastian Liste, vincitore del prestigioso riconoscimento «City Of Perpignan Remi Ochlik Award», al festival internazionale di fotogiornalismo «Visa Pour L’Image 2012», dove ha presentato un progetto sulla Galpao da Araujo Barreto, una fabbrica di cioccolato dismessa in Brasile che ha dato un tetto a 130 famiglie senza casa.
All’Isa sarà possibile vedere anche «Lashkars», fotoreportage di Massimo Berruti in Pakistan, nella valle di Swat, dove è ripresa l’antica tradizione delle milizie di auto-difesa, che reprimono gli attentati e il rischio di infiltrazione dei ribelli. Saranno, poi, esposti anche i progetti di Riccardo Venturi sulla rivolta libica, di Matteo Bastianelli sulla vita in Bosnia e del giornalista Gigi Riva su Sarajevo sotto le bombe e il tiro dei cecchini. Nicola Lo Calzo proporrà, invece, una riflessione sul valore della diversità e dell’accettazione del proprio essere attraverso «Morgante», galleria di ritratti sull’universo dei nani fotografati nella loro vita privata, in casa, al lavoro, in strada.
Massimo Siragusa regalerà al pubblico un viaggio tra le bellezze della Roma monumentale e della sua Sicilia; Irina Werning metterà in mostra il suo progetto «Back to the future», una raccolta di dittici che riesumano gli stessi luoghi, abiti ed espressioni di diversi soggetti realizzati a distanza di tempo.
Con Paola Fiorini e Beatrice Mancini si farà, invece, una riflessione sociologica sugli italiani che scelgono il camper per le proprie vacanze; con Federico Ciamei sul rapporto tra la terza età e le chat e i siti di appuntamenti. Chiuderanno il percorso espositivo all’Isa -dove si terranno anche le letture del portfolio, le assegnazioni dei premi «FotoLeggendo», «Giovanni Tabò» e «Échange Boutographies» e presentazioni di novità editoriali- i lavori fotografici di Alexandra Serrano, Daniele Cinciripini, Luca Giocosa e il progetto sperimentale «Spazio OF».
Sabato 6 e domenica 7 ottobre, lo spazio espositivo di via del Commercio aprirà le porte anche a una nuova sezione del festival, quella dedicata alla visione di Inmotion, video reportage e documentari d’autore, per la curatela di Emiliano Mancuso e Luca Ferrari, che permetterà di vedere lavori di autori rappresentati da prestigiose agenzie come VU, Panos Pictures, LUZphoto, Contrasto, Prospekt Photographers, TerraProject, Rat Creatives.
Ci si sposterà, quindi, a Label201, dove da venerdì 12 ottobre saranno in mostra ritratti dei fratelli Marvellini, databili nei decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Mentre il giorno successivo si aprirà, all’Isfci – Istituto superiore di fotografia e comunicazione, la mostra «Middle East Report», un progetto a quattro mani di Luca Sola e di Alessio Romenzi che racconta l’Egitto e la Siria di oggi.
Nella stessa giornata, alla Fondazione Pastificio Cerere Marco Longari/AFP photo, si terrà la vernice della mostra «Theaters of war», un’ampia selezione di immagini, a cura di Carla Rak, che ripercorre momenti significativi delle proteste e dei conflitti che hanno caratterizzato l’inizio di questo XXI secolo. Mentre domenica 14 ottobre verrà inaugurata, all’«AngeloMaiAltrove», l’esposizione «Shots: An American Photographer’s Journal, 1967-72» di David Fenton, fotografo che immortalò la contestazione americana a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, ritraendo personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dei giorni nostri come John Lennon & Yoko Ono, Allen Ginsberg, Janis Joplin, Muhammad Ali e Black Panthers.
«Fotoleggendo» farà, quindi, tappa, nella giornata di lunedì 15 ottobre, alla s.t. foto libreria galleria, dove verrà esposta la rassegna «The Arab Revolt», una serie di istantanee in bianco e nero di Giorgio Di Noto, per la curatela di Fabio Severo, che mostrano scene tratte dai video girati nelle strade e sui campi di battaglia di Tunisia, Libia ed Egitto.
Mercoledì 17 ottobre i riflettori saranno puntati su Giulio Di Sturco, che, alla Gallery caffè di piazza Santa Cecilia, presenterà il suo viaggio alla scoperta di «Aerotropolis», una nuova piattaforma urbana in cui gli aeroporti rappresentano il nucleo centrale intorno ai quali si sviluppa il resto della città, crocevia di merci e di persone. Le inaugurazioni si concluderanno sabato 20 ottobre, il giorno successivo alla visione del documentario «The Cambodian Room - Situations with Antoine D'Agata» di Tommaso Lusena e Giuseppe Schillaci, per i tipi delle edizioni Contrasto: alla WSP Photography andrà in scena l’anteprima di «Anonymous», mostra a cura di Elisabetta Bini, Mariella Boccadoro e di Alessandra Quadri, che raccoglie foto di «dilettanti moderni» trovate per caso in un mercatino di Roma o in soffitte polverose, che documentano la realtà quotidiana e che testimoniano ciò che eravamo.
Tra gli appuntamenti in programma vanno, infine, segnalati la serata con i Rat Creatives (giovedì 25 ottobre), uno studio specializzato nel campo dell’audiovisivo particolarmente attento all’estetica contemporanea e alle nuove tendenze dell’arte e dei nuovi media, e gli incontri su fotografia e diritto con Massimo Stefanutti (venerdì 26 e sabato 27 ottobre). Un programma, dunque, sfaccettato quello di «Fotoleggendo», un palcoscenico per autori emergenti e fotografi pluripremiati, ma anche un invito per i visitatori a riflettere sul mondo che ci circonda, un mondo spesso fatto anche di scatti, che, parafrasando Isabel Allende in «Ritratto in seppia», ci rivelano «segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono».

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Ideazione grafica di Daniele Zendroni per l'ottava edizione di «Fotoleggendo»; [fig. 2] Un'immagine esposta nella mostra «L’Aquila prima e dopo» di Gianni Berengo Gardin al Museo di Roma in Trastevere; [fig. 3] Un'immagine esposta nella mostra «Brooklyn Buzz» di Alessandro Cosmelli e Gaia Light, alle Officine fotografiche di Roma; [fig. 4]  Un'immagine esposta nella mostra «Lashkars», fotoreportage di Massimo Berruti in Pakistan all'Isa di Roma; [fig. 5] n'immagine esposta nella mostra «Back to the future» di  Irina Werning all'Isa di Roma; [fig. 6] Un'immagine della mostra sui Marvellini al Label201 di Roma; [fig. 7] Un'immagine della mostra «Shots: An American Photographer’s Journal, 1967-72» di David Fenton, all'«AngeloMaiAltrove» di Roma.

Informazioni utili 
«Fotoleggendo 2012» - VIII edizione. Eventi ed inaugurazione di mostre in programma dal 26 settembre al 27 ottobre 2012 Informazioni: Officine fotografiche, via Libetta, 1 - Roma, tel. 06.5125019. Web Site: www.fotoleggendo.it.

