A segnare il «nuovo» debutto della stagione 2021 è stata, nella serata di martedì 4 maggio, la prima nazionale dello spettacolo «Ladies Football Club» di Stefano Massini, per la regia di Giorgio Sangati e con Maria Paiato (nel suo palmarès i premi Ubu, Flaiano, Hystrio e Duse). Il monologo, ancora in cartellone allo Studio Melato, prende spunto da una storia vera, la creazione da parte di undici operaie inglesi di una squadra di calcio femminile, negli anni della Prima guerra mondiale.
La riapertura è, dunque, avvenuta all’insegna di una nuova produzione del Piccolo Teatro e ne sono in programma altre due nelle settimane a venire. Sabato 8 maggio ha fatto il suo debutto «A German Life», testo del premio Oscar Christopher Hampton, con Franca Nuti nei panni di Brunhilde Pomsel, impiegata del Terzo Reich a partire dal 1933, segretaria di Joseph Goebbels (il teorico dello sterminio ebraico) dal 1942 al 1945, e, dunque, testimone dell’orrore nazista. Lo spettacolo, diretto da Claudio Beccari, rimarrà in cartellone fino al 16 maggio al teatro Grassi. Mentre il 5 giugno, allo Studio Melato, debutterà «Hamlet» di William Shakespeare, con la regia di Antonio Latella, spettacolo che era pronto per andare in scena alla vigilia del primo lockdown.
In questi giorni parte anche la collaborazione tra il Piccolo Teatro e Pasta Rummo: il progetto multimediale «Fiabe, maestri e giovani eroi», destinato alle scuole – primarie e secondarie di primo e secondo grado –, a partire da Lombardia e Campania, e alle famiglie.
Si inizia lunedì 10 maggio con «#Pinocchio. Una fiaba per immagini», un progetto tra cinema e teatro, con la regia di Beniamino Barrese, che vede la collaborazione della Compagnia marionettistica Carlo Colla e Figli e The Box Films.
La fiaba per immagini è divisa in sette episodi della durata di tre minuti ciascuno, che verranno pubblicati - dal 10 al 31 maggio, ogni lunedì e mercoledì - sui profili social di Pasta Rummo, Piccolo Teatro e Compagnia Colla, raggiungendo, quindi, pubblici diversi.
A settembre è, invece, in programma un laboratorio, dal titolo «We (can be) heroes», nel quale il drammaturgo Davide Carnevali accompagnerà i ragazzi in un percorso di esplorazione e confronto tra il linguaggio narrativo dell’epica e quello dei social media. Inizia così una collaborazione che troverà compimento nei prossimi mesi, quando Pasta Rummo diventerà partner della sala milanese per la stagione 2021-2022 dedicata ai bambini e ai ragazzi.
Il Piccolo Teatro ha imbastito anche un interessante cartellone per i prossimi due mesi, frutto di un importante lavoro di riprogrammazione di titoli già attesi se pure, in parte, diversamente dislocati.
Dall’11 al 23 maggio, allo Strehler, andrà in scena «Macbeth, le cose nascoste», che prosegue, quattro anni dopo «Ifigenia, liberata», l’incursione di Carmelo Rifici tra i classici. La sua versione del testo shakespeariano – scritta a quattro mani con Angela Dematté –nasce da un viaggio nell’anima degli attori, alla ricerca dei loro lati nascosti, e indaga gli archetipi dell’inconscio di tutti noi.
Mentre dal 18 al 23 maggio, al Grassi, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi porteranno in scena «Antichi Maestri», uno degli ultimi romanzi di Thomas Bernhard, vero e proprio studio teatrale sulla funzione dell’arte, in bilico tra farsa e tragedia, tra inno d’amore e dichiarazione di resa, tra confessione testamentaria e nostalgia per un amore perduto. Fulcro del racconto, dedicato all’arte figurativa, è la figura del musicologo di grande fama Reger che, da trent’anni, si reca ogni due giorni al Kunsthistorisches Museum di Vienna e osserva, ossessivamente, un dipinto di Tintoretto, alla ricerca dei difetti di quel capolavoro perché – dichiara il protagonista - «il tutto e il perfetto non li sopportiamo». Nella riduzione drammaturgica di Fabrizio Sinisi, Federico Tiezzi trasforma l’opera di Bernhard, scritta nel 1985, in un vero e proprio studio teatrale sulla funzione dell’arte, i limiti della bellezza, la nevrosi della modernità, l’angoscia della solitudine e la disperazione della marginalità.
Ancora il Grassi, dal 25 al 30 maggio, farà da scenario allo spettacolo «Nel lago del cor», di e con Danio Manfredini, un viaggio nell’inferno del lager e della Shoah, nella ferocia dell’uomo e nell’umiliazione. «Un deportato, durante la ‘marcia della morte’, ripercorre sfinito le esperienze drammatiche che ha vissuto nel campo – si legge nella sinossi -. Come un fantasma, si fonde alle immagini del lager e rientra in un incubo fatto di miseria, morte, pioggia, neve, freddo, paura. Le parole del deportato sono stralci di dialoghi, frasi salvate dalla memoria, suoni in lingue diverse, di una strana Babele e si intrecciano alle canzoni del soldato liberatore che, come un angelo, lo accompagna in quell’inferno».
Negli stessi giorni, dal 25 maggio al 6 giugno, al teatro Strehler, andrà in scena «Variazioni enigmatiche» di Éric-Emmanuel Schmitt, con la Compagnia Mauri Sturno: un thriller psicologico, «una partita a scacchi dei sentimenti, giocata sul filo del rasoio» da due personaggi, lo scrittore premio Nobel Abel Znorko, che ha scelto di isolarsi dal mondo, e il giornalista Erik Larsen, che vuole strappargli un’intervista esclusiva. «Un’intervista - spiega Glauco Mauri - che presto si trasforma in un’affannosa, affascinante scoperta di verità taciute».
