ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 11 maggio 2021

Sessant’anni di «Merda d’artista». Teatro, cinema, design e arte omaggiano Piero Manzoni

Piero Manzoni, Merda d’artista n. 63, maggio 1961, scatoletta di latta, carta stampata, 4,8 × ∅ 6 cm © Fondazione Piero Manzoni, Milano
Era il maggio del 1961 quando Piero Manzoni (Soncino, 1933 – Milano, 1963), autore di uno sperimentalismo neodadaista e concettuale, che avrebbe lasciato in eredità alla storia dell’arte lavori come i palloncini di «Corpo d’aria», le «Sculture viventi», «Uovo con impronta» e le superfici bianche imbevute di gesso, colla o caolino liquido di «Achrome», realizzava una serie di opere destinate a scandalizzare il mondo dell'arte: «Merda d'artista». Si trattava di novanta scatolette, presentate per la prima volta nell'agosto dello stesso anno nella collettiva «In villeggiatura da Pescetto», nell’omonima galleria di Albissola Marina, in cui l'artista asseriva di aver conservato trenta grammi delle proprie feci. Ogni scatoletta, del tipo impiegato per la conservazione e la vendita della carne in scatola, era sigillata, munita di etichetta in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), numerata e firmata («Produced by Piero Manzoni»). Il prezzo veniva fissato in trenta grammi d’oro zecchino (come a dire che gli escrementi dell'artista valevano tanto oro quanto pesavano).
La critica reagì in modo feroce alla provocazione. Il pubblico non capì e la leggenda del personaggio bohémien e scapestrato si affermò ancora di più. Piero Manzoni venne definito, dai più gentili, un «caccautore»; il celebre giornalista Dino Buzzati (1906-1972) scrisse che le «intenzioni ironiche o rivoluzionarie non bastano a riscattare la volgarità e il cattivo gusto di stampo goliardico».
“Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni”, carta da parati della collezione 8per, taplab design © TapLab 2021
Ancora oggi nessuno sa con certezza che cosa ci sia dentro le scatolette. Nel 2007, l’artista Agostino Bonalumi, amico di Piero Manzoni, ha dichiarato al «Corriere della Sera»: «Posso tranquillamente asserire che si tratta di solo gesso. Qualcuno vuole constatarlo? Faccia pure. Non sarò certo io a rompere le scatole». D’altronde la troppa curiosità deturperebbe l’opera e ne alienerebbe il valore di mercato.
Sessant’anni dopo la «Merda d’artista» è entrata nella leggenda e nell’immaginario collettivo. La si trova in musei come la Tate Modern di Londra, il Centro Georges Pompidou di Parigi e il Museum of Modern Art di New York. Nel 2016 è stata battuta all’asta, dalla casa «Il ponte» di Milano, al prezzo di 275 mila euro.
“Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni”, carta da parati della collezione 8per, taplab design © TapLab 2021
«Citata in libri e film, canzoni e video musicali, quest’opera è stata oggetto di omaggi nei più diversi materiali e misure da parte di altri artisti. Tuttavia, forse non è ancora stata completamente capita», raccontano dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano, che ha in programma un anno di iniziative per celebrare storie e leggende legate a uno dei lavori più iconici del Novecento.
Si inizia con il sito merdadartista.org, che si arricchirà nel corso dei mesi di nuovi contenuti, creati ad hoc, tra cui la serie di conversazioni «30, 20, 10 minuti di ‘Merda’».
In occasione dell’anniversario, poi, la Casa degli artisti di Milano ospiterà, da giovedì 13 a domenica 30 maggio, una mostra realizzata in collaborazione con l’azienda toscana Taplab wall covering, autrice di una serie di wall covering ad hoc riuniti sotto il titolo «8PER / Omaggio a ‘Merda d’artista’ di Piero Manzoni». Si tratta di otto nuove carte da parati, molto diverse tra loro, che «condividono con la scatoletta - si legge nella nota stampa - lo spirito ironico e leggero che ritroviamo in quelle cose che riescono a esprimere idee profonde con creatività».
“Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni”, carta da parati della collezione 8per, taplab design © TapLab 2021
L’allestimento, che vedrà eccezionalmente esposta la scatoletta originale n°63, è di Valer Palmieri di Nexhibit Design, che già nel 2014 si era occupato della grande mostra sull’artista a Milano, negli spazi di Palazzo Reale, curata da Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo
In occasione dell’appuntamento espositivo, la Fondazione Piero Manzoni regalerà centoottanta gadget a tema, realizzati nel 2013, che saranno a disposizione del pubblico come ricompensa a seguito di una donazione alla Casa degli artisti.
È in arrivo anche un agile libro pubblicato dalla Carlo Cambi Editore, in quattro lingue, che ci accompagnerà attraverso i saggi di quattro autori - Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo e Marco Senaldi - in un viaggio alla scoperta della «famigerata scatoletta». La presentazione del volume si terrà mercoledì 26 maggio, nell’ambito della mostra «8PER / Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni».
Ma non è tutto. «Ursula», la rivista di Hauser & Wirth (la galleria svizzera che rappresenta l'artista in esclusiva mondiale), sta preparando un numero dedicato all'operazione artistica manzoniana, con interviste e testi di approfondimento. Il regista Andrea Bettinetti sta lavorando a dei brevi documentari per approfondire temi specifici, tra cui ad esempio lo scandalo del 1971, quando una scatoletta venne esposta alla Galleria d’arte moderna di Roma e ne conseguì una interrogazione parlamentare contro Palma Bucarelli, l’allora direttrice del museo. Mentre il regista e drammaturgo cremonese Filippo Siddi sta scrivendo tre brevi monologhi per il teatro.
“Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni”, carta da parati della collezione 8per, taplab design © TapLab 2021
Sono, dunque, tante le occasioni che avremo quest’anno per cogliere i significati più profondi di un’opera che voleva essere critica nei confronti dei meccanismi e delle dinamiche che muovevano la società dei consumi e il mercato dell'arte contemporanea, pronto ad accettare come oro colato anche degli escrementi in scatoletta purché firmati e autenticati dall'artista. Sessant'anni dopo non è cambiato molto.  

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Piero Manzoni, «Merda d’artista n. 63», maggio 1961, scatoletta di latta, carta stampata, 4,8 × ∅ 6 cm © Fondazione Piero Manzoni, Milano  [Altre immagini] «Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni, carta da parati della collezione 8per», taplab design © TapLab 2021 

Informazioni utili 

«8PER / Omaggio a ‘Merda d’artista’ di Piero Manzoni. Casa degli artisti - Milano. Opening: 13 maggio, ore 14:00-21:00. Apertura: 14-30 maggio, ore 10:30-21:00; chiuso il lunedì. Prenotazioni obbligatorie solo per sabato e domenica: Fondazione Piero Manzoni, tel. 02.49437786, cell. 349.8141872, merdadartista@gmail.com

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