lunedì 24 settembre 2012

«Move off», Singapore e Siena: due culture unite dalla danza

Singapore e Siena: due culture in dialogo a passo di danza. E’, infatti, un ambizioso progetto internazionale di collaborazione artistica tra la compagnia italiana «Motus», diretta da Simona Cieri, e l’«Odyssey Dance Theatre», presieduto dal coreografo Danny Tan, la punta di diamante di «Move off», rassegna autunnale di danza contemporanea in programma dal 29 settembre al 3 ottobre, nell’ambito del «SienaFestival», manifestazione interdisciplinare che sta portando nella città del Palio artisti come Elio e le storie tese, l’attore Paolo Rossi, il clavicembalista Frédérick Haas, l’austriaca Christina Pluhar con la sua musica antica, il regista Danio Manfredini e molti altri protagonisti del mondo del teatro, della fotografia e del cinema.
L’intenso programma dedicato alla danza prenderà avvio sabato 29 settembre, alle ore 11.30, con un incontro pubblico, presso il Palazzo della Provincia di Siena, nel quale verrà presentata, attraverso proiezioni video, il lavoro, ormai più che decennale, della compagnia asiatica «Odyssey Dance Theatre». Lunedì 1° ottobre, alle ore 19.00, si terrà, invece, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Siena, la prima nazionale, ad ingresso gratuito, dello spettacolo «Hi Heaven!», riflessione circa il continuo interrogarsi di ciascun uomo su ciò che conta nella vita.
A seguire, martedì 2 ottobre, alle ore 21.30, il teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga ospiterà, sempre ad ingresso libero, lo spettacolo «Hi Heaven! & Art of Faking» della compagnia «Odyssey Dance Theatre» e la prima nazionale della coreografia «Hope» di «Motus», lavoro firmato da Simona e Rosanna Cieri, su musiche di Daniele Sepe, che ha recentemente debuttato a Singapore.
La collaborazione tra le due compagnie di danza prevede anche un workshop per danzatori, tenuto dal coreografo Danny Tan, che si svolgerà mercoledì 3 ottobre, dalle ore 14 alle ore 16, presso il Centro internazionale d’arte di Siena.
Il ricco cartellone di appuntamenti sulle punte promosso nell’ambito del «SienaFestival» non finisce, però, qui. Venerdì 5 ottobre, alle ore 21.30, si terrà, negli spazi del teatro dei Rozzi, la prima regionale dello spettacolo «Il sacro della primavera» (ingresso: € 10,00/€ 7,00), una produzione di Balletto Civile/Fondazione Teatro Due, ispirata al celebre «Sacre» di Igor Stravinskij, per l’ideazione e la regia di Michela Lucenti e con incursioni musicali di Maurizio Camilli, che si è aggiudicato il premio Roma Danza 2011.
Non mancherà, poi, una tavola rotonda, sempre nella giornata di venerdì 5 ottobre, alle ore 18.15, presso l’Enoteca italiana: «Arte e danza a 15 gradi» (ingresso: € 5,00). Si tratta, dichiarano gli organizzatori, di un aperitivo con dichiarazioni sulla danza, al quale interverranno Rodolfo Sacchettini, critico teatrale, Alberto Salvadori, docente dell’Università di Torino, e Alessandro Pontremoli, direttore del museo Marino Marini di Firenze. L’iniziativa, realizzata con la collaborazione della Fondazione Toscana Spettacolo, prevede anche interventi danzati del centro artistico «Il grattacielo», del «Cab008» e dell’associazione culturale «QualiBò». Una finestra, questa, sulla giovane coreografia italiana, intitolata «Anticorpi XPLO», che arricchisce il nuovissimo «SienaFestival», nato dalla sinergia tra enti organizzatori di rassegne ben radicate sul territorio come «Voci di Fonte», «Contemporaneamente Barocco» e «TeatrInScatola», a dimostrazione che, in tempi di crisi economica, «l’unione fa la forza» non è solo un modo di dire.

Per saperne di più 
www.sienafestival.it 
www.motusdanza.it 

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Una coreografia dell’«Odyssey Dance Theatre» di Singapore; fig. 2] Una scena dello spettacolo «Hope» della compagnia senese «Motus» 
[Le foto sono state messe a disposizione da Natascia Maesi - Giornalismo & Comunicazione] 

Informazioni utili 
Per informazioni sulla collaborazione tra l’«Odyssey Dance Theatre» Motus e «Motus» è possibile contattare Motus Promozione (piazzetta Perucatti, 5 – Siena) al numero 0577.286980 o all’indirizzo e-mail promozionemotus@yahoo.it
Per informazioni sul «SienaFestival» è possibile contattare l’indirizzo e-mail info@sienafestival.it
Per le prenotazioni degli spettacoli: tel. 392.8319892 (orario: ore 9.00-12.00 e ore 15.00-19.00).

sabato 22 settembre 2012

«Fenice Nine Arts International Festival», quando le arti si mettono in dialogo

E’ l’idea della trasformazione come motore della ricerca artistica e come capacità di traghettare un’emozione in maniera sinestetica il tema che fa da filo rosso alla settima edizione di «Fenice Nine Arts International Festival», manifestazione che, fino al prossimo maggio, animerà piazze e teatri di Poggibonsi con eventi di danza, letteratura, arti figurative e teatro.
A inaugurare la ricca kermesse, realizzata dall’Amministrazione comunale di Poggibonsi, insieme con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con Vernice progetti culturali srl, sarà «Ballo Pubblico Outdoor», una rassegna di danza contemporanea, ideata da Francesca Lettieri, che, per il terzo anno consecutivo, porterà nella città toscana alcune tra le più affermate compagnie di balletto italiane e internazionali. Incontri, seminari, rassegne di video-danza e interventi coreografici in diversi luoghi della città animeranno il mese di settembre. Tra gli ospiti che scalderanno l’inizio autunno di Poggibonsi ci saranno, per esempio, Paola Vezzosi con la sua ballata «Santissima dei naufragati» (sabato 22 settembre, ore 17.10 – piazza Savonarola), gli italiani Adarte con la performance «Svanisco» (sabato 22 settembre, ore 18.00 e domenica 23 settembre, ore 18.40 – piazza Nagy), il Grupo Tapias con «Solo» del coreografo Rami Levi (domenica 23 settembre, ore 18.15- piazza Nagy) e la compagnia «La Macana» con «Ven» (sabato 22 settembre, ore 18.30 – piazza Nagy e domenica 23 settembre, ore 17.15 – piazza Rosselli), senza dimenticare il dance jay-set con Lucille dj (domenica 23 settembre, dalle ore 19.30 – piazza Rosselli e Politeama Cafè).
Cuore pulsante del settore danza di questa edizione di «Fenice Nine Arts International Festival», che ha preso il via nei giorni scorsi, sarà il progetto «Mex in Dance», nato dalla collaborazione tra i festival europei «Dies De Dansa» di Barcellona, «Ballo Pubblico» di Poggibonsi, «Interferenze» di Teramo e «Dantza Hirian» dei Paesi Baschi, con il «Festival Subterráneo de las Artes Escénicas». Tra le compagnie messicane chiamate a sperimentare, su differenti palcoscenici di Poggibonsi, le relazioni tra il linguaggio del corpo, lo spazio architettonico che lo ospita e il pubblico ci saranno la compagnia «Moving Borders» con la coreografia «Nosostros» di Jaciel Neri (sabato 22 settembre, ore 17.30 – piazza Rosselli e domenica 23 settembre, ore 19.00 – piazza Nagy) e gli «aThOsgarAbaThOs» con lo spettacolo per bambini «Alicia…Alicia» (sabato 22 settembre, ore 16.45 – piazza Nagy).
La danza passerà, quindi, il testimone al fumetto. Da sabato 6 ottobre la trasformazione diventerà, infatti, sperimentazione disegnata con un omaggio a Jean Giraud, universalmente conosciuto come Moebius, maestro del fumetto scomparso lo scorso 10 marzo. Una mostra, curata da Claudio Curcio, offrirà la presentazione in anteprima assoluta delle tavole di uno dei ultimi lavori del disegnatore francese: «Inside Moebius». Insieme alle immagini del libro, pubblicato per la prima volta in Italia, saranno esposte, fino a domenica 4 novembre negli spazi del cinema teatro Politeama, alcune illustrazioni significative della sua enorme carriera artistica, insieme ad alcune foto e interviste video, perlopiù inedite e originali, in particolare foto e testimonianze video della presenza di Moebius a Fenice 2008, in un memorabile incontro con Alejandro Jodorowsky.
Da domenica 4 novembre, «Fenice Nine Arts International Festival» metterà, quindi, l’accento su quelle transizioni che avvengono quando la parole scritte diventano parole lette ad alta voce o recitate. Dall’inchiostro alla voce è, infatti, il tema protagonista della quinta edizione della rassegna «Le Parole, i Giorni», a cura di Dario Ceccherini.
Sotto il significativo titolo «Scripta Volant» saranno riuniti incontri, reading e conferenze, oltre ad un omaggio a Susi Cecchi D’Amico, che vedranno protagonisti, tra gli altri, Alessandro Bergonzoni, Stefano Bartezzaghi, Alessandro Fo, Vanni Santoni, Fabio Genovesi e Francesco Recami.
Le parole ritorneranno, quindi, ad essere protagoniste con la rassegna «Scaffali d’autore», in programma fino a maggio 2013, un viaggio che si rivelerà molto particolare e che vuole essere di buon augurio in attesa dell’apertura della nuova biblioteca comunale. Alcune personalità del mondo della cultura e delle arti quali Giorgio Giorello, Tanino Liberatore, Gustavo Zagrebelsky e Stefano Bollani saranno invitati a raccontare al pubblico i libri della loro vita. 

Didascalie delle immagini
[fig. 1]Una scena della ballata «Santissima dei naufragati» con Paola Vezzosi. Foto: Simone Falteri; [fig. 2] Uno scena dello spettacolo per bambini «Alicia…Alicia» con la compagnia «aThOsgarAbaThOs»; [fig. 3] Una scena della performance Solo» del coreografo Rami Levi, che vedrà in scena il Grupo Tapias; [fig. 4] Alessandro Bergonzoni sarà tra i protagonisti della rassegna letteraria «Le Parole, i Giorni», a cura di Dario Ceccherini. 