La programmazione proseguirà con «maggio ‘43» di e con Davide Enia, in cartellone al Grassi dal 1°al 6 giugno. Lo spettacolo porterà il pubblico nella Palermo della Seconda guerra mondiale, una città sotto le bombe degli Alleati pronti allo sbarco in Sicilia, che viene raccontata attraverso gli occhi del dodicenne Gioacchino. Le parole di Davide Enia, accompagnate dalla musica di Giulio Barocchieri, raccontano di «tempi cupi, in cui era necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere. Erano tempi atroci – racconta lo scrittore -, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari».
Sarà, poi, la volta, dall'8 al 20 giugno, di «Furore» di Massimo Popolizio, spettacolo tratto dall'omonimo romanzo di John Steinbeck, che indaga le condizioni dei braccianti sospinti in California dalle regioni centrali degli Stati Uniti (Oklahoma e Arkansas), sterili per le tempeste di sabbia e la siccità.
L'estate porterà, poi, il tradizionale appuntamento con la Compagnia Carlo Colla & Figli: dall’8 al 20 giugno ci sarà «Una Divina Commedia» raccontata con i burattini, in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.
Dal 22 al 24 giugno al Piccolo Teatro Strehler tornerà, infine, il Milano Flamenco Festival, con un’edizione speciale – la quattordicesima – che racconterà la magia e la sensualità di questa danza spagnola, Patrimonio immateriale dell’Umanità di Unesco dal 2010.
Questi spettacoli e la riapertura al pubblico dei palcoscenici del Piccolo Teatro di Milano scandiscono, dunque, l’avvio di un tempo diverso per tutti noi. «Se il teatro è, infatti, lo specchio di una città, rivestendo una preziosa funzione pubblica, la ripartenza dei teatri – racconta ancora Claudio Longhi – marca l’avvio di una nuova fase nella vita della nostra comunità». La speranza è che i sipari possano continuare ad aprirsi sera dopo sera. Vorrà dire che il peggio è passato.
Negli stessi giorni, dal 25 maggio al 6 giugno, al teatro Strehler, andrà in scena «Variazioni enigmatiche» di Éric-Emmanuel Schmitt, con la Compagnia Mauri Sturno: un thriller psicologico, «una partita a scacchi dei sentimenti, giocata sul filo del rasoio» da due personaggi, lo scrittore premio Nobel Abel Znorko, che ha scelto di isolarsi dal mondo, e il giornalista Erik Larsen, che vuole strappargli un’intervista esclusiva. «Un’intervista - spiega Glauco Mauri - che presto si trasforma in un’affannosa, affascinante scoperta di verità taciute».
La programmazione proseguirà con «maggio ‘43» di e con Davide Enia, in cartellone al Grassi dal 1°al 6 giugno. Lo spettacolo porterà il pubblico nella Palermo della Seconda guerra mondiale, una città sotto le bombe degli Alleati pronti allo sbarco in Sicilia, che viene raccontata attraverso gli occhi del dodicenne Gioacchino. Le parole di Davide Enia, accompagnate dalla musica di Giulio Barocchieri, raccontano di «tempi cupi, in cui era necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere. Erano tempi atroci – racconta lo scrittore -, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari».
Sarà, poi, la volta, dall'8 al 20 giugno, di «Furore» di Massimo Popolizio, spettacolo tratto dall'omonimo romanzo di John Steinbeck, che indaga le condizioni dei braccianti sospinti in California dalle regioni centrali degli Stati Uniti (Oklahoma e Arkansas), sterili per le tempeste di sabbia e la siccità.
L'estate porterà, poi, il tradizionale appuntamento con la Compagnia Carlo Colla & Figli: dall’8 al 20 giugno ci sarà «Una Divina Commedia» raccontata con i burattini, in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.
Dal 22 al 24 giugno al Piccolo Teatro Strehler tornerà, infine, il Milano Flamenco Festival, con un’edizione speciale – la quattordicesima – che racconterà la magia e la sensualità di questa danza spagnola, Patrimonio immateriale dell’Umanità di Unesco dal 2010.
Questi spettacoli e la riapertura al pubblico dei palcoscenici del Piccolo Teatro di Milano scandiscono, dunque, l’avvio di un tempo diverso per tutti noi. «Se il teatro è, infatti, lo specchio di una città, rivestendo una preziosa funzione pubblica, la ripartenza dei teatri – racconta ancora Claudio Longhi – marca l’avvio di una nuova fase nella vita della nostra comunità». La speranza è che i sipari possano continuare ad aprirsi sera dopo sera. Vorrà dire che il peggio è passato.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una scena dello spettacolo «Nel lago del cor», di e con Danio Manfredini. Foto di Andrea Macchia; [figg. 2 e 3] Una scena dello spettacolo «A German Life» di Christopher Hampton, con Franca Nuti, per la regia di Claudio Beccari. Foto di Masiar Pasquali; [fig. 4] Una scena di «Macbeth, le cose nascoste» di Carmelo Rifici. Foto LAC - Studio Pagi; [fig. 5] Roberto Sturno e Glauco Mauri. Foto di Manuela Giusto; [fig. 6] Una scena dello spettacolo «Nel lago del cor», di e con Danio Manfredini. Foto di Andrea Macchia; [fig. 7] «#Pinocchio. Una fiaba per immagini», regia di Beniamino Barrese. Produzione del Piccolo Teatro di Milano, in collaborazione con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli e The Box Films. Foto di Masiar Pasquali
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