Informazioni utili 

«Fenice Nine Arts International Festival». Spettacoli, appuntamenti e workshop a ingresso gratuito (er alcuni luoghi potrebbe essere limitato l’accesso in rapporto all’effettiva capienza). Info point (orario di apertura: ore 16.00-20.00): teatro Politeama, piazza Rosselli, 6 – Poggibonsi (Siena) - tel. 0577.985697. Infoline festival: tel. 0577.226406 o 333.1780432. Fino a maggio 2013.

lunedì 17 settembre 2012

Una mostra, un convegno e…: Ferrara ricorda Antonioni. A cent’anni dalla nascita

Ferrara celebra uno dei suoi concittadini più illustri. A partire dal 29 settembre la città emiliana rende omaggio a Michelangelo Antonioni (29 settembre 1912 - 30 luglio 2007), uno dei padri della modernità cinematografica.
Testimone tra i più lucidi del Novecento, il regista ferrarese ha sondato l'animo umano con sguardo innovatore, radiografando le inquietudini del mondo contemporaneo. La sua opera, la cui attualità è oggi più forte che mai, ha superato i confini della settima arte, esercitando un notevole ascendente in diversi ambiti culturali: dalla pittura al teatro, dalla fotografia alla musica.
In occasione del centenario dalla nascita dell’artista, Ferrara propone un articolato calendario di iniziative, che culminerà nella grande mostra «Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti», in programma la prossima primavera negli scenografici spazi di Palazzo dei Diamanti.
Le manifestazioni inizieranno nella mattinata di sabato 29 settembre, giorno del compleanno di Michelangelo Antonioni, con la scopertura di una targa in via San Maurelio 10, sul prospetto della casa dove il regista abitò dal 1918 al 1929. Nella stessa giornata si svolgerà la cerimonia di intitolazione al cineasta del piazzale antistante il conservatorio musicale «Frescobaldi».
Ci si sposterà, quindi, alla Galleria d’arte moderna e contemporanea, dove Ferrara Arte e il quadrimestrale «Rifrazioni. Dal cinema all'oltre» proporranno «Antonioni Zoom», un evento che prende le mosse dall'omonimo dossier dedicato al regista, contenuto nel numero dieci della rivista (settembre 2012). A partire da questo speciale, nel quale pensatori e artisti hanno ‘zoomato’ sull’opera del regista a partire dalla prospettiva del proprio fare creativo, si articolerà un’insolita tavola rotonda che vedrà la partecipazione della compagnia teatrale Fanny & Alexander, della coreografa Simona Bertozzi, dell'autore e regista Carlo di Carlo, dell'autrice di libri per bambini Federica Iacobelli, della scrittrice e documentarista Maria Pace Ottieri e del musicista Alfonso Santimone. Al termine dell’incontro, si sposteranno al cinema Apollo, in piazza Carbone, dove si terrà la proiezione, a ingresso gratuito, del film «L'eclisse».
Il cinema Apollo farà da scenario anche alla proiezione della copia personale di Michelangelo Antonioni del film «Professione: Reporter» (1975), uno dei capolavori della sua maturità del regista. Ad introdurre la serata, che anticiperà la rassegna cinematografica completa dei film del maestro, in programma dal 10 ottobre al 12 dicembre 2012 presso il cinema Boldini (via Previati 18, ingresso gratuito), sarà Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque française e curatore della mostra «Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti».
Alla rassegna filmica seguirà un convegno internazionale di studi, promosso dall’Ateneo ferrarese, che nelle giornate dall’11 al 13 dicembre vedrà in città tutti i più importanti studiosi di storia del cinema.
A chiudere la programmazione sarà una mostra al Palazzo dei Diamanti, realizzata da Ferrara Arte e dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea, con la collaborazione della Cineteca di Bologna. La rassegna, la prima dedicata al cineasta emiliano, ripercorrerà la sua parabola creativa alla luce del suo rapporto con le arti figurative, con le quali il regista strinse un intenso e fecondo rapporto. In un allestimento di grande fascino, il prezioso patrimonio di opere, oggetti e documenti relativi alla vita e al lavoro di Michelangelo Antonioni (oggi di proprietà del Comune di Ferrara) verrà accostato a opere di grandi artisti del Novecento, come Rothko, Pollock, De Chirico, Morandi, Burri e Vedova, offrendo un inedito e suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia. Ad emergere con forza sarà il ritratto a tuttotondo di uno dei massimi artisti del secolo scorso, una testimonianza viva della sua forza creativa e dell'intramontabile attualità della sua poetica che, come ha scritto Martin Scorsese, ha offerto al «cinema possibilità sorprendentemente illimitate».

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Antonioni sul set di «Zabriskie Point» © foto Bruce Davidson / Magnum Photos / Contrasto; [fig. 2] Alain Delon e Monica Vitti nel film «L’eclisse» di Michelangelo Antonioni, 1962; [fig. 3] Kim Rossi Stuart nel film «Al di là delle nuvole» di Michelangelo Antonioni, 1995

venerdì 14 settembre 2012

Anversa, la «Pietà» di Michelangelo secondo Jan Fabre

E’ una meditazione su temi universali quali vita, morte, metamorfosi e pensiero ciò che l’eclettico artista, regista, coreografo e scenografo belga Jan Fabre (Anversa, 1958) propone con il progetto espositivo «Pietas», curato da Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Gamec di Bergamo, e da Katerina Koskina, presidente dello State Museum of Contemporary Art di Salonicco.
L’esposizione, presentata in anteprima all’ultima Biennale d’arte di Venezia (giugno-novembre 2011), nella scenografica navata della Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, è attualmente ospitata nella città natale dell’artista fiammingo, Anversa, presso gli spazi del Parkloods al Park Spoor Noord, un parco urbano, con campi sportivi, piste ciclabili e spazi per mostre e spettacoli teatrali, costruito sul sito di un vecchio deposito ferroviario.
Cinque grandi sculture in marmo puro e in marmo statuario di Carrara compongono l’installazione, resa nota per la discussa opera «Sogno compassionevole (Pietà V)», singolare rivisitazione, in scala 1:1, della «Pietà» michelangiolesca, nella quale la Madonna è uno scheletro, con un teschio al posto del volto, e dove il Cristo morto presenta le fattezze dell’artista, vestito in abito da sera, a piedi nudi e ricoperto da simboli del suo immaginario creativo quali lumache, scarabei, farfalle e larve, mentre con la mano sinistra regge un cervello, riprodotto nei minimi dettagli anatomici.
La scultura, per la quale si è parlato anche di blasfemia, non intende, in realtà, essere irriverente nei confronti della fede cattolica, ma vuole piuttosto invitare a una riflessione sul dolore, legittimo, di una madre che vuole sacrificarsi al posto del figlio e sul fatto che la sofferenza per una perdita è più in chi rimane che in chi viene a mancare.
Quest’opera, di straordinaria raffinatezza estetica e di grande potenza scenica, chiude un percorso espositivo di rigorosa geometria prospettica e di coinvolgente atmosfera mistica, scandito da quattro cervelli giganteschi, sormontati da croci, trafitti da chiodi, popolati da alberi bonsai e da animali (quattro tartarughe, una lumaca e un ragno). «Strumenti di terrorismo poetica (Pietà I)», «Tomba vivente (Poetà II)», «Fontana della vita imitante la forma e lo stile della miniatura (Pietà III)» e «Ascesa delle pietre oracolari (Pietà IV)», i titoli dei lavori.
Queste sculture, realizzate con la precisione maniacale tipica dell’antica scuola fiamminga, sono collocate, insieme con «Sogno compassionevole (Pietà V)», sopra una grande base riflettente, in lamina dorata, alla quale si accede solo dopo aver calzato delle pantofole di feltro, come avviene in un tempio buddista o induista, a sottolineare la sacralità del percorso. Ogni cervello simboleggia il paganesimo, le religioni universali e l’idea di empatia.
Gusci di scarabeo, animale simbolo della rinascita secondo gli antichi egizi, completano l’installazione, che stabilisce un palpabile contatto tra visibile e invisibile, tra corpo fisico e spirito, tra sacro e profano.

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Jan Fabre, «Sogno compassionevole (Pietà V)», particolare, 2011, 190 x 195 x 110 cm Base 270 x 40 x 180 cm, Marmo bianco di Carrara, Courtesy: Angelos - Jan Fabre, Photo: Pat Verbruggen, Copyright: Angelos; [fig. 2] Jan Fabre, «Tomba vivente (Poetà II)», particolare, 2011, 128 x 180 x 105 cm Base 150 x 40 x 150, Pure white marble, Courtesy Angelos - Jan Fabre, Photo: Pat Verbruggen, Copyright: Angelos.  

 Informazioni utili 

«Jan Fabre. Pietas». Parkloods, Park Spoor Noord, Damplein 31-37 - Anversa (Belgio). Orari: martedì-domenica, ore 10.00-18.00, chiuso il lunedì 2 sabato 15 settembre 2012. Ingresso: intero € 8,00 anziani e gruppi € 6,00, ragazzi dai 12 ai 26 anni € 1,00, gratuito bambini fino ai 12 anni. Catalogo: disponibile in mostra (in lingua inglese e olandese, € 25,00). Informazioni: In Italia - Gamec di Bergamo, tel. 035.270272. Sito web: www.antwerpen.be/musea. Fino al 23 settembre 2012.

domenica 5 agosto 2012

Da Rembrandt a Marilyn Monroe, per un’estate a tutta arte

Le abitudini degli italiani stanno cambiando. L’estate non scatena più la fuga generale dai grandi centri urbani e sono molte le persone che, alle spiagge assolate e al refrigerio delle montagne, preferiscono le città d’arte. Sono, poi, tanti anche quelli che, complice la vacanza e i viaggi, decidono di regalarsi qualche ora di serenità e di bellezza nella quiete di un museo, lontano dal vicino d’ombrellone un po’ troppo rumoroso o perché stanchi delle camminate tra la natura incontaminata. Ecco così che, da Roma a Milano, passando per Firenze e Bologna, sono molte le mostre che rimarranno aperte anche il giorno di ferragosto; mentre le località di vacanza, da Bordighera ad Agrigento, in un intreccio di luoghi grandi e piccoli, non stanno a guardare, ma promuovono eventi capaci di attirare i turisti.

Da Trieste a Bari: mostre per globe-trotter dell’arte
Ai globe-trotter dell’arte e della cultura è, per esempio, dedicata la mostra «Viaggio in Italia. Capolavori dai musei del mondo», un progetto espositivo promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali e patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia, che, fino ad ottobre, permetterà di percorrere il litorale adriatico alla scoperta dei tesori della Fondazione Bemberg di Tolosa, al cui interno sono conservate opere, tra gli altri, di Paul Signac, Pierre Bonnard, Henri Matisse, Lucas Cranach Il Vecchio e Pieter Brueghel il Giovane. Tre i luoghi coinvolti nell’iniziativa, alla sua prima edizione: il Castello normanno-svevo di Bari, che ospiterà la mostra «Dopo l’Impressionismo. Il nuovo sguardo sulla natura in tre opere di Bonnard, Signac e Matisse», la Rocca di Gradara, dove si terrà la rassegna «Quell’universo particolarissimo: il fascino dell’arte fiamminga in cinque capolavori» (nella quale sarà, tra l’altro, possibile vedere una «Madonna con Bambino» di Rogier Van der Weyden e un «San Girolamo» di Joachim Patinir), e il Museo storico del Castello di Miramare, a Trieste, che aprirà le porte all’esposizione «Sì dolce è il tormento: l’amore in tre capolavori di Lucas Cranach il Vecchio».
Sempre al Castello di Miramare, ma negli spazi delle Scuderie, sarà allestita per tutta estate la mostra «Rembrandt. Incidere la luce. I capolavori della grafica», a cura di Laura Aldovini, che presenta una quarantina di opere, provenienti dalla collezione Malaspina, conservata presso i Musei civici di Pavia, tra le quali l’«Autoritratto alla finestra» (1648), «Il Faust» (1652 ca.) e le celeberrime scene sacre «La morte della Vergine» (1639) o «La stampa dei cento fiorini» (1649 ca.).
Altro progetto diffuso sul territorio è quello dedicato a Luca Signorelli, «ingegno et spirto pelegrino» (come lo definì Giovanni Santi, il padre di Raffaello) al quale rende omaggio l’Umbria con una mostra in tre sedi -a Perugia, Orvieto e Città della Pieve-, che riunisce una sessantina di opere del maestro cortonese e di Piero della Francesca, il Verrocchio e Bartolomeo della Gatta, artisti ai quali la storiografia ha sempre guardato come punti di riferimento per questo pittore, il cui vertice è stato raggiunto con la Cappella di San Brinzio, nel Duomo di Orvieto, raffigurante la fine del mondo e l’avvento dell’Anticristo, secondo una linea di pensiero ascrivibile a Marsilio Ficino. Tra le opere esposte in questo interessante progetto espositivo, curato da Fabio De Chirico, Vittoria Garibaldi, Tom Henry e Francesco Federico Mancini, al cui interno sono previsti anche itinerari a Morra e Umbertide, si segnalano: una delicata «Sacra famiglia» (1485-1488) della Galleria degli Uffizi, una «Vergine con Bambino» (1505-1507) del Metropolitan Museum di New York, una raffinata «Annunciazione» (1490-1491) della Pinacoteca civica di Volterra e l’olio «San Giorgio e il drago» (1494-1502) del museo Rijksmuseum di Amsterdam, oltre alla celebre «Madonna di Senigallia» di Piero della Francesca e a una bellissima testa di «San Gerolamo» del Verrocchio.
Il nome di Luca Signorelli compare anche nel progetto itinerante «Rinascimento in terra d’Arezzo», proposto in occasione dell’ottava edizione dell’iniziativa «Piccoli grandi musei», presieduta da Antonio Paolucci, con l’intento di spiegare che lo stesso territorio è un bene da tutelare e da conoscere. Partendo, magari, dalla chiesa aretina di San Francesco, all'interno della quale è conservata la «Leggenda della vera Croce» di Piero della Francesca, il visitatore, munito del bel catalogo realizzato da Liletta Fornasari e Paola Refice per i tipi della Polistampa, è invitato ad affrontare un vero e proprio viaggio in Val di Chiana, da Cortona a Castiglion Fiorentino, da Lucignano a Foiano, sulla scia di grandi artisti del Quattrocento come Beato Angelico, Donatello, Andrea della Robbia e Filippo Lippi, solo per fare qualche nome.

Da Firenze a Roma, grandi mostre e città d’arte
Rimanendo in Toscana, non si può non fare tappa a Firenze. A Villa Bardini va in scena la mostra «Da Fattori al Novecento. Opere inedite dalla collezione Roster, Del Greco, Olschki», per la curatela di Francesca Dini e Alessandra Rapisardi: un grand tour, in cento dipinti, nella stagione della ‘macchia’, tra artisti quali Giovanni Fattori, Odoardo Borrani, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati, Vito d'Ancona, Ulvi Liegi e Llewelyn Lloyd. Al Museo Salvatore Ferragamo i riflettori sono, invece, puntati sul mito di Marilyn Monroe, a cinquant’anni dalla morte. La rassegna, a cura di Stefania Ricci e Sergio Risaliti, presenta un audace e scenografico allestimento, nel quale scarpe e abiti indossati per film, come «Quando la moglie è in vacanza» e «A qualcuno piace caldo», vengono messi in dialogo con ritratti della diva, realizzati da importanti fotografi quali Cecil Beaton, Bert Stern, George Barris, Milton Greene ed Andrè de Dienes, ma anche con capolavori del passato, di Antonio Canova e Andy Warhol.
Seguendo il filo rosso delle città d’arte, si può, quindi, fare tappa a Bologna, dove merita una visita la mostra «Quadri di un'esposizione. Pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli», che allinea nelle sale dello splendido Palazzo Fava, per la curatela di Angelo Mazza e con l’allestimento di Mario Bratella, una selezione di novanta opere, tra le quali molte nature morte, facenti parte della raccolta del celebre direttore d’orchestra emiliano, del quale Arturo Toscanini disse, profeticamente, «ha del talento e farà carriera».
Dalla musica si passa al teatro e allo sport, andando a Genova, che accoglie, negli spazi di Palazzo Ducale, una rassegna su Yves Klein e sulla sua passione per judo e palcoscenico. Nell’esposizione, curata da Bruno Corà e Sergio Maifredi, è possibile vedere, in uno scenografico dialogo con le pitture della Cappella del Doge, anche la famosa «Piscina Blu YKB», una vasca di oltre dieci metri per cinque completamente realizzata nel pigmento che ha reso celebre l'artista.
Sotto la Lanterna, merita, inoltre, una visita la «Biennale Pinocchio», un omaggio al burattino più celebre di tutti i tempi articolato in due sedi, il Museo Luzzati e i vicini Magazzini del Cotone, con opere, tra gli altri, di Enrico Baj, Jacovitti, Lorenzo Mattotti, Ugo Nespolo, Mimmo Paladino ed Emanuele Luzzati.

Dal fumetto e dal disegno si ritorna al mondo dello sport, viaggiando verso la città di Venezia, dove la collezione Peggy Guggenheim ospita, accanto a una retrospettiva del surrealista americano Charles Seliger, la mostra, gustosa e ben studiata, «Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger», a cura di Erasmus Weddigen: un omaggio al mito della velocità, che ruota attorno al dipinto che dà il titolo al progetto espositivo, realizzato nel 1912 e ispirato dallo sprint finale della Parigi-Roubaix, altresì detta «l’inferno del Nord». A pochi passi da questa rassegna, nella quale sono esposte anche opere di Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gino Severini, Marcel Duchamp e Georges Braque, si può visitare, alla Fondazione Emilio Vedova,  la mostra «Aldo Rossi. Teatri», a cura di Germano Celant, che riunisce, per la prima volta, quindici progetti dell’architetto-designer milanese, realizzati dai primi anni Sessanta al 1997, attraverso quasi centoventi opere, tra studi e schizzi architettonici, modelli di studio e di concorso, disegni, oggetti di scena o riguardanti il tema teatrale e le sue diverse articolazioni, sia in architettura che nel design.
Dai progetti architettonici alle scenografie per opera e balletto, fino agli allestimenti d’impatto spettacolare, l'esposizione permette di vedere, tra l'altro, il disegno per il teatro Carlo Felice di Genova (1983-1989) e scene realizzate per spettacoli come «Madama Butterfly» (1986) ed «Elettra» (1993). Per l'occasione è stato anche ricostruito, in grande scala, il modello del Teatro del Mondo, per riportarlo idealmente nella porzione di Laguna, dove era approdato per la prima volta, durante la Biennale del 1979-1980.
A Venezia, dove a fine agosto inaugurerà una mostra su Tiziano e la sua «Fuga in Egitto», meritano una visita anche la curiosa esposizione sull’arte tessile «Miniartextil. Energheia» e gli appena restaurati appartamenti imperiali d’Austria del Palazzo reale, le stanze dove visse la principessa Sissi nei suoi soggiorni in Laguna.
Stagione espositiva un po’ sottotono, invece, a Milano, che nel suo spazio più prestigioso, Palazzo Reale, propone una collettiva sugli anni Settanta e una grande retrospettiva di Fabio Mauri, mentre al Castello Sforzesco accoglie la tanto discussa rassegna sul Bramantino. Sotto la Madonnina, la mostra più curiosa (e colorata) è senz’altro «Gillo Dorfles kitsch, oggi il kitsch», alla Triennale: un vero e proprio luna park, nel quale sfilano la «Leda automatica» di Salvador Dalì, gli assemblages di Enrico Baj, il Topo Gigio in trappola di Corrado Bonomi e moltissime altre opere caratterizzate dal cattivo gusto.
Roma risponde con un programma ricco e ben strutturato, capace di accontentare tutti i gusti: dalla mostra su Mirò, al Chiostro del Bramante, alla rassegna su Andy Warhol e l’informazione giornalistica, alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, passando per la collezione Ingrao, in esposizione permanente a Villa Torlonia, e per l'omaggio che il Museo Boncompagni Ludovisi fa alla moda di Palma Bucarelli, l’elegante direttrice della Gnam negli anni della Seconda guerra mondiale (e anche dopo, fino al 1975).
Al Macro va in scena uno studio sul concetto di luce ed energia nel linguaggio dell’arte: «Neon», un progetto espositivo a cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi, che allinea settanta lavori, realizzati, tra gli anni Quaranta a oggi, da una cinquantina di artisti, tra i quali Dan Flavin, Joseph Kosuth, Mario Merz, Bruce Nauman, per arrivare a Maurizio Cattelan ed Alfredo Jaar. All’Ara Pacis, invece, è possibile ripercorre l’avventura delle Avanguardie russe, con una mostra di alto profilo che allinea settanta opere di artisti, tra i quali Kazimir Malevič, Vasilij Kandinskij, Marc Chagall, Mikhail Larionov e Natal’ja Gončarova.
Chiude il nostro viaggio tra le mostre romane «Lux in Arcana», che, per la prima volta e «forse l’unica nella storia», porta fuori dai confini della Città del Vaticano, ai Musei capitolini, un centinaio di documenti cifrati conservati presso l’Archivio segreto Vaticano e datati tra l’VIII e il XX secolo, tra i quali la lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII, gli atti del processo a Galileo Galilei e la Bolla di scomunica di Martin Lutero.

Dal Lago Maggiore alla Valle dei Templi, quando la mostra è en plein air

Spostandosi verso sud,

in Sicilia, si può andare ad Agrigento, dove, nella valle dei Templi, si celebra l’arte di Fabrizio Plessi con la mostra «Monumenta», nata da un'idea di Lorenzo Zichichi e Stefano Contini. Nove torri in resina, alte sei metri ciascuna, che sembrano in realtà costruite con materiale tufaceo, fanno rivivere, grazie alla magia della video-arte, le luci, i suoni, i colori e, soprattutto, le suggestioni dei quattro elementi primordiali: aria, acqua, terra e fuoco.
In Calabria, invece, ritorna ad animare l’estate la rassegna «Intersezioni». Protagonista di questa settima edizione è Daniel Buren, che rende vivi gli spazi del Parco archeologico di Scolacium con «Costruire sulle vestigia: impermanenze», cinque grandiose installazioni site specific che coinvolgono la basilica, il foro, il teatro romano e l'uliveto e che restituiscono al visitatore questi luoghi arricchiti di nuovi colori (è il caso della Basilica illuminata da vetrate in plexiglas rosse e blu) o di inedite costruzioni (il teatro, per esempio, aumenta volumetria grazie all'inserimento di una struttura specchiante di oltre trenta metri di lunghezza e di oltre tre metri d'altezza).
Altro progetto en plein air è la mostra «Foresta rossa» di Velasco Vitali, una riflessione sulle tematiche della clandestinità e della precarietà, allestita in tre sedi sul lago Maggiore: l’isola Madre di Stresa, il Gran hotel «Majestic» e piazza Grande a Verbania.

Dal Divisionismo  al collezionismo, passando per la video-arte: mostre con fil rouge 
Poco distante c’è una tappa obbligata per tutti globe-trotter dell’arte e gli amanti della pittura ottocentesca: la Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, dove ha, da poco, trovato casa una magnifica collezione divisionista con opere di Angelo Morbelli, Giovanni Battista Crema, Gaetano Segantini, Emilio Longoni e ovviamente, Giuseppe Pellizza da Volpedo (il cui studio è visibile a una manciata di chilometri), ma anche dei giovani Giacomo Balla e Umberto Boccioni.
Gli amanti della video-arte non possono, invece, perdere la mostra «Reflections», che il Fai (Fondo per l’ambiente italiano) ospita a Varese, negli spazi di Villa Panza: un percorso tra undici video-installazioni (dai 6 ai 60 minuti) di Bill Viola, che definiscono i temi centrali del suo lavoro dagli anni Settanta ad oggi, come la sorprendente «Nantes Triptych» (1992), che documenta la ricerca dell'artista attraverso concetti esistenziali come la nascita, la morte e la trascendenza, e l'installazione «The Darker Side of Dawn» (2005), dove la natura è protagonista con il suo solenne e impercettibile movimento, ma anche come «Emergence» (2002), rielaborazione del Cristo al Sepolcro, partendo dall’affresco di Masolino da Panicale alla Collegiata di Empoli.
Senza dimenticare Fausto Melotti e i futuristi a Rovereto, la rassegna sull’arte della guerra al Castello del Buonconsiglio di Trento, l’omaggio ad Alberto Giacometti al Forte di Bard, la rassegna su Tiziano (ritrattista di papa Paolo III) a Padova, e le esposizioni su Giorgio De Chirico e Wassily Kandinsky ad Aosta, il nostro percorso tra le mostre dell’estate può terminare sulle rive del Mar Ligure, nel borgo di Bordighera, tra le splendide sale della villa Regina Margherita, luogo di memoria storica dell’Italia umbertina. Qui è allestita la mostra «Sguardi sul Novecento», per la curatela di Annalisa Scarpa e con l’allestimento di Michelangelo Lupo: un percorso nell’arte italiana del secolo scorso, rivisitata attraverso gli occhi e il gusto del collezionismo privato, che propone una carrellata di cinquantacinque opere, datate tra gli anni Venti e gli anni Settanta, di una trentina di autori, tra i quali Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Renato Guttuso e Lucio Fontana. Una carrellata, questa, che è anche un viaggio tra futurismo e metafisica, tra astrattismo e arte povera. Non resta, a questo punto, che augurare a tutti una buona estate d’arte.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Rembrandt, «Autoritratto con la spada», 1634. Acquaforte, mm 123x100. Pavia, Musei Civici, inv. St. Mal. 3534 (opera esposta nella mostra a Trieste, nella mostra «Rembrandt, Incidere la luce»); [fig. 2] Luca Signorelli, «Vergine con il Bambino», 1505-1507. Olio su tavola, cm. 51,4 x 47,6. New York, Metropolitan Museum, (opera esposta nella mostra «Luca Signorelli, de ingegno et spirto pelegrino»); [fig. 3] Piero della Francesca, «Madonna di Senigallia»,1474 -1478. Olio e tempera su tavola, cm. 61 x 53,5.Urbino, Galleria Nazionale delle Marche (opera esposta nella mostra «Luca Signorelli, de ingegno et spirto pelegrino»); [fig. 4] Filippo Lippi, «Incoronazione della Vergine» (nota anche come Incoronazione Marsuppini), quinto decennio del XV secolo. Dipinto su tavola, cm 172×251. Arezzo, Museo Nazionale d'arte medievale e moderna (opera esposta nel progetto «Rinascimento in terra d'Arezzo. Da Beato Angelico e Piero della Francesca a Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli in Val di Chiana»); [figg.5,6 e 7] Una scena dell’allestimento della mostra «Marilyn», al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze. Foto: courtesy Ferragamo; [fig. 8] Aldo Rossi, «Studio per il Teatro di Genova», 1983. Inchiostro e acquarello su carta giapponese, cm 33,5 x 24,5. Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna; [fig. 9] Joseph Kosuth, «Neon», 1965. Neon bianco, 10x35 cm. courtesy Joseph Kosuth, Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.Foto: Marc Domage (l'opera è esposta nella mostra «Neon», al Macro di Roma); [fig. 10] Kazimir Severinovich Malevich, «La mietitrice», 1912. Astrakhan, Galleria statale d’arte «P.M. Dogadin» (l'opera è esposta nella mostra «Avanguardie russe», al Museo dell'Ara Pacis di Roma); [fig. 11] Rendering della mostra «Fabrizio Plessi. Monumenta», alla Valle dei Templi di Agrigento; [fig. 12] Bill Viola, «The Darker Side of Dawn», 2005. Foto: Kira Perov (l'opera è allestita nella mostra «Bill Viola. Reflections», a villa Panza di Varese); [fig. 13] Yves Klein, «Pigmento puro YKB». Foto: Alberto Rizzerio, Genova 2012 (l'opera è in esposta nella mostra «Yves Klein. Judo e Teatro - Corpo e Visioni», al Palazzo Ducale di Genova); [fig. 14] Bill Viola, «Emergence», 2002. Foto: Kira Perov (l'opera è allestita nella mostra «Bill Viola. Reflections», a villa Panza di Varese); [fig. 15] Giorgio de Chirico ,«Piazza d’Italia», 1951. Olio su tela, 43,5 x 56,5 cm. Inghilterra, Collezione privata (l'opera è esposta nella mostra «Sguardi sul Novecento», allestita alla Villa Regina Margherita di Bordighera)

Informazioni utili
«Viaggio in Italia. Capolavori dai musei del mondo». Le mostre: «Sì dolce è il tormento: l’amore in tre capolavori di Lucas Cranach il Vecchio». Castello di Miramare – Trieste. Orari: Tutti i giorni, ore 9.00-19.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima). Ingresso: intero € 6,00; ridotto (ragazzi U.E. 18-25 anni con documento d’identità, insegnanti di ruolo quando non accompagnano gruppi di studenti) € 4,00; gratuito per minori di 18 anni e over 65,membri Icom,docenti e studenti delle facoltà di architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione, iscritti ai corsi di laurea in lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico, storico-artistico delle facoltà di lettere e filosofia, iscritti alle Accademie delle Belle arti. Sito internet: Fino al 30 ottobre 2012. «Quell’universo particolarissimo: il fascino dell’arte fiamminga in cinque capolavori a Gradara». Rocca di Gradara - Gradara. Orari: lunedì, ore 8.30-14.00; martedì-domenica, ore 8.30-19.15.Ingresso: intero € 4,00, ridotto (per tutti i cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i diciotto ed i venticinque anni, per i docenti con incarico a tempo indeterminato delle scuole statali, per i cittadini tra i 18 e i 25 anni non facenti parte dell’Unione Europea a condizione di reciprocità nella riduzione) € 2,00; ingresso gratuito per i cittadini italiani che non abbiano compiuto il 18° anno di età o che abbiano compiuto il 65°,dipendenti del Ministero dei Beni culturali, guiede e interpreti turistici, membri Icom,docenti e studenti di Architettura, Lettere, Conservazione Beni culturali, Accademie di Belle arti. Fino al 29 ottobre 2012. «Dopo l’Impressionismo. Il nuovo sguardo sulla natura in tre opere di Bonnard, Signac, Matisse». Castello Normanno-Svevo - Bari. Orari: tutti i giorni, ore 8.30-19.30 (la biglietteria chiude alle ore 19.00); mercoledì chiuso. Ingresso: intero € 5,00; ridotto (ragazzi dai 18 ai 25 anni) € 3,50. Informazioni: tel. 02 45496874/73. Sito internet: mostreviaggioinitalia.com. Fino al 28 ottobre 2012.

«Rembrandt, Incidere la luce». I capolavori della grafica. Scuderie del Castello di Miramare - Trieste. Orari: Tutti i giorni, ore 9.00-19.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima). Ingresso: intero € 7,00; ridotto convenzionati (titolari CartaPiù Feltrinelli) € 6,00; ridotto (ragazzi U.E. 18-25 anni con documento d’identità, insegnanti di ruolo quando non accompagnano gruppi di studenti) € 5,00; ridotto scuole € 4,00; gratuito per minori di 18 anni e over 65,membri Icom,docenti e studenti delle facoltà di architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione, iscritti ai corsi di laurea in lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico, storico-artistico delle facoltà di lettere e filosofia, iscritti alle Accademie delle Belle arti. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: tel. 040.224231 o info@rembrandtmiramare.com. Sito internet: rembrandtmiramare.com. Fino al 7 ottobre 2012.

Luca Signorelli, «de ingegno et spirto pelegrino». Galleria nazionale dell’Umbria, Palazzo dei Priori, corso Vannucci, 19 - Perugia. Orari: ore 9.00-19.00 (la biglietteria chiude 1 ora prima). Ingresso: intero € 10,00, ridotto (gruppi di oltre 15 persone, minori di 18 e maggiori di 65 anni, universitari con tesserino, possessori della Card Perugia Città Museo, titolari di apposite convenzioni e coupon) € 8,00, integrato (mostra+museo) € 12,00; Signorelli Card (valida solo per Perugia e per tre giorni) € 15,00; carnet «Tutto Signorelli» € 20,00. Info e prenotazioni: tel.199.757513. Museo dell’Opera del Duomo (MODO) e Chiesa dei Santi Apostoli, piazza del Duomo e via Adolfo Cozza - Orvieto. Orari: ore 9.30-19.00 (a biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: tariffa base (mostra+ musei) € 6,00; tariffa speciale (mostra+musei+Duomo) € 7,00; carnet «Tutto Signorelli» € 20,00. Informazioni e prenotazioni: tel. 0763.343592 o biglietteria@operadelduomo.it Pinacoteca Comunale, Palazzo Vitelli alla Cannoniera, via della Cannonniera - Città della Pieve. Orari: ore 10.00-13.00 e ore 14.30-18.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso (mostra+pinacoteca): intero € 7,00, ridotto (minori di 18 e maggiori di 65 anni, gruppi di oltre 15 persone, universitari con tesserino fino a 25 anni) € 6,00, scuole € 3,00,carnet «Tutto Signorelli» € 20,00. Informazioni: tel. 0758.554202 o cultura@ilpoliedro.org. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Sito internet: www.mostrasignorelli.it. Fino al 26 agosto 2012.

«Rinascimento in terra d'Arezzo. Da Beato Angelico e Piero della Francesca a Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli in Val di Chiana». Sedi varie nelle città di Arezzo (Museo Nazionale d’arte medievale e moderna, Fraternita dei Laici e Mudas Museum), Cortona (Museo diocesano e Maec - Museo dell’accademia etrusca e della città di Cortona), Castiglione Fiorentino (Collegiata e Museo della Pieve di San Giuliano e Pinacoteca comunale) e Lucignano (Museo comunale) - provincia di Arezzo (Toscana). Orari: venerdì-domenica, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-19.00. Ingresso: biglietto di ingresso del singolo museo + pass PGM. Informazioni e prenotazioni: tel. 055.2340742 o prenotazioni@cscsigma.it. Sito internet: www.rinascimentointerradarezzo.it. Fino al 18 novembre 2012.

«Da Fattori al Novecento. Opere inedite dalla collezione Roster, Del Greco, Olschki». Villa Bardini, Costa San Giorgio, 2 – Firenze. Orari: martedì - domenica, ore 10.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.00). Biglietto: intero € 8,00, ridotto € 6,00 ridotto, speciale scuole € 4,00. Visite guidate: sabato e domenica, ore 10.30, ore 11.30, ore 15.30 e ore 16.30. Catalogo: Casa Editrice Leo S. Olschki, Firenze. Informazioni e prenotazioni: tel. 055.20066206 o mg.geri@bardinipeyron.it. Sito internet: www.entecarifirenze.it . Fino al 4 novembre 2012.

«Marilyn». Museo Salvatore Ferragamo - Palazzo Spini Feroni, piazza Santa Trinita 5/R - Firenze. Orari: mercoledì-lunedì, ore 10.00-18.00; chiuso il martedì; in agosto: lunedì-sabato, ore 10.00-13.00 e ore 14.00-18.00, chiuso la domenica. Ingresso: € 5,00, gratuito per under 10 e over 65. Informazioni: tel. 055,3562455/417/456 o museoferragamo@ferragamo.com . Sito internet: www.museoferragamo.it. Fino al 28 gennaio 2013.

«Quadri di un'esposizione. Pittura barocca nella collezione del maestro Francesco Molinari Pradelli». Palazzo Fava, via Manzoni, 2 - Bologna. Orari: martedì-domenica, 10.00-19.00. Ingresso: € 5,00. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 051.19936317 o info@genusbononiae.it. Sito internet: www.genusbononiae.it. Fino al 7 ottobre 2012.

«Yves Klein.Judo e Teatro - Corpo e Visioni». Palazzo Ducale, piazza Matteotti 9 - Genova.Orari: martedì-domenica, ore 11.00-19.00; chiuso il lunedì. Ingresso: inero € 6,00, ridotto € 5,00. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 010.0105574064/65. Sito web: www.palazzoducale.it. Fino al 26 agosto 2012.

«Biennale Pinocchio». Museo Luzzati a Porta Siberia e Magazzini del Cotone, area Porto Antico-Genova. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-19.00. Ingresso: intero € 5,00, ridotto giovani € 2,00, ridotto over 65 e convenzionati per Feltrinelli, Fnac, Coop, Acquario Village, Touring Club Italiano, Carta Zena Zone E 4,00, gratuito per bambini fino ai 6 anni. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 010.2530328 o info@museoluzzati.it. Fino al 13 gennaio 2012.

«Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta Dimensione. ‘Al velodromo’ di Jean Metzinger». Collezione Peggy Guggenheim, Dorsoduro, 704 - Venezia. orari: ore 10.00-18.00; chiuso il martedì. Ingresso: intero € 12; ridotto (over 65) € 10,00; ridotto studenti € 7,00; gratuito 0-10 anni. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 041.2405404/415. Sito internet: www.guggenheim-venice.it. Fino al 16 settembre 2012.

«Aldo Rossi. Teatri». Magazzino del Sale, Zattere, 266 - Venezia. Orari: ore 10.30-18.00; chiuso il martedì. Ingresso (comprensivo del biglietto per la mostra Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/Binari ’77/’78): intero € 10,00, ridotto (giovani da 12 a 18 anni, studenti fino a 25 anni*, anziani oltre 65 anni, gruppi di almeno 10 persone, persone diversamente abili, personale Ministero beni e attività culturali, soci Fai e Tci). € 5,00, famiglia (con figli minorenni) € 15,00. Catalogo: Skira, Milano. Informazioni: tel. 041.5226626. Sito internet: www.fondazionevedova.org. Fino al 25 novembre 2012.

«Miniartextil. Energheia». Museo di Palazzo Mocenigo. Centro Studi di Storia del tessuto e del costume, Santa Croce, 1992 - Venezia. Orari: martedì-domenica, ore 10.00-17.00 (la biglietteria chiude alle ore 16.00). Ingresso: intero € 5,00, ridotto (ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale del Ministero per i Beni e le Attività culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci Fai) € 3,50; gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione; membri Icom. Informazioni: call center 848082000 (dall’Italia), tel. +39(0)41.42730892 (dall’estero). Sito internet: mocenigo.visitmuve.it. Fino al 26 agosto 2012.

Le stanze di Sissi. Museo Correr, San Marco, 52 –Venezia. Orari: dal 1° gennaio. Ingresso: intero € 16,00, ridotto € 8,00 (ragazzi da 6 a 14 anni; studenti membri Icom; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; offerta scuola: € 5,50; offerta famiglia: un biglietto intero e gli altri ridotti; Museum pass (valido per più musei veneziani): intero € 20,00, ridotto € 14,00; offerta scuola € 10,00 a persona. Informazioni: tel. 041.2405211, fax 041.5200935, e-mail: info@fmcvenezia.it. Sito internet:www.visitmuve.it.

«Gillo Dorfles kitsch, oggi il kitsch». Triennale di Milano, viale Alemagna, 6 – Milano. Orari: martedì-domenica, ore 10.30-20.30; giovedì, ore 10.30-23.00 (la biglietteria chiude un’ora prima delle mostre); lunedì chiuso. Ingresso: intero € 8,00, ridotto (under 26, studenti, over 65 e convenzioni) € 6,50, ridotto gruppi € 5,50. Catalogo: editrice Compositori, Bologna. Informazioni: tel. 02.72434208. Sito internet: www.triennale.it. Fino al 26 agosto 2012.

«Neon». Macro,via Nizza, 138 - Roma. Orari: martedì-domenica,ore 11.00-19.00; sabato, ore 11.00-22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: interno non residenti € 8,50, intero residenti € 7,50; ridotto non residenti € 6,50, ridotto residenti  € 5,50. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 06.671070400. Fino al 25 novembre 2012.

«Avanguardie russe». Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta - Roma. Orari: martedì-domenica, ore 9.00–19.00 (l’ingresso è consentito fino alle ore 18.00); chiuso il lunedì.Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00; ridotto scuole € 4,00. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: tel.06.0608 (tutti i giorni, ore 9.00–21.00). Sito internet: www.arapacis.it. Fino al 2 settembre 2012.

«Lux in Arcana. L’Archivio Segreto Vaticano si rivela». Musei Capitolini, piazza del Campidoglio, 1 - Roma. Orari: martedì-domenica, ore 9.00-20.00 (ingresso consentito fino alle ore 19.00); chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 12,00, ridotto € 10,00, ridottissimo € 2,00; gratuito per gruppi studenti delle scuole elementari e medie inferiori, per portatori di handicap e per un loro familiare o altro accompagnatore. Catalogo: Palombi editore, Roma, Informazioni: tel.06.0608 (tutti i giorni, ore 9.00-21.00). Sito internet: www.luxinarcana.org. Fino al 9 settembre 2012.

«Fabrizio Plessi. Monumenta». Valle dei Templi – Agrigento. Orari: 8.30 – 19.00. Ingresso (comprensivo della visita al parco archeologico e al museo): intero € 13,50, ridotto € 7,00, residenti della provincia di Agrigento € 1,00. Catalogo: Il Cigno GG Edizioni, Roma. Informazioni: tel.0922.621611 o parcodeitempli@regione.sicilia.it. Sito web: www.parcovalledeitempli.it. Fino al 5 novembre 2012.

«Intersezioni 7. Daniel Buren». Costruire sulle vestigia: impermanenze. Parco Archeologico di Scolacium - Roccelletta di Borgia (Catanzaro). Orari: tutti i giorni, 10.00-21.30. Ingresso libero. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: Museo Marca, tel. 0961.746797 o info@museomarca.com. sito internet: www.intersezioni.org. Fino al 14 ottobre 2012.

«Velasco Vitali. Foresta Rossa». Lago Maggiore, Isola Madre - Stresa e Grand Hotel Majestic e piazza Garibaldi - Verbania. Orari: Isola Madre, ore 9.30-17.30; Grand Hotel Majestic e piazza Garibaldi, tutti i giorni e tutto il giorno. Biglietto (comprensivo di visita all'Isola Madre): singoli adulti € 10,00, singoli ragazzi e 5,50; gruppo adulti € 9,50, gruppi ragazzi € 5.00. Catalogo: Skira editore, Milano. Informazioni: tel. 0323.30556 o tel. 0323.509711 (Grand Hotel Majestic). Sito internet: www.velascovitali.com. Fino al 21 ottobre 2012.

«Divisionismo». Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona - Palazzetto medioevale, corso Leoniero, 2 (angolo Piazza Duomo) - Tortona (Alessandria). Orari: sabato e domenica, 15.30-190. Ingresso gratuito. Catalogo: Skira, Milano. Informazioni: tel. 0131.822965. Sito internet: www.fondazionecrtortona.it.

«Bill Viola. Reflections». Villa Panza, piazza Litta, 1 - Varese.Orari: 10.00-18.00; chiuso il lunedì. Ingresso (comprensivo di visita alla villa e alla collezione): intero € 10,00; ridotto € 5,00; pacchetto famiglia € 25,00. Catalogo: Silvana editoriale, Cinisello Balsamo (Milano). Informazioni: tel. 0332 283960 o faibiumo@fondoambiente.it. Fino al 28 ottobre 2012.

«Sguardi sul Novecento».Fondazione Terruzzi–Villa Regina Margherita, via Romana, 34/36 - Bordighera (Imperia).Orari: luglio e agosto - mercoledì-domenica, ore 15.30–23.00; settembre - mercoledì-domenica, ore 15.30–23.00 (ultimo ingresso: 45 minuti prima della chiusura). Ingresso: intero € 8,00, ridotto gruppi con più di 15 persone, over 65, minori di 18 anni, Touring Club, Fai, Soci Carige) € 6,00, ridotto scuole € 4,00. Catalogo: Skira, Milano. Informazioni e prenotazioni: tel. 0184.276111, gruppi@ftvm.it. Sito internet: http://www.fondazioneterruzzivillamargherita.it
. Fino al 30 settembre 2012.

venerdì 3 agosto 2012

Da Città della Pieve a Fontignano: sulle tracce del Perugino nelle terre del Trasimeno

«Divin pittore» è un'etichetta non facile da portare. Giovanni Santi, padre di Raffaello Sanzio, la usò, nel suo «Cronaca rimata» (1485 ca.), un lungo poema in terzine scritto in onore del duca di Urbino, Federico da Montefeltro, per due allievi della prestigiosa bottega fiorentina di Andrea Verrocchio: «due giovin par d'etade e par d'amori,/Leonardo da Vinci e l'Perusino, Pier della Pieve, che son divin pictori».
L'artista e scienziato Leonardo -grazie al suo genio multiforme, impossibile da imprigionare in qualsiasi formula- se ne liberò presto. A Pietro Vannucci (Città della Pieve, 1450 ca.–Fontignano, 1523), detto il Perugino, l'etichetta rimase, invece, attaccata per sempre. La sua pittura, pervasa da un senso di pace e di armonia ultraterrena con figure dall'aspetto dolce e malinconico ad animare paesaggi agresti di rara bellezza e dalle raffinate luminosità, ne fece uno dei principali protagonisti dell'arte rinascimentale italiana, uno degli artisti che più incontrarono il gusto del tempo e della committenza: il papato, le corporazioni religiose, le corti e i signori.
E’ sufficiente sfogliare il catalogo delle iperbole che alcuni contemporanei usarono a proposito del suo modo di dipingere per capire quanto fosse grande la sua fama nei decenni a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Tre esempi su tutti lo dimostrano: il nobile Agostino Chigi, in una lettera al padre Mariano, definì il Perugino «il meglio mastro d'Italia» (1500); un anonimo corrispondente del duca di Milano, Gian Galeazzo Sforza, aggiunse che le sue «cose» avevano «aria angelica et molto dolce» (1485 ca.); mentre Sabba da Castiglione ebbe a scrivere di lui che era un pittore «valente, delicato, vago, piacevole et diligente» («Ricordi», 1505-1515). Anche Giorgio Vasari, che pur non provava grande simpatia per il maestro di Raffaello (sue sono le accuse di avarizia, irreligiosità e scarsa inventiva), fu costretto a dichiarare ne «Le vite» (1568) che la sua arte «tanto piacque al suo tempo che vennero molti di Francia, di Spagna, d'Alemagna e d'altre province per impararla».
Lo stile figurativo limpido, pacato e apparentemente semplice del Perugino, in cui la lezione luminosa di Piero della Francesca diventa un tutt'uno con il plasticismo del Verrocchio, si impose, infatti, a tal punto da diventare un canone da imitare, dando vita a quel vasto fenomeno derivativo che Roberto Longhi definì efficacemente «editoriale peruginesca». Poi, con l'affrancarsi delle novità introdotte in pittura da Michelangelo Buonarrotti e dallo stesso Raffaello, venne la stagione del progressivo accantonamento e della morte quasi in oblio.
Artista molto legato al territorio d’origine, il Perugino, la cui opera più famosa è senz’altro la «Consegna delle Chiavi» (1482) per la Cappella Sistina, dipinse alcuni dei suoi ultimi lavori per le chiese e le pievi comprese nel territorio tra la natia Città della Pieve e lo specchio lacustre del Trasimeno, in borghi carichi di suggestioni come Panicale e Fontignano. Questi stessi luoghi fanno da fondale a molte delle scene raffigurate dall’artista, scene per nulla secondarie nell'organizzazione delle opere, che passano, nel corso degli anni, da una descrizione idealizzata e aspra, di ascendenza tardo-gotica, a una realistica, che si ispira alla lezione dei fiamminghi, ma che è sempre ancorata all'esperienza personale dell'artista. E’ il caso dell’«Adorazione dei Magi» (1504) per l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi a Città della Pieve, un affresco dalle atmosfere rarefatte e bucoliche, la cui integrazione armonica tra figure e paesaggio, l’abilità nella resa delle vesti fluenti dei tanti personaggi raffigurati e la varietà dei costumi sono «elementi che appartengono -si legge nella monografia edita da Skira, per la collana «I classici dell’arte»- al miglior Perugino di quel periodo e che rivelano la sua capacità di mantenere un alto livello di qualità quando la volontà prende il posto della mera pratica di mestiere».
Sempre nel borgo umbro, diventato famoso per essere stato il set della fiction «Carabinieri», l’artista lasciò altre due sue opere, nel Duomo: la «Madonna con Bambino e i Santi Pietro, Paolo, Gervasio e Protasio» (1514) e il «Battesimo di Gesù» (1510 ca.), lavoro, quest’ultimo, che trova riscontro in una tavola di uguale soggetto conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna e nell’affresco della Nunziatella di Foligno. Nella Chiesa di Santa Maria dei Servi è, invece, possibile ammirare una meravigliosa «Deposizione dalla croce» (1517), nella quale il Perugino offre il meglio di sé nella fusione dei colori che non hanno più nulla della compostezza lucida e un po’ priva d’energia delle tavole più accademiche del periodo.
Il viaggio, dopo aver visto la Chiesa di San Pietro (con il fondo raffigurante «Sant’Antonio Abate tra i Santi Paolo eremita e Marcello») e l’esterno della casa natale dell’artista, può proseguire verso il piccolo borgo di Panicale, che conserva l’opera «Madonna con il bambino e la Maddalena» e il «Martirio di San Sebastiano» (1505), un affresco nel quale appare evidente quell’enfasi artificiosa ed esagerata nel ritrarre le figure che, lentamente, fece diventare il Perugino un personaggio marginale nella storia dell’arte.
Una tappa merita, infine, la chiesa dell'Annunziata di Fontignano, dove venne dipinto anche un «Presepe», staccato a metà dell’Ottocento e oggi conservato al Victoria and Albert Museum di Londra, e all’interno della quale si trova l'ultimo lavoro dell'artista: la «Madonna con il bimbo in trono». La tradizione racconta che, proprio mentre dipingeva quest'opera, il maestro fu colpito dalla peste che lo uccise. Il Perugino era ormai, da tempo, lontano dal gotha dell'arte, escluso dalle grandi imprese culturali e dai dibattiti che animavano Roma e Firenze. I grandi committenti si erano stancati della sua pittura. Quella formula rasserenante e tranquilla che tanto attrae gli stressati turisti di oggi, quel «museo delle cere -scrisse Carlo Castellaneta- dove le statue muovono le labbra e pronunciano parole che il nostro udito terreno non afferra», aveva fatto il suo tempo.

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Pietro Vannucci detto il Perugino, «Adorazione dei Magi», 1504. Città della Pieve, Oratorio di Santa Maria dei Bianchi; [fig. 2] Pietro Vannucci detto il Perugino, «Il martirio di San Sebastiano», 1505. Panicale, chiesa di San Sebastiano;[fig. 3] Pietro Vannucci detto il Perugino, «La deposizione dalla Croce» (particolare dello «Svenimento di Maria»), 1517. Città della Pieve, Chiesa di Santa Maria dei Servi

Informazioni utili 
STT del Trasimeno, piazza Mazzini, 10 – Castiglione del Lago (Perugia), tel. 075.9652484 o info@iat.castiglione-del-lago.pg.it. Sito internet: www.pietroperugino-trasimeno.